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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Un residente di piazzetta Beato Giuseppe Puglisi inveisce contro Maurizio Artale: «hanno fatto bene ad ammazzare u parrinu»

La rabbia della persona sarebbe scaturita dal non potere parcheggiare più la moto sul marciapiede della piazza, sotto il proprio balcone, da quando è nata la casa-museo del Beato Giuseppe Puglisi

data articolo 07/10/2018 autore redazione categoria articolo COMUNICATI
 
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Un residente di piazzetta Beato Giuseppe Puglisi inveisce contro Maurizio Artale: hanno fatto bene ad ammazzare u parrinu
Piazzetta Beato Giuseppe Puglisi

Capita che Sabato 06.10.2018, alle ore 13.00, dopo aver partecipato al Convegno dal titolo “Crisi e Rigenerazione”, svoltosi presso la Missione Speranza e Carità, io vada a Casa Museo del Beato Giuseppe Puglisi: lì ci sono ad attendermi i volontari del Centro ed il gruppo dei giovani promotori dell’iniziativa “La Via dei Tesori”, in quanto per la prima volta la Casa Museo è stata inserita in questa iniziativa cittadina.

Capita che appena sceso dall’auto, un “energumeno”, venuto fuori dal portone del civico n.3 di Piazzetta Beato Giuseppe Puglisi (già Piazzale Anita Garibaldi), a torso nudo, con barba folta e nera così come la sua capigliatura alla moda, si dirige verso di me con un fare pari a quello di un rinoceronte che carica la sua preda.

Capita che egli abbia alcuni attimi di esitazione per il fatto che io stia parlando al cellulare e che al contempo una donna al balcone gli grida qualcosa. Io non comprendo perché impegnato al cellulare, ma vedo che questa gli lancia una maglietta affinché possa coprire il torso ed assumere un aspetto più dignitoso.

Capita che alla fine della mia telefonata, “l’energumeno”, puntandomi il dito in faccia, mi urli che per colpa mia lui non può più posteggiare la moto sotto il suo balcone e che da quando io ho comprato quella casa, indicando con l’indice la Casa Museo dove ha vissuto il Beato Giuseppe Puglisi, in quella piazza non c’è più pace. Così “l’energumeno” aggiunge che non appena avesse visto una moto dei volontari del Centro sul marciapiede ci avrebbe pensato lui.

Capita che io, con molta calma, gli chieda per quale motivo se la stia prendendo con me, invitandolo eventualmente a reclamare, per il divieto di posteggio sui marciapiedi, direttamente alle Forze dell’Ordine. Aggiungo inoltre che anche nel caso in cui avesse visto una moto appartenente ad un volontario del Centro posteggiata sul marciapiede, avrebbe dovuto chiamare sempre le forze dell’ordine.

Capita che lui mi risponda di non essere sbirro come me e che queste cose posso farle io ma di certo lui no.

Capita che io ribadisca, sempre con molta calma, che qualora fosse stata sua intenzione offendermi non ci stava riuscendo, visto che per me l’epiteto “sbirro” non rappresentava una offesa. Mi limito ad aggiungere che continuavo a non comprendere la sua agitazione. Così gli chiedo se non fosse contento della visita del Papa in quel luogo (facendo riferimento al 15.09.2018) e se non fosse contento di affacciarsi al balcone e vedere la piazza sgombra di auto, risistemata, pulita e con le aiuole fiorite.

Capita che lui mi risponda che non gliene fotte niente del Papa e che io gli avevo tolto “l’identità” facendo persino cambiare nome alla Piazza, aggiungendo che non solo avevo precluso l’accesso delle auto su metà marciapiede, ma che ora stavo esagerando e me ne stavo approfittando.

Capita che io gli dica che il suo interlocutore, per quanto riguarda il nome della Piazza, è il Sindaco di Palermo. Così lui risponde: “Ma chi? Ddu curnutu? Chiddu ca ni lassa senza travagghiu?”. Ancora continua col dire che tutto questo bordello c’è da quando io ho comprato quelle case! (indicando nuovamente la Casa del beato Giuseppe Puglisi e l’Aula Didattica al II piano, inaugurata il 14.09.2018).

“Hanno fatto bene ad ammazzarlo”, dice, continuando ad indicare la casa del beato Giuseppe Puglisi.

Capita che io a quel punto gli risponda urlando, così come lui aveva fatto con me sino a qual momento. Gli chiedo: “Quindi hanno fatto bene ad ammazzare Padre Pino Puglisi? Devi darti una controllata nel parlare, devi decidere da che parte stare, dalla parte della mafia o degli “sbirri”, come li chiami tu”. E sempre con toni accesi gli chiedo perché queste cose non le ha dette quando la piazza pullulava di Forze dell’Ordine. Incalzante continuo e gli chiedo se è capace di dire queste cose davanti agli “sbirri”, e se, nel caso in cui io li avessi chiamati, lui davanti a loro, in quell’istante, avrebbe ripetuto le stesse parole che aveva appena rivolto a me.

Capita che lui mi risponda che avevano fatto bene ad ammazzare u parrinu e che lui non si spaventa di nessuno e che di tutto questo movimento a lui non gliene fotteva niente.

Capita che io lo inviti a tornarsene a casa, spiegandogli che se avesse continuato con quell’atteggiamento e quel comportamento, gli sbirri, come li chiamava lui, se lo sarebbero di certo prelevato.

Capita che io mi diriga verso il portone del civico n.5 di Piazzetta Beato Pino Puglisi per andare a casa Museo, dove mi attendevano i volontari, i quali, dal balcone della cucina, avevano assistito a questa accesa discussione.

Dopo l’incontro e dopo avere tranquillizzato il gruppo dei giovani rassicurandoli sul fatto che non avrebbero corso alcun pericolo, sono tornato a casa, dove ho riflettuto sull’accaduto.

Mi sono chiesto: “Ma dove erano pocanzi le centinaia di persone che hanno esposto lenzuoli bianchi ai balconi in occasione della venuta del Papa? Come mai nessuno è sceso dalla propria abitazione per cercare di condurre alla ragione l’energumeno? Come mai quando ho alzato lo sguardo verso le finestre e i balconi prospicienti la piazzetta, non c’era nessuno?”

Questo non deve capitare….

Quei lenzuoli bianchi devono diventare lo specchio della coscienza.

Non è possibile ancora oggi, dopo 25 anni dal Martirio del Beato Giuseppe Puglisi, trincerarsi dietro la paura di metterci la faccia, di dimostrare all’energumeno che non la pensano come lui e che la mafia non fa bene quando  “ammazza” una qualsiasi persona.

Non è possibile che nessuno degli abitanti di quella piazza non ripudi con fermezza il comportamento dell’energumeno.

Non è possibile che quella piazza vuota, dove il Centro di Accoglienza Padre Nostro ha installato una statua del Beato Giuseppe Puglisi, ed indicato con un medaglione in bronzo il luogo dove egli è caduto Martire, anche per la loro ignavia, non sia oggi per tutti loro un vanto, un motivo di orgoglio.

Non è possibile che non considerino un bene il fatto che il Centro di Accoglienza Padre Nostro abbia acquistato la casa dove il Beato Giuseppe Puglisi ha abitato, rendendola fruibile a tutti i pellegrini che vogliono conoscerlo ed ispirare la loro vita al suo esempio.

Quella Casa che ha portato a Brancaccio Papa Francesco, quella reliquia che ancora oggi non riesce ad imporsi a coloro che vi abitano accanto; quella reliquia che non viene fatta conoscere neanche a coloro che si recano a Brancaccio a visitare la Parrocchia di San Gaetano, la Parrocchia che fu diretta per circa 3 anni dal Beato Giuseppe Puglisi .

Questo non può e non deve capitare mai più.

Piazzetta Beato Padre Pino Puglisi è il simbolo del riscatto, non solo per la comunità di Brancaccio ma per tutta la città di Palermo.

Quella piazzetta deve interrogarci tutti i santi giorni della nostra vita.

In quella piazzetta si annidano, tutt’oggi, le nostre ignavie, paure, pavidità…omertà… tutto ciò che ci continua a lasciare indifferenti davanti a quel sorriso che ha assestato un duro colpo alla mafia ma che non ha scalfito minimamente coloro che “per facciata” espongono lenzuoli bianchi ai balconi in occasione della venuta del Papa che il 15.09.2018, nel 25 Anniversario del Martirio del Beato Giuseppe Puglisi, è venuto a portare omaggio in quel luogo sacro oltre al riconoscimento di tutta la Chiesa universale.

Quel sorriso che ha bisogno della “faccia” di tutti per sconfiggere la mafia.

Oggi su quella piazzetta, almeno tutti i cristiani cattolici, devono decidere da quale parte stare, se dalla parte dei mafiosi o dalla parte degli “sbirri”.

“L’energumeno” però ha almeno avuto il coraggio di sbattermelo in faccia da che parte sta, e  credetemi, dopo 25 anni di testimonianza a Brancaccio, vi posso dire con certezza che lui ha sbagliato la parte dove stare, ma ha deciso anche di non stare dalla vostra parte, dove si stendono lenzuoli bianchi e poi non si scende in piazza per difendere, come fosse propria,  l’opera del Beato Giuseppe Puglisi.

Maurizio Artale
Presidente

ALLEGATI

allegatoRepubblica.it - Palermo, minacce al presidente del Centro di don Puglisi: 'Hanno fatto bene ad ammazzarlo' [430]

allegatoLiveSicilia - L'invettiva contro Maurizio Artale 'Don Puglisi? Hanno fatto bene' [316]

allegatoIlSicilia.it - 'Hanno fatto bene ad ammazzare Don Pino Puglisi', minacce shock a Brancaccio [550]

allegatoIl Fatto Quotidiano - Palermo, minacce al presidente del centro Padre Nostro: 'Hanno fatto bene ad ammazzare don Pino Puglisi' [424]

allegatoPalermotoday - 'Hanno fatto bene ad ammazzare Padre Puglisi': minacciato il presidente del Centro di don Pino [955]

allegatoGiornale di Sicilia - Palermo, minacce al presidente del Centro Padre Nostro [521]

allegatoBlogSicilia.it - Hanno fatto bene ad ammazzare Don Pino Puglisi, minacce a Maurizio Artale [703]

allegatoAntimafia Duemila - 'Hanno fatto bene ad ammazzare u parrinu'. Minacciato il presidente del Centro Padre Nostro [455]

allegatoAnsa.it - Uomo urla, bene ammazzare don Puglisi [532]

allegatoIlGiornale.it - Minacce choc a Palermo: 'La mafia ha fatto bene a uccidere don Pino Puglisi' [526]

allegatoCorriere della Sera - Al collaboratore di don Puglisi: «Hanno fatto bene ad ammazzarlo» [524]

allegatoIl Gazzettino di Sicilia - Fava e Puglisi ancora nel mirino: la mafia non cambia  [418]

allegatoRadio Time - Time Magazine intervista Maurizio Artale [309]

allegatoUltima TV Canale 87 - 'Hanno fatto bene ad ammazzare Don Pino': sconcerto al 'Padre Nostro' di Palermo [466]

allegatoGiornale di Sicilia - Palermo, le minacce ad Artale: 'nessuno ha avuto il coraggio di intervenire' [497]

allegatoTGR Sicilia - 'Hanno fatto bene ad ammazzarlo' Così un vicino di casa di Don Puglisi [612]

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COMMENTI ALL'ARTICOLO
commento 08/10/2018 08:38:39 | Maria Citarda
Ho letto l'articolo e vergognoso che ancora oggi la gente ha paura ad affacciarsi al balcone oppure a scendere per mettersi dalla parte del giusto !che poi sono sicura che questo tizio e il tipico personaggio che se trova qualcuno più grosso di Lui Se la fa"sotto !il solito bullo .Però a Palermo gente perbene c'è né tanta !difendiamo chi viene offeso.