Primo atto vandalico ai locali in uso al centro di accoglienza “Padre Nostro” di Palermo. Si tratta dell’area dove sorgerà il poliambulatorio di prossimità a Brancaccio in via San Ciro, in un bene confiscato alla mafia. Duro nei suoi commenti il presidente del centro, Maurizio Artale. Non tanto con i vandali in sé, quanto con i residenti della zona. Nessuno avrebbe visto nulla e non ha denunciato. Però per imbrattare la pavimentazione gli autori avranno dovuto perdere qualche minuto di tempo. Difficile che nessuno si possa essere accorto di nulla.

Ironia ed amarezza

“Più della vena artistica del vandalo che ci ha voluto regalare due opere d’arte – dice ironicamente e con amarezza il presidente del centro Maurizio Artale -, una di arte contemporanea. Si è ispirato a Lucio Fontana, tagliando la tela che rappresenta ciò che sarà realizzato a Brancaccio. L’altra ispirandosi all’arte rupestre degli uomini primitivi, che iniziarono a rappresentare e rappresentarsi dipingendo dei graffiti alle pareti delle grotte. Mi stupisce sempre più l’indifferenza dei tanti abitanti di Brancaccio e in particolar modo di via San Ciro. Abitano di fronte ai locali in questione”.

Lontani dai principi di don Puglisi

“È chiaro che gli squarci nella tela aperti con un taglierino – aggiunge Artale – sono d’immediata esecuzione. Quindi, magari, ci sta che non se ne sia accorto nessuno. Ma il dipinto a terra richiede più tempo e applicazione, specialmente se realizzato da un ragazzino.  Già nei mesi scorsi avevano rotto due paletti di ferro che delimitano l’area con una catena per posteggiare macchina e moto. Noi li abbiamo ripristinati. Quanto siamo lontani ancora da quel ‘Se ognuno fa qualcosa tanto si potrà fare’ del beato Giuseppe Puglisi di cui quest’anno ricorre il trentennale del suo martirio? Ripareremo la tela ma non cancelleremo il disegno, affinché rimanga da monito a chi quegli attributi raffigurati non li ha neanche per fare una telefonata anonima”.

Solidarietà M5S al Centro Padre Nostro

I vandali sono tornati a colpire i locali in uso al Centro di accoglienza Padre Nostro di Brancaccio di Palermo fondato da Padre Pino Puglisi, dove sorgerà il poliambulatorio di prossimità in un bene confiscato alla mafia. È stata tagliata la tela che rappresenta ciò che sarà realizzato e sono stati disegnati per terra dei graffiti rappresentanti simboli fallici.

“Esprimo a nome del MoVimento 5 Stelle solidarietà al presidente Maurizio Artale e alla comunità di Brancaccio. A trent’anni dal martirio di Padre Puglisi è desolante constatare come certi sgradevoli episodi possano verificarsi ancora a Palermo. Tanto è stato fatto in questi anni, ma non bisogna abbandonare il percorso di cambiamento culturale”. Lo dichiara la Senatrice del Movimento 5 Stelle, Dolores Bevilacqua.

Consiglieri della Dc vicini ai volontari del centro di Don Puglisi

«Condanniamo fermamente gli atti vandalici al Centro Padre Nostro, nei locali dove sorgerà il poliambulatorio di prossimità a Brancaccio. Ancora una volta, i delinquenti hanno deciso di danneggiare il simbolo di legalità in un quartiere con mille problemi come quello di Brancaccio. Ci auguriamo che gli autori dell’ennesimo raid vandalico siano individuati al più presto. Siamo sicuri che il presidente Maurizio Artale e tutti i volontari del Centro di accoglienza Padre Nostro, ai quali esprimiamo piena solidarietà, non si faranno intimidire da simili atti.

La nostra attenzione dentro e fuori le istituzioni, nei confronti di realtà come quelle del Centro Padre Nostro sarà sempre massima. Rinnovo ancora una volta la disponibilità, da parte del nostro gruppo consiliare, nei confronti di questa realtà importante, al fianco della quale ci impegneremo per contribuire alla rinascita del quartiere Brancaccio».

Lo dichiarano i consiglieri comunali della Democrazia Cristiana, Domenico Bonanno, Salvo Imperiale e Viviana Raja.

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