Villaggio Ruffini, nasce un centro per i ragazzi autistici - Live Sicilia

Villaggio Ruffini, nasce un centro per i ragazzi autistici

La struttura sarà affidata al Centro Padre Nostro. La ristrutturazione grazie a un progetto di inclusione sociale gestito da Ance, Panormedil Cpt ed Engim
PALERMO
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PALERMO – Un progetto di inclusione sociale, una donazione di materiale edile e la collaborazione con professionisti del settore, ridaranno vita a locali fatiscenti che ospiteranno un luogo di assistenza per ragazzi autistici gestito dal Centro Padre Nostro.

La struttura si trova al Villaggio Ruffini, nelle adiacenze della chiesa di Maria Santissima della Consolazione, nei locali dell’ex Opera Pia Cardinale Ruffini che negli anni sono stati depredati e vandalizzati e grazie alla donazione di materiale edile fatta da Ance Palermo, tramite la propria associata Amato Edilizia, è stato possibile iniziare a rimetterla a nuovo.

I lavori di ristrutturazione del centro sono eseguiti da detenuti che fanno parte del programma per l’inserimento socio-lavorativo di soggetti in esecuzione penale “Costruisci il tuo futuro”, finanziato dall’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro con risorse messe a disposizione dall’Avviso N. 10/2016 per operazioni per l’inserimento socio-lavorativo dei soggetti in esecuzione penale sul Programma Operativo FSE 2014 – 2020 della Regione Siciliana – Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione.

Il progetto è gestito da un’associazione temporanea d’impresa composta dal Panormedil CPT – Organismo paritetico territoriale per l’edilizia nella Provincia di Palermo –, dall’Engim – Ente di formazione, orientamento e cooperazione allo sviluppo -, ed ANCE Palermo – Associazione dei costruttori edili ed affini della Provincia di Palermo.

“Mettere le nostre professionalità al servizio di chi ha bisogno è un modo per essere ulteriormente presenti in una città che vive parecchie criticità – afferma il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi -. Prendere parte a questo progetto attraverso la nostra donazione per poi mettere a disposizione gli esperti del settore per formare i detenuti, ci è sembrato un modo concreto ed efficace di renderci utili alla collettività”.

“Come Panormedil abbiamo voluto sposare il progetto – spiega il vicepresidente Francesco Danese – perché tra le priorità del nostro ente, oltre a quello di essere al servizio del settore, c’è anche quello di contribuire allo sviluppo sociale. E favorire l’inserimento dei detenuti, offrendo loro la possibilità concreta di imparare un mestiere, si inserisce perfettamente nella nostra mission”. 

“Il nostro Centro – aggiunge Maurizio Artale, direttore del Centro di Accoglienza Padre Nostro – ha accolto questa donazione perché è in linea con quello che diceva il nostro fondatore, padre Pino Puglisi: se ognuno fa qualcosa, tanto si può fare. Con un progetto di inclusione sociale, ridoniamo la vita ad un centro abbandonato che sarà al servizio del territorio”.

Il progetto “Costruisci il tuo futuro” è rivolto a 120 detenuti, anche in esecuzione penale esterna, della Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, con la cui direzione l’ATS che gestisce il progetto ha sottoscritto specifiche convenzioni. Obiettivi del servizio sono l’inserimento/reinserimento lavorativo dei detenuti che sono assistiti in un percorso di crescita formativa e la sensibilizzazione del contesto socio-produttivo nel promuovere azioni di sostegno alla particolare utenza disagiata. Il progetto prevede attività di orientamento e definizione del percorso, destinate a 120 tra uomini e donne; attività di formazione in aula per un totale complessivo di 1.200 ore; tirocini formativi di un anno, con il coinvolgimento di 24 utenti, di cui 12 in laboratori tecnico pratici da svolgere intra-moenia e 12 in tirocini formativi esterni presso strutture e cantieri di lavoro convenzionati; attività di inserimento lavorativo, destinate ad utenti formati o post-tirocinio, a fine pena, per favorire l’inserimento o il reinserimento lavorativo, anche attraverso l’autoimprenditorialità.


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