La piazza della democrazia e della partecipazione non è fatta solo di parole e di proficuo dialogo, è alimentata anche dall’operosità. C’è voluta la Settimana sociale dei cattolici a Trieste per far emergere le tante buone pratiche attive in Sicilia (da Messina a Marsala), frutto di una creatività di laici attenti alla persona e al bene comune. L’evento di Trieste ha suggerito a queste buone pratiche almeno due passi in avanti da compiere, il primo: creare una rete, per aiutare reciprocamente a rispondere a bisogni umani fondamentali e a incitare sul territorio, superando il rischio dell’isolamento e dell’assistenzialismo. Il secondo: imparare a trasformare l’azione in pensiero, in visione. L’opera, per quanto preziosa possa essere, è sempre una piccola tessera che solo dentro un “sogno collettivo” contribuisce a creare un grande mosaico. «Il cuore della politica- ha detto papa Francesco-è fare partecipe. E queste sono le cose che fa la partecipazione, un prendersi cura del tutto; non solo la beneficenza, prendersi cura di tutto questo…, no: del tutto!» Visitando gli stand della settimana sociale di Tieste abbiamo fatto questo percorso. Ci siamo imbattuti, per esempio, nello stand dell’Associazione Casa Rosetta, fondata 35 anni fa nel Nisseno e oggi diffusa in Sicilia e nel mondo, che si occupa di aiutare persone con disabilità, in dipendenza patologica, malati di Hiv/Aids e donne e minori in difficoltà. A poche decine di metri, lo stand del Centro Padre Nostro di Palermo, che si dedica al recupero di minori di povertà educativa a Brancaccio. E poi Benefit, la cooperativa sociale dell’Associazione Invisibili onlus di Messina che promuove una economia circolare producendo indumenti e borse con il riutilizzo di prodotti tessili, e favorendo una attenzione all’ambiente e ai bisogni dei poveri.
Non a caso, Benefit gestisce a Messina un hub che funge da negozio gratuito di abbigliamento donato e da laboratorio sartoriale. Ma le sorprese non finiscono qui. Negli stand incontriamo anche i coltivatori peloritani di Buona terra, la cooperativa sociale Cotti in fragranza di Palermo nata dalla Fondazione don Calabria e il centro socio-educativo I gusti di Sicilia che ha sede a Trapani. A Trieste tutta questa ricchezza sommersa è venuta alla luce offrendo speranza a quanti in Sicilia altrimenti vedrebbero solo rifiuti e corruzione. E ci invita a seguire l’esortazione di papa Francesco a non accontentarsi di una «fede marginale, o privata» ma a ricoprire il «coraggio di fare proposte di giustizia e di pace nel dibattito pubblico» e ad «organizzare la speranza».
di Giuseppe Fazio
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