Il Centro di Accoglienza Padre Nostro da circa 25 anni realizza progetti di Servizio Civile, ovvero da quando, con la legge 64 del 2001, viene istituito questo servizio volontario aperto a tutti i cittadini, non più limitato all'obiezione di coscienza, che pure ha rappresentato un settore di impegno dell’ente. Da quando, nel 2017, il Servizio Civile Nazionale ha cambiato denominazione, diventando Servizio Civile Universale, il Centro, già socio del CNCA - Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti, partecipa alle progettualità dallo stesso attivate come ente capofila, condividendone l’impostazione, tesa a far sì che i giovani trascorrano un anno di valore, di formazione civile, culturale e professionale, impegnandosi per e con gli altri.
Abbiamo sempre pensato che lo spirito del Servizio Civile fosse molto vicino alle finalità del Centro, in virtù della centralità dell’individuo, della concretizzazione della solidarietà e del diritto di ognuno a poter usufruire di opportunità di crescita.
Attraverso questa lunga esperienza, centinaia di giovani si sono avvicinati al messaggio del Beato Giuseppe Puglisi, fondatore del Centro, e all’opera che i volontari hanno portato avanti sul solco da lui tracciato.
Il mercoledì 28 maggio 2025 sono stati avviati i progetti per l’annualità 2025 – 2026, che vedono impegnati, complessivamente, 26 volontari. Si tratta dei progetti denominati: “Accompagnatori di storie. Risorse e competenze per la crescita di minori e famiglie”, “Educazioni. Sostegno all’apprendimento e sviluppo di competenze per contrastare l’abbandono scolastico”, “Indipendenze culturali. Prevenire e gestire i rischi delle dipendenze nei minorenni”, “Minori probabili. Sostegno alle competenze dei minorenni in condizioni di disabilità o con bisogni educativi speciali”, “Comunità accoglienti e solidali”.
Il prossimo 30 giugno verrà avviato il progetto “Donna, vita e libertà”.
In questi progetti i volontari possono sperimentarsi in attività a supporto dei minori in condizioni di povertà educativa, a beneficio delle donne vittime di violenza, delle famiglie multiproblematiche, nonché in azioni di educazione alla legalità. Per i giovani, come avviene per ogni progetto di Servizio Civile, è un’occasione per dare un proprio contributo alla società, per svolgere un lavoro "sul campo", che fa sì che il giovane divenga testimone dei bisogni sociali emergenti e garante dei diritti fondamentali delle persone.
Il Centro ha sempre definito i volontari in Servizio Civile con l’espressione “apprendisti di solidarietà”. Il termine, che deriva dal verbo latino apprĕndĕre e ha diverse accezioni di significato (afferrare, impossessarsi di, conoscere, includere), ci è sempre sembrato esprimesse pienamente lo spirito di quest’anno di valore. La normativa che regola il Servizio Civile connota l’intero percorso del volontario come esperienza formativa, che riguarda sia la dimensione umana, che quella professionale. La dimensione del gruppo – il gruppo dei volontari – sottolinea l’importanza del contributo di tutti, di una coralità, che non manca però di far emergere con forza l’apporto personale di ognuno.
Attraverso il Servizio Civile l’apporto di tanti giovani consente di dare concretezza alle parole del Beato Giuseppe Puglisi: “l’azione dei volontari e delle suore del Centro “Padre Nostro” deve essere un segno. Non può trasformare l’ambiente, questo non ce lo possiamo permettere neppure come illusione. È soltanto un segno per cercare di muovere l’ambiente, per cercare di dare un modello di comportamento, per spingere le autorità a fare il loro dovere, perché tutti a poco a poco si sentano coinvolti. Non per risolvere i problemi di Brancaccio. No, è solo per dire: dato che qui non c’è niente, noi vogliamo rimboccarci le maniche per dimostrare che si può fare qualcosa. E se ognuno di noi fa qualcosa, allora si può fare molto”.
Come è consueto per mandato, per missione e per metodo, il Centro di Accoglienza Padre Nostro ancora una volta quest’anno ha chiamato, tra i tanti giovani selezionati per offrire il proprio contributo, un numero esiguo ma importante di ragazzi che, per diverse ragioni, si trovano in condizione di “minore opportunità”.
Così tra i sogni e le necessità di ognuno, si intrecceranno legami, si vivranno esperienze, si donerà il proprio tempo e la propria storia al servizio del più “piccolo” dei fratelli, fosse anche uno degli stessi Volontari in Servizio Civile.
È così che il più piccolo tra i fratelli si farà prossimo verso i più fragili ed i suoi colleghi, apprendisti di solidarietà, osservandolo, si faranno più prossimi allo stesso collega in Servizio Civile.
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