Un progetto benedetto perfino da Papa Francesco ma quell’asilo che doveva sorgere nel difficile quartiere di Brancaccio, rischia di non vedere mai la luce. Si tratta del progetto commissionato dal centro Padre Nostro e ceduto all’amministrazione comunale che era stato anche fatto benedire dal Pontefice quando venne a Palermo nel 2018. Quelle carte sull’asilo nido che avrebbe dovuto nascere a Brancaccio, finanziato con 3,5 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione, sembrava nascere sotto altissimi auspici. Ora però si scontra con la cruda realtà.

Verso il naufragio del progetto

Il progetto, come si legge sul Giornale di Sicilia, starebbe naufragando irrimediabilmente, con la prospettiva non proprio remota che le somme vadano in perenzione, cioè tornino al mittente. Infatti non vi sarebbe più tempo per utilizzare i fondi che erano stati messi a disposizione per la sue realizzazione.

L’intervento del piano triennale 2023

Il 31 dicembre 2022 scade l’appuntamento con i finanziamenti. Un ritardo accumulato fino ad oggi perché manca il committente, cioè la gara d’appalto, requisito perché l’opera fosse inserita nel piano annuale delle opere pubbliche. Per la verità l’intervento con un emendamento è stato piazzato nel piano triennale nell’annualità 2023.

Il centro di Padre Pino Puglisi a rischio chiusura

Come se non bastasse, nei giorni scorsi era anche stata ventilata l’ipotesi chiusura del centro Padre Nostro. Le parole di don Pino Puglisi, a 29 anni dalla morte, sono ancora custodite dal Centro di Accoglienza Padre Nostro, l’associazione da lui fondata per il recupero dei minori e degli adolescenti a rischio di emarginazione e di reclutamento da parte della criminalità organizzata e oggi una onlus impegnata a favore delle fasce più deboli. Il centro, vittima anche di atti vandalici continui, oggi rischia la chiusura a causa del caro-bollette. Il centro si troverà a dover chiudere le numerose sedi della città di Palermo, con la conseguenza del licenziamento di 13 dipendenti e con l’aggravio che il Centro non potrà più offrire i suoi servizi alle fasce sociali deboli. Il Centro di Accoglienza Padre Nostro assiste circa 600 famiglie per i loro bisogni primari.

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