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Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
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Quadri, pannelli e schermi «touch» nella casa museo di padre Puglisi

Romagnolo. Arricchita la collezione di oggetti appartenuti al beato. Sul comodino l’orologio che indossava quando fu ucciso dalla mafia

data articolo 14/09/2017 autore Giornale di Sicilia categoria articolo CASA-MUSEO
 
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Da sinistra Giuseppe Mattina, Francesco Puglisi, Amei Primerano, Angela Amato e Maurizio Artale
Da sinistra Giuseppe Mattina, Francesco Puglisi, Amei Primerano, Angela Amato e Maurizio Artale

La casa museo si trova in piazzale Anita Garibaldi, nell’appartamento in cui il beato ha sempre vissuto con i genitori e i suoi due fratelli. Alla cerimonia è intervenuto l’arcivescovo Lorefice.


Nuovi oggetti ad arricchire il ricordo di un martire nella casa museo dedicata a padre Pino Puglisi. Nell’armadio ci sono i maglioncini a collo alto, gli abiti talari e le scarpe che il beato riparava continuamente ricordando gli insegnamenti del suo papà che di mestiere, per molti anni, ha fatto il ciabattino. Il salottino in cui riceveva gli amici che lo venivano a trovare a casa è ancora lì, come alcuni dei libri che il beato di Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 amava leggere e rileggere.

Sul comodino della sua camera da letto, c’è ancora l’orologio che indossava il giorno in cui fu ucciso mentre nello studio, su una poltrona c’è la valigetta che utilizzava per i piccoli spostamenti. Nel bagno sono esposte ancora asciugamani di lino ricamati che la mamma aveva ricevuto in dote dai suoi genitori. La casa museo padre Pino Puglisi, che si trova in piazzale Anita Garibaldi a Romagnolo, fu l’appartamento in cui il beato ha vissuto con i genitori e i suoi due fratelli Gaetano e Francesco.

Grazie ad un gruppo d’architetti (Giuseppe Alessi, Filippo Amara,Sabrina Branciamore) dello studio opificio progetti Architettura di Palermo e frate Sergio Catalano della chiesa di San Domenico le stanze dell’appartamento che era già diventato un museo sono state arricchite. Sono stati aggiunti i pannelli con le informazioni e degli schermi touch che i visitatori possono utilizzare per sentire le testimonianze di chi ha conosciuto padre Pino quando era ancora in vita.

Nel pomeriggio di ieri, inoltre è stata mostrata al pubblico per la prima volta, l’opera che l’associazione Musei Ecclesiastici Italiani ha donato alla casa museo di padre Pino Puglisi. L’opera senza titolo dell’artista contemporaneo Claudio Parmiggiani è giunta a Palermo dopo aver fatto il giro dei musei ecclesiastici di tutta la nazione.

Per l’occasione ieri pomeriggio a Romagnolo, è arrivato l’arcivescovo don Corrado Lorefice che ha visitato le stanze della casa facendosi raccontare gli aneddoti e le storie vissute quando il parroco era ancora in vita. Ad accompagnarlo c’era il presidente del Centro Padre Nostro Maurizio Artale con i volontari, Francesco Puglisi il fratello del Beato con la moglie Angela Amato, l’assessore comunale alle Attività Sociali Giuseppe Mattina, il presidente della seconda circoscrizione Mario Greco. Il tempo non è mai passato per Francesco e Angela, fratello e cognata di padre Pino Puglisi. “Io lo sogno sempre da vivo – racconta il fratello minore – per me è ancora vivo. Mi è dispiaciuto vedere questo luogo diventare sempre più un freddo museo ma se serve per mantenere viva la memoria di Pino va benissimo anche così. Rientrare in questa casa, dove siamo cresciuti, è sempre una grande emozione. Ricordo che dopo la morte di Pino, il Comune assegnò questo alloggio popolare ad un’altra famiglia. Siamo riusciti a salvare i mobili perché io e mio fratello Francesco li abbiamo con amore conservati nelle nostre case. Adesso sono tutti qui, ed è meglio così”. “E’ stato padre Pino Puglisi a celebrare la messa in cui ho ricevuto la prima comunione ed ancora non conoscevo suo fratello Francesco che qualche anno dopo sarebbe diventato mio marito – racconta Angela Amato, la cognata – era una persona sempre sorridente e con tanta voglia di scherzare. Soltanto quando diceva la messa diventava serio”.

Esposte sui mobili del salotto le foto di famiglia di padre Pino Puglisi che celebrò la messa per il cinquantesimo anniversario del matrimonio dei genitori e proprio il matrimonio di Francesco ed Angela. “ E’ sempre nei nostri cuori – affermano – e lo sappiamo che guarda da lassù noi e la nostra famiglia che oggi è più grande di allora”.

Sabrina Raccuglia

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