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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Il fratello di don Puglisi: «I giovani rimpiazzano lo Stato»

VISITA DEL PAPA. Il familiare del sacerdote: «A Brancaccio i ragazzi del Centro realizzano quello che le istituzioni non hanno fatto per anni». In arrivo 500 bus per il Pontefice

data articolo 06/09/2018 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Il fratello di don Puglisi: «I giovani rimpiazzano lo Stato»
Articolo del Giornale di Sicilia

...Cambiare la mentalità in un quartiere difficile come quello di Brancaccio, a Palermo, non è facile. Ma c’è chi ancora prova a portare avanti questa azione, seguendo l’esempio di colui che è diventato un martire. Per don Pino Puglisi si trattava di una missione, che la mafia intendeva spezzare il giorno in cui lo ha ucciso. In realtà, è andata e va avanti ancora oggi grazie agli operatori del centro di Accoglienza Padre Nostro, fondato da don Pino nel 1991. «I ragazzi del Centro si sono sostituiti allo Stato, sono riusciti a fare quello che le Istituzioni non hanno fatto per tanti anni, ora forse si sono svegliate», afferma il fratello di don Pino, Francesco Puglisi. Proprio il centro e le vie di Brancaccio saranno tappa della visita di papa Francesco sabato 15 settembre. Perché la data della visita del pontefice non è casuale e arriva nei giorni in cui viene ricordato il parroco che operava a Brancaccio e che è stato ucciso dalla mafia. «E’ un orgoglio, una grande emozione, un piacere riceverlo – dice il fratello minore di padre Puglisi, Francesco – Spero ci sia il tempo di scambiare qualche parola col Papa. Il programma è fitto. Ha tantissimi appuntamenti». Ma sicuramente il Papa si intratterrà qualche minuto col fratello del beato, sperando che il messaggio di Bergoglio possa fare portare un nuovo segnale di speranza in uno dei quartieri più difficili del capoluogo siciliano. «Brancaccio è stato un ambiente ostile per mio fratello – aggiunge Francesco Puglisi – dove ha incontrato ostacoli anche per acquistare la sede storica del Centro. Era un modo per dissuaderlo. Oggi nel quartiere c’è un cambiamento visibile, ma non è radicale. Molto dipende dalla famiglia di provenienza e dall’educazione. Purtroppo in certi ambienti la mentalità si tramanda da padre in figlio: cambiare è difficile».

Nel frattempo, vengono fuori altri numeri del grande evento del 15. Oltre 500 pullman con i fedeli da tutte le provincie siciliane e dalla Calabria, 200 maestranze già a lavoro da giorni, circa 100 mila persone attese alla messa del Foro Italico e un milione di euro di spese per la macchina organizzativa. L’attesa cresce per la visita del Pontefice, ma l’allestimento sarà low cost se si paragona all’ultima presenza di un papa a Palermo. Per l’arrivo di Benedetto XVI, infatti, furono spesi circa due milioni e mezzo di euro. «Oltre 500 pullman sono già prenotati per portare a Palermo i fedeli dalla Calabria e dalle diverse province siciliane che assisteranno sabato 15 settembre alla messa di Papa Francesco. Al momento sono questi quelli accreditati con pass, ma poi ce ne saranno altri che arriveranno per stare nella zona libera», afferma don Salvo Priola, chiamato dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, a coordinare la visita di Bergoglio. Ormai è un esperto don Salvo, rettore del santuario diocesano di Altavilla Milicia, visto che ha organizzato anche la visita di Papa Benedetto XVI. «Complessivamente il costo totale della visita del Papa – precisa don Priola – sarà di circa un milione di euro. Spenderemo circa 250 mila dei 500 mila euro messi a disposizione dalla Regione. Ci sono, infatti, le normative vigenti con regole precise per lo svolgimento delle gare d’appalto e quindi non ce la facciamo con i tempi. In occasione della visita di Benedetto XVI - ricorda don Salvo – la spesa fu di circa 2 milioni e mezzo di euro e la Regione si occupò di tutto. Quindi i costi saranno di gran lunga più bassi». Ma la Chiesa palermitana e non solo si sta mobilitando per una raccolta fondi e anche attraverso il coinvolgimento di alcuni sponsor.

Giuseppe Leone

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