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L'esempio di padre Puglisi č sempre vivo

Cerimonia in Cattedrale a 29 anni dall'assassinio, il sacerdote antimafia continua ad essere un modello per le nuove generazioni

data articolo 16/09/2022 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia del 16 settembre 2022
L'esempio di padre Puglisi č sempre vivo

Il vescovo Lorefice: «Lui guardava il male e sorrideva, l'ha fatto anche in punto di morte»

L'eredità di Don Pino Puglisi è viva a 29 anni dalla sua morte, come testimonia la Cattedrale piena di fedeli e di chi vede nel parroco di Brancaccio un modello di vita. Nessuna distinzione di credo. Padre Pino Puglisi è accanto ai magistrati e ai membri delle forze dell'ordine che hanno perso la vita per combattere Cosa Nostra. La celebrazione ha avuto inizio alle 18 con un lungo corteo di sacerdoti, abbagliati dalle luci delle candele e circondati da fiori come in una festa. Ad attenderli i due picchetti dell'arma dei carabinieri, che hanno dato solennità al momento. In testa il vescovo Corrado Lorefice che fin dall'inizio ha ringraziato le istituzioni civili e militari presenti per commemorare il martire. Sul lato sinistro della navata sedevano il questore Leopoldo Laricchia, il prefetto Giuseppe Forlani e le massime autorità dei carabinieri (colonnelli e capitani), della polizia di Stato e della guardia di finanza, della polizia municipale insieme al sindaco Roberto Lagalla.

I presenti hanno occupato ogni angolo della chiesa, commossi allo stesso tempo gioiosi di potere presenziare ad un evento che ormai è entrato nei cuori di tutti. In prima fila i ragazzi del Centro Padre Nostro, che hanno omaggiato fiori e doni. Il loro operato quotidiano all'interno del quartiere di Brancaccio è stato sottolineato con orgoglio da monsignor Lorefice, come primi testimoni degli ideali di Don Pino. Al termine della messa, il vescovo insieme alle autorità, riunito il corteo per presentarsi davanti alla tomba di 3P per innalzare una preghiera allo Spirito Santo: «La Chiesa dal martirio di Don Pino ha compreso quanto sia fondamentale camminare in mezzo alle strade, con la consapevolezza di dover affrontare con il proprio corpo e la propria anima i pericoli della criminalità, essere accanto agli ultimi in ogni momento. È quello che in prima persona ho cercato di fare una volta arrivato a Palermo. Al male bisogno guardare con un sorriso di amore e perdono, come ha fatto in punto di morte Don Pino, che ha condotto i suoi assassini ad un reale pentimento cristiano». E continua: «Ci avviamo da oggi a festeggiare i 30 anni dalla sua salita in cielo, dovremo impegnarci ancora di più per potere essere degni di festeggiare il prossimo 15 settembre», conclude monsignor Lorefice. Presenti anche i docenti di religione e della Scuola teologica di base. Antonino Magro, docente presso la scuola Monti Iblei e della Scuola teologica San Luca Evangelista, riflette «sulla importanza di essere qui, essendo tutti noi al contempo colleghi ed eredi di Don Pino, docente di religione al Vittorio Emanuele II. È stato un esempio pedagogico e una via per i giovani, in particolare nelle periferie sempre più difficili e su cui ancora c'è tanto da fare. Con l'aiuto di 3P sono sicuro che riusciremo a realizzare il suo sogno». Dopo avere pregato davanti alla tomba, monsignor Lorefice si è soffermato a salutare con un caloroso abbraccio le autorità civili e militare, rinnovando un patto di servizio per la comunità cittadina. In tanti, hanno teso la mano al vescovo chiedendo una preghiera 0e qualche parola di conforto, a cui l'arcivescovo ha risposto con la consueta dolcezza e senso di fratellanza. Grazie alle sue parole tutti presenti sono tornati nelle proprie case consapevoli della missione che Pino Puglisi ha consegnato ad ogni singolo cittadino.

Le reazioni. Il sindaco Lagalla: “le sue parole ci servano da insegnamento”

Lamorgese: “Ha lasciato luminosa testimonianza”

Le azioni e i valori trasmetti da Don Pino Puglisi non si sono fermati ai confini della città, ma hanno raggiunto ogni angolo della nazione, andando oltre i colori politici. Per questo il ministro Lamorgese ha fatto sentire la sua vicinanza per il 29° anniversario dal martirio: “Don Pino Puglisi ha fondato tutto il suo impegno sul valore del servizio reso ai più deboli ed è stato sempre in prima linea al fianco dei giovani per sottrarli alle influenze distruttrici e interessate della criminalità organizzata. La sua opera ci ha lasciato la luminosa testimonianza di una comunità sociale e pastorale che, ancora oggi, continua ad essere di esempio per le nuove generazioni che vengono accompagnate, da chi ne ha raccolto gli insegnamenti, verso il mondo degli adulti”.

Parole di solidarietà sono arrivate anche dal leader del M5S Giuseppe Conte attraverso Twitter: “La più grande sofferenza è essere soli. Don Puglisi ha sfidato la mafia e ci ha insegnato che per combattere la criminalità è necessario battersi affinchè nessuno si sia dimenticato e resti indietro. Non lasciamo cadere il suo monito.”

Anche il sindaco Roberto Lagalla non ha mancato di sottolineare l’importanza della vita di Don Pino per i cittadini e per chi governa la città: “Una festa come questa evidenzia la forza del sentimento che lega i palermitani alla eredità di Don Pino. Se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto, diceva. Le sue parole ci servano da insegnamento e spero possano guidare ciascuno di noi nella battaglia quotidiana per la legalità, contro la mafia e l’azione criminale, per portare avanti il suo progetto di cambiamento”

di Giuseppe Puleo

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