A distanza di circa un mese dall’ultimo atto vandalico, avvenuto lo scorso 8 luglio, i soliti noti hanno rotto lo stesso lampioncino che era stato, come sempre, immediatamente sostituito.
È davvero difficile trovare le parole per definire questa sequela di atti, ma riflettere sulle stesse è sempre un utile esercizio di pensiero.
Cercando sui dizionari il termine "vandalismo", grande è il numero di sinonimi che troviamo: barbarie, teppismo, devastazione, scempio. Tutti rimandano alla tendenza a rovinare, distruggere senza necessità e senza ragione.
La ricerca dei contrari dà risultati ben diversi. Molti dizionari non contengono contrari della parola "vandalismo", forse perché rimandano a concetti così alti e profondi che è difficile racchiuderli in un solo termine. Ecco che ci vengono in mente espressioni formate da più elementi che costituiscono un insieme non scomponibile.
Una tra tutte: bene comune.
Questo è ciò che il Centro di Accoglienza Padre Nostro, nel solco tracciato dal fondatore, il Beato Giuseppe Puglisi, continuerà a curare e nutrire con tenacia, nella consapevolezza che anche in questo modo si nutrono e si curano le persone e le relazioni.
Maurizio Artale
Presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro
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