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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Ennesimo atto intimidatorio al Centro fondato dal Beato Giuseppe Puglisi

Colpiti i pulmini adibiti al trasporto delle persone disabili, dei bambini, degli anziani e delle donne vittime di abusi e maltrattamenti

data articolo 28/12/2015 autore Maurizio Artale categoria articolo COMUNICATI
 
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Uno dei due pulmini danneggiati
Uno dei due pulmini danneggiati

Anche in questo scorcio di fine anno i soliti noti non ci hanno fatto mancare i loro auguri, danneggiando pesantemente i due pulmini di proprietà del Centro, che utilizziamo per il trasporto delle persone disabili, dei bambini, degli anziani e delle donne vittime di abusi e maltrattamenti.

Siamo nell’anno del Giubileo della Misericordia e anche noi del Centro di Accoglienza Padre Nostro, fondato dal Beato Giuseppe Puglisi, vogliamo fare la nostra parte , perdonando chi, ancora oggi, dopo 22 anni dalla fondazione del Centro, vuole intimidire i volontari e gli operatori che vi lavorano, anche se il perdono implicherebbe un pentimento da parte di chi ha arrecato offesa al suo prossimo.

Ma si può essere misericordiosi alla stessa maniera nei confronti delle istituzioni che continuano, con il loro immobilismo, a mantenere le condizioni affinché tale avvenimenti continuino a verificarsi?

Perché, ancora oggi, il Prefetto di Palermo non ha convocato e insediato il Tavolo Permanente per la Sicurezza a Brancaccio, preannunciato come imminente il 18 Marzo 2015?

Perché, ancora oggi, la Prefettura non ha risposto alla richiesta, formulata dall’Assessorato alla Famiglia il 14 Gennaio 2015, di relazionare sulla natura dei vari atti vandalici subiti e denunciati dal Centro (risposta che ci consentirebbe di accedere ai fondi per l’istallazione di una videosorveglianza)?

Perché, ancora oggi, non abbiamo ricevuto riscontro alla nostra proposta, che darebbe numerose occasioni di lavoro agli abitanti del quartiere, di attuare il progetto Brancaccio 2.0, stato presentato al Presidente della Repubblica Italiana, On. Sergio Mattarella, al Presidente Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, al Presidente del Senato, Sen. Pietro Grasso, al Presidente della Camera dei Deputati, On. Laura Boldrini, al Ministro dell’Interno, On. Angelino Alfano, al Prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, al Presidente On. Rosi Bindi e a tutti i componenti della Commissione Parlamentare Antimafia, al Presidente On. Nello Musumeci e a tutti i componenti della Commissione Antimafia dell’A.R.S., all’On. Davide Faraone, all’On. Burtone Giovanni, a Mons. Giuseppe Randazzo, al Deputato Europeo Caterina Chinnici, al Sindaco di Palermo Prof. Leoluca Orlando, all’Assessore Attività Sociali del Comune di Palermo, Dott.ssa Agnese Ciulla, all’Assessore alla cultura del Comune di Palermo, Dott. Andrea Cusumano, all’esperto per la comunicazione istituzionale del Comune di Palermo, Pietro Galluccio, al Responsabile dell’Ufficio Progettazione Europea del Comune di Palermo, Basile Bohuslav, al Direttore Regionale per la programmazione di progetti Europei, Vincenzo Falgares, alla Segreteria del PD Sicilia (Giusy Tomasello), al Prof. Maurizio Carta dell’Università di Palermo.

Perché, ancora oggi, gli onesti abitanti di Brancaccio attendono che siano le istituzioni a risolvere i problemi che li affliggono, senza che, però, loro facciano la propria parte, così come ci ha insegnato il Beato Giuseppe Puglisi?

Papa Francesco ci perdoni, ma con chi mostra tale immobilismo non possiamo e non vogliamo essere misericordiosi, nello stesso modo in cui lo siamo con chi è, invece, “costretto” ad arrecare “danno” al Centro di Accoglienza Padre Nostro.

L’On. Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quest’anno, nel suo discorso alla Nazione, non si dimentichi di Brancaccio, quartiere di Palermo in cui un gruppo di uomini e donne, volontari che da 22 anni seguono le orme del Beato Giuseppe Puglisi, tiene alto il vessillo della Legalità, della Giustizia e della Misericordia.

Maurizio Artale
Presidente

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