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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

La Casa museo del Beato Giuseppe Puglisi: luogo di relazioni

Articolo di Maurizio Artale sulla newsletter della Fondazione Giovanni Paolo II

data articolo 24/10/2014 autore Maurizio Artale categoria articolo CASA-MUSEO
 
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Newsletter n. 19 Fondazione Giovanni Paolo II
Newsletter n. 19 Fondazione Giovanni Paolo II
Il Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus è impegnato, da oltre 20 anni, nel quartiere Brancaccio di Palermo, ponendo in essere la grande e difficile opera di promozione umana e sociale avviata dal suo fondatore, Padre Pino Puglisi, prete di periferia, ucciso per mano mafiosa il 15 Settembre del 1993, dinanzi alla propria abitazione, in Piazzale Anita Garibaldi, e divenuto Beato il 25 Maggio dello scorso anno. Negli ultimi venti anni e non soltanto in occasione dell’anniversario della Sua uccisione, il Centro ha costantemente ricordato il Beato Giuseppe Puglisi. Parte integrante di tale percorso è l’impegno per restituire al Piazzale Anita Garibaldi, in cui Padre Puglisi ha vissuto nell’ultima fase della sua vita e dove è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca, la dignità propria di un luogo «sacro», carico di significati per tutti coloro che credono in Dio e per quanti si riconoscono nei valori universali incarnati dal Beato. L’obiettivo è stato dunque trasformare questa piazza da posteggio per automobili a luogo della testimonianza della fede, della legalità e della giustizia. Se nel passato i luoghi ove venivano uccisi i martiri erano quelli nei quali si edificavano le Cattedrali, oggi, rendere Piazzale Anita Garibaldi luogo di memoria viva e vitale, in cui 3P potesse continuare a parlare alle persone, vuol dire restituire allo stesso il valore di bene comune. Il 26 maggio 2013 è stata istallata una statua lignea raffigurante Padre Pino Puglisi e, a un anno dalla Beatificazione, il Centro intende completare questo percorso inaugurando la casa nella quale egli abitò. Egli visse in Piazzale Anita Garibaldi dal 1969 al 1982 con entrambi i genitori, per ritornarci nel 1986, abitando la casa sempre insieme al padre e la madre, mentre dal 1987 al 1992 vi rimase soltanto col padre, a causa della perdita, nel 1987, della madre. Infine nel 1992 egli perde il padre e abiterà nella stessa casa, da solo, sino al giorno della sua uccisione, avvenuta proprio nel Piazzale Anita Garibaldi il 15 settembre 1993. Si tratta di un alloggio popolare che, dopo la sua morte, il Comune di Palermo assegnò a una famiglia, che successivamente lo acquistò. Il recupero di questo luogo ha rappresentato per il Centro Padre Nostro un modo per coniugare evangelizzazione e promozione umana, attuando una delle indicazioni del Concilio Vaticano Secondo (1962-1965), che dedica la Gaudium et spes al rapporto tra evangelizzazione e mondo contemporaneo, chiedendo che alla parola seguano i segni e i gesti concreti. Manifestazioni e opere intese dunque come strumenti che nella loro forma artistica e comunicativa, narrano, diffondono e testimoniano la vita e l’azione pastorale, culturale e sociale di un martire. Coloro che giungono in piazzale Anita Garibaldi, lo fanno per rendere omaggio a un cristiano, Padre Puglisi, beatificato proprio per la testimonianza della fede e per la sua avversione alla mafia. Aver consegnato al culto dei pellegrini il luogo dell’omicidio del Beato Pino Puglisi permette oggi a molti sacerdoti e alle loro comunità di celebrare, in quel luogo santo, la liturgia della parola, dell’eucaristia e varie forme di preghiera, oltre che consentire a tutti coloro che si riconoscono nel valore della dignità dell’uomo, di visitare un luogo che ne è simbolo. Per proseguire tale percorso, è intenzione del Centro di Accoglienza Padre Nostro realizzare nell’abitazione che fu del beato una «casa-museo». Le opere presenti in Piazza Anita Garibaldi: una statua lignea raffigurante Padre Puglisi, un medaglione in bronzo posto nel luogo in cui venne ritrovato il suo corpo, e la Casa Museo, vanno intesi come strumenti che nella loro forma artistica e comunicativa, narrano, diffondono e testimoniano la vita e l’azione pastorale, culturale e sociale di un martire. Con la volontà di dare continuità a tale percorso il Centro Padre Nostro, oggi socio dell’Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani, intende avviare, nell’ambito dell’iniziativa promossa da AMEI per l’anno 2014 e 2015, denominata MUSEI in RETE, una serie di incontri, seminari, dibattiti, per far conoscere il piccolo prete di periferia chiamato 3P, e diffondere come lo stesso, attraverso la sua opera pastorale e sociale, prima e dopo il suo martirio, possa definirsi un Prete tra i due Concili. A partire da questo luogo di memoria viva e vitale sarà possibile, guidati da eminenti esperti, approfondire tematiche attinenti alla proposta di “Musei in RETE”, quali : «I due Concili a confronto: il Concilio di Trento ed il Concilio Vaticano II, due riforme delle riforme» a cura di Riccardo Burigana; «La prassi del Concilio Vaticano II in 3P» a cura di don Massimo Naro, «L’informazione e la Comunicazione sul Concilio Vaticano II» a cura di suor Fernanda Monte. Le MODALITÀ, attraverso le quali si intende dare forma alla presente iniziativa riguarda, l’organizzazione di:
  • visite guidate a beni e/o monumenti che abbiano un legame con i temi scelti;
  • utilizzo di strumenti multimediali per favorire l’interpretazione del patrimonio materiale e immateriale delle collezioni e il rapporto con il territorio sui temi dell’iniziativa;
  • approfondimenti dedicati (convegno, conferenza, seminario, laboratorio …).
  • Numerose sono le attività che vengono promosse per accompagnare singoli, gruppi, pellegrini, religiosi e laici, dinanzi alla porta di ingresso della Casa Museo del Beato Giuseppe Puglisi. Il Centro infatti ha da anni avviato un percorso che prevede diverse tappe, tutte volte al raggiungimento di un unico obiettivo: l’incontro con il Beato Giuseppe Puglisi. Al fine di favorire questo incontro, il Centro promuove attività rivolte alle diverse fasce di età della popolazione:
  • attività di accoglienza gruppi di pellegrini, visitatori, scolaresche… singoli e non;
  • promozione della visione del Film Cartoon dedicato a Padre Puglisi dal titolo «La missione di 3P» , Coproduzione Rai Fiction, Larcadarte di Palermo, Musicartoon di Roma;
  • promozione della visione del Documentario”Beata Provvidenza”, prodotto da Rai Cinema e realizzato da Larcadarte, che narra i passi compiuti dal Centro di Accoglienza Padre Nostro a seguito della morte del suo fondatore;
  • attività di studio, comunicazione, mostre ed esposizioni;
  • attività di promozione della funzione educativa del museo;
  • attività di incontro finalizzate alla formazione permanente alla cittadinanza attiva e democratica;
  • attività di promozione e sostegno del diritto di ogni persona a partecipare alla vita culturale.
  • La Casa del Beato Giuseppe Puglisi, nel suo insieme, che diviene tutt’uno con il Piazzale (luogo del suo martirio), rappresenta il luogo dell’incontro, dove crescere nella fede e nella sollecitudine verso i poveri. Casa dunque come fondamenta della vita di un individuo, matrice della soggettività, rispondente al desiderio di ogni individuo di essere accolto, di sentirsi appartenente a qualcosa o a qualcuno: luogo nel quale si racchiude l’essere dell’uomo. Queste sensazioni provarono quanti ebbero il privilegio di incontrare il Beato proprio in questa casa. Nella casa di Piazzale Anita Garibaldi si trovano libri, mobili, oggetti appartenuti al Beato Giuseppe Puglisi e ai suoi genitori, con i quali ha convissuto per molti anni. Questi oggetti ci aiutano a evocare il passato in continuità con il presente e il futuro e ci danno uno spaccato del vivere quotidiano di 3P. La semplicità e la sobrietà di quanto in essa contenuto ci fanno comprendere il rapporto «funzionale» che il Beato aveva con gli oggetti e la predilezione che, invece, nutriva per i libri; all’interno della casa ne sono stati trovati circa 6.000, poi trasferiti al Seminario Diocesano, e altri erano custoditi dai suoi familiari, che raccontano come essi fossero una presenza viva e fondamentale in quelle stanze. Con questa inaugurazione si vuole ridare vita, far parlare i libri che in quella casa vivevano insieme a lui, in modo che le persone che in questo luogo lo incontreranno, per il tramite degli oggetti che vi sono custoditi, possano, a partire da tale incontro, intraprendere un dialogo con lui. Il Beato Giuseppe Puglisi scelse di vivere nella povertà, come si evince anche da ciò che troviamo all’interno della sua casa. Non fu per lui difficile «spogliarsi» di ciò che aveva, per abbracciare il Cristo della Croce.

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