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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
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Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Progetto "Il Cerchio Magico"

Una bellissima esperienza a bordo della Nave Italia

data articolo 05/06/2012 autore redazione categoria articolo PROGETTI
 
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A bordo della Nave Italia
A bordo della Nave Italia
Il progetto “il Cerchio Magico", realizzato in collaborazione con la Fondazione Tender to Nave Italia, ha visto coinvolti i nostri adolescenti in un'esperienza formativa molto interessante: il rispetto delle regole, la responsabilizzazione dei compiti di ogni membro dell'equipaggio, la conoscenza delle tecniche di navigazione e la vita in mare. Ecco cosa hanno scritto alla fine della loro esperienza... Bisogna averlo vissuto questo viaggio per potere descrivere le emozioni, l’ansia del nuovo, la gioia di vivere, la fratellanza, la conoscenza, la simpatia. Non si può, con precisione, sapere cosa c’è sotto il mare, se non dopo essersi immersi. E noi ci siamo immersi, ci siamo lasciati trasportare, non abbiamo avuto paura di sperimentare, sostenuti dalla dedizione, dalla professionalità e dall’affetto dell’equipaggio. Il contatto umano con alcuni è stato naturale e immediato, come quando si è bambini. Gli adolescenti hanno vissuto una esperienza che li educava alla responsabilità, all’attenzione reciproca, alla convivenza e al rispetto, attraverso la condivisione delle piccole cose di tutti i giorni: il pranzo, la navigazione, l’arrivo sul punto di fonda. Abbiamo avuto la possibilità di vivere momenti straordinari, di confrontarci con la natura. Ciò che più ci ha affascinato è stato l’impatto con il mare, così forte e vigoroso da farci sentire piccoli esseri in balia di forze numinose. Uno degli eventi, vissuto in un'atmosfera magica, che difficilmente dimenticheremo, è stata la manovra alle vele, le voci eccitate dei ragazzi e i rumori brevi e cadenzati del mare. Dicono i marinai che all’alba, sul mare, il vento scrive e, probabilmente, il vento aveva già scritto la storia di questo viaggio. Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno permesso di vivere questa strabiliante avventura e lo vogliamo fare alla maniera dei vecchi lupi di mare: spieghiamo allora le vele e auguriamo a tutti buon vento!!! Rosalba Razzano (operatore) FASE PRE IMBARCO Circa due mesi fa abbiamo cominciato a conoscere il progetto “il Cerchio Magico” da realizzare in collaborazione con la Fondazione Tender to Nave Italia. Ognuno di noi immaginava di vivere quest’esperienza avendo delle aspettative di curiosità, di conoscere nuova gente, di vedere tutto in una prospettiva diversa, di respirare una nuova aria e di stare a contatto con la natura. Alessio ci racconta che ama il mare, ed è stato il padre a trasmetterglielo perché, appunto, era marinaio, e attraverso quest’esperienza sognava di rivivere le storie raccontate dal padre. Pasquale, invece, pensava di venire per divertirsi e rilassarsi, sapendo pure di lavorare e di rispettare le regole presenti a bordo. Durante le riunioni che abbiamo fatto all’Auditorium con gli operatori del Centro Padre Nostro, abbiamo consolidato il nostro gruppo attraverso dei giochi di fiducia e di socializzazione, abbiamo fatto dei balli di gruppo, e ognuno di noi ha raccontato un pezzetto della propria vita. Abbiamo imparato a riconoscere le nostre emozioni, a gestire lo stress e a controllare le tensioni che possono nascere fuori e dentro il gruppo. Giorno 11 Maggio 2012 alle ore 18,00 abbiamo accolto Angela Campo insieme alle operatrici e alla responsabile Rosalba. Ha cominciato a spiegarci le attività, la struttura e l’equipaggio di Nave Italia. Dopo un primo confronto, Angela ha condiviso con noi un video girato a bordo. Dopo le ore trascorse con Angela abbiamo festeggiato il compleanno di Antonio, anch’egli operatore del Centro Padre Nostro. Oggi, 5 giugno 2012, ci siamo imbarcati alle ore 11,30 sulla Nave Italia. Prima dell’imbarco ci siamo riuniti davanti l’Associazione Centro Padre Nostro e, aspettando gli altri, abbiamo caricato i borsoni sul pullmino e le macchine e siamo partiti. Arrivati al porto, abbiamo incontrato gli educatori di Nave Italia e ci siamo diretti al brigantino. Prima di salire i marinai hanno preso i nostri bagagli e li hanno posizionati al centro della nave. Tutti insieme siamo saliti sulla nave e i marinai ci hanno accolti a braccia aperte. Siamo entrati e ci siamo spostati nella sala pranzo, dove ci aspettava il Comandante che ci ha presentato l’equipaggio, ma soprattutto ha spiegato in modo semplice la rotta di questi cinque giorni; successivamente anche noi ci siamo presentati. Ci siamo organizzati con Angela e Laura (operatrici della Fondazione Tender To Nave Italia) per stabilire i turni di corvee in cucina. E adesso ci auguriamo BUON’AVVENTURA! Rosaria, Sharon, Alessio L'esperienza di Tender to Nave La giornata del 5 Giugno, giorno della partenza, ha suscitato molte emozioni e sensazioni a cominciare dalla vista della nave, una nave che ha quel fascino di “altri tempi”, che chissà quante e quali burrasche e, chissà, anche quante battaglie ha affrontato nel corso della sua carriera. Adesso è una nave scuola, scuola perché insegna ai ragazzi la collaborazione e il rispetto per le regole, la fiducia verso il “compagno di mare”. I ragazzi sono sembrati già da subito coinvolti e consapevoli che queste regole (vitali in mare), andavano rispettate per il buon andamento di questa avventura in mare. La sistemazione in cabina, nelle cosiddette “catacombe”, è stata per alcuni ragazzi traumatica inizialmente, ma è stato solo il primo impatto, del resto serviranno solo per dormire e, comunque, i ragazzi si sono ambientati presto. Il secondo giorno comincia presto, sveglia alle 7.00, subito colazione e dopo una breve riunione dove il comandante in seconda spiega lo svolgere della giornata. Cominciamo con la prima attività: oggi, 6 Giugno, alcuni ragazzi aiutano il cuoco in cucina a preparare il pranzo. Come in ogni parte della nave anche qui c’è molto ordine e pulizia, l’unico inconveniente è l’eccessivo calore, comunque c’è tanto da fare e non c’è tempo per lamentarsi. Anche in questa attività i ragazzi sono molto indaffarati e concentrati. La giornata del 7 Giugno comincia con la preparazione della colazione e dopo una breve riunione cominciano le attività: la prima consiste nell’arrampicarsi sull’albero di trinchetto, un’esperienza che quasi tutti i ragazzi hanno voluto provare. In cima la vista è bellissima, la prospettiva è unica, da una parte c’è il blu del mare e l’azzurro del cielo divisi dall’orizzonte, dall’altra la costa in lontananza tra il verde della natura e le attività umane, ma la vera spettacolarità è guardare giù perchè si possono osservare dei dettagli della nave che dà qui su assumono un altro fascino. Un altro momento emozionante della giornata è stato nel primo pomeriggio, quando finalmente abbiamo approfittato di un po’ di vento per alzare le vele, quindi dietro direttive del nostromo, i ragazzi tirando varie cime, le hanno finalmente issate. Per i ragazzi tutte queste attività sono state formative in quanto rimarcano quanto sia fondamentale rispettare valori come la collaborazione, la fiducia, il rispetto dell’altro e delle regole e i ragazzi hanno dimostrato di aver compreso l’importanza di tutti questi valori, collaborando ogni giorno sia tra di loro che con i membri dell’equipaggio con attività utili al buon mantenimento della nave e dei suoi abitanti. Concludendo l’esperienza di Tender to nave risulta importante in quel cammino che è la crescita di un adolescente, insegnandogli delle regole che valgono in mare come in terra ma con l’aggiunta del divertimento e della responsabilizzazione, altrettanto importanti nel processo di formazione dei giovani. Massimo Ore 14.30 - 5 giugno 2012 Così comincia la nostra avventura... Porto di Palermo: imbarco… saliti sulla nave abbiamo conosciuto il Comandante, il Comandante in 2^, il Nostromo. Dopo esserci presentati abbiamo deciso i turni per la cucina, con la nostra solita fortuna insieme ad Antonella abbiamo apparecchiato. Dopo pranzo Elvira con Salvo e un operatrice di “T.T.N.I” hanno lavato i piatti nella “lavagamelle”. Subito dopo abbiamo avuto un incontro con alcuni membri dell’equipaggio, dove ci hanno assegnato gli appositi alloggi e così siamo arrivati al momento delle regole. Il nostromo ci ha consegnato il decalogo del buon marinaio. La 1^ ci ha colpito molto perché spiega come è possibile essere parte di un equipaggio. Mentre noi stiamo facendo le nostra attività alcuni membri dell’equipaggio sono impegnati nelle loro “attività”: manutenzione, riposino pomeridiano(perché avranno il turno di notte), altri, invece, godono del loro momento di pace... e fin qui tutto bene… Alle 17.00 abbiamo fatto merenda, subito dopo abbiamo fatto step, nonostante fossimo tutti sudati e un pò stanchi ci siamo molto divertiti. Siamo andati a fare una doccia. Alle ore 19.30 ci hanno chiamato al microfono per andare a cenare. Dopo aver sistemato tutto ci siamo riuniti al centro nave per parlare di come si sarebbe svolta la giornata seguente. Come in ogni campo scuola fatto al Centro Padre Nostro ci siamo dati la buona notte pregando e facendo il "bim bum crack": simuliamo di spezzare un ramo, così da scaricare le tensioni e le fatiche accumulate durante il giorno. Ore 07.00 - 6 giugno 2012 E continua l’avventura: la mattinata scorre con la solita routine dei turni di pulizia. Ci siamo messi in viaggio per andare verso Cefalù. Arrivati a Cefalù hanno deciso di farci fare il bagno a mare, alcuni si sono fatti il bagno. Dopo questo momento di divertimento, il nostromo ci ha chiamati per fare alcuni giochi, uno consisteva nel passarci alcuni bastoni facendo attenzione a non farli cadere. Dopo la cena ci siamo riuniti per fare i giochi di ruolo, ognuno di noi rappresentava un membro dell’equipaggio. La serata è stata conclusa da Tony, raccontandoci delle barzellette divertenti. Ore 07.00 - 7 giugno 2012 Oggi la giornata comincia a Cefalù... come ogni mattina alcuni dei nostri compagni si sono svegliati prima per preparare la colazione. Subito dopo ci siamo divisi per fare le pulizie… ore 10.00 al megafono annunciano che la merenda è pronta, fatta la merenda abbiamo fatto la salita sulla prima coffa dell’albero di trinchetto. Per noi è stata la prima volta ed è stata un’esperienza molto bella e da rifare. Dopo il nostromo insieme ad un altro membro dell’equipaggio ci hanno insegnato a fare alcuni nodi. Verso le 14.00 circa al megafono viene annunciata la manovra per issare le vele. Dopo ci siamo sentiti molto bene perché abbiamo visto che, collaborando l’uno con l’altro, siamo arrivati a sollevare quelle grandi vele, per noi è stato un bel traguardo... ore 15.20 ci siamo riuniti nel salone per l’attività “C’era una volta…” Anna, Elvira, Ivan Di Mari e D’amuri e di mal di mari! Secondo giorno. Finalmente, per la gioia di grandi e piccini, si parte. Usciamo dal porto di Palermo, e fin qui tutto bene. I ragazzi cominciano a scattare foto, ad ammirare il panorama della città che si allontana all’orizzonte. Ad un tratto però le cose cambiano: i sorrisi si spezzano, il colorito roseo di alcuni tra i ragazzi e tra gli operatori sfiorisce, ed ecco che l’amore per il mare si trasforma in… mal di mare! Travelgum, pillole per il mal di mare possono poco per i fisici delicati dei sofferenti che, comunque, non smettono di scherzare sul loro stato. Qualcuno ci dice che siamo fortunati, perché il Comandante ha deciso di partire oggi e non ieri (giornata in cui c’era “veramente” mare grosso). L’espressione dei nostri volti non lascia dubbi alla scarsa convinzione della cosa. Ad ogni modo, facce verdi o meno, si continua a lavorare: si lavano i piatti, si prepara da mangiare, si puliscono gli spazi comuni, si osserva l’equipaggio, sì, perché uno dei compiti affidati ai ragazzi è quello di imparare a cogliere le caratteristiche di ognuno di loro. Ed ecco che i nostri ragazzi cominciano a perseguitare Angela, piuttosto che il Nostromo, per capire come imitare meglio voce e movenze; poi riuniti nei propri gruppi, creano delle scenette che metteranno in scena di sera, dopo cena. Tutti riuniti in veranda: da un lato l’equipaggio pronto ad indovinare e dall’altro i ragazzi predisposti in assetto “scenico” per mostrare quello che hanno osservato in questi primi due giorni. Ancora tante altre attività ci attendono, ma questa è un’altra storia… Gloria (operatore) Momenti belli e brutti della nostra avventura In quest’articolo vi racconteremo i momenti belli e brutti di quest’avventura. Cominciamo con un momento brutto; arrivati al porto di Palermo abbiamo incontrato la prima difficoltà: non facevano entrare le macchine, questo ha causato un po’ di trambusto perché non sapevamo come arrivare alla nave, alla fine, dopo dieci minuti di attesa, sono arrivate due navette che ci hanno portato dritto alla nave. Appena saliti sul brigantino militare abbiamo notato che era molto ordinato, pulito, abbastanza grande e confortevole. Ci siamo recati in una stanza chiamata mensa, abbiamo conosciuto i marinai, molto socievoli e disponibili, e dopo la presentazione abbiamo fatto i turni per le pulizie, per apparecchiare… Alle 12,30 abbiamo fatto la fila per mangiare, dopo due ragazzi e un operatore hanno sparecchiato, altri due più un operatore sono andati a lavare i piatti. Dopo pranzo c’è stato un momento brutto per noi ragazzi: una delle regole, peraltro stabilita prima, era che c’era un orario per utilizzare i telefonini. Passata la pausa pranzo ci hanno sequestrato i cellulari, questa regola non l’abbiamo accettata di buon grado perché li usiamo spesso o quasi sempre. Un altro momento brutto è stato la prima sera, quando dovevamo andarci a lavare e ci siamo resi conto di avere un solo bagno per sei persone, la doccia era troppo piccola, per noi queste sono state grosse difficoltà, ma la nave ha il suo fascino essendo storica, le problematiche fanno parte del suo fascino. Un momento positivo è stata la lettura del decalogo del buon marinaio per la sicurezza, il mantenimento della nave, di noi stessi e di tutto il personale a bordo. Il giorno dopo abbiamo navigato dal porto di Palermo sino alla costa di Cefalù. Quando siamo arrivati alla fonda alcuni di noi hanno sofferto il mal di mare, un po’ più tardi abbiamo fatto il bagno ed è stato emozionante tuffarci dalla nave. Un altro momento bello è stato il giorno seguente quando siamo saliti sull’albero di trinchetto, è stata una bella esperienza, ci siamo divertiti, alcuni di noi hanno sconfitto la paura e sono saliti sino alla prima coffa, da lì il panorama era favoloso. E dopo il momento più bello in assoluto: la manovra alle vele, è stata una bella esperienza perché sicuramente non si ripeterà più, quindi, con questa consapevolezza, noi ragazzi viaggeremo e porteremo questi ricordi sempre con noi. Alla fine, anche quei momenti brutti, si sono trasformati in momenti belli e formativi. Augurando a tutti "vento in poppa"... Carla, Luca, Christian L'amicizia con l'equipaggio Abbiamo conosciuto l’equipaggio, il comandante ha spiegato le regole e come comportarci e adesso speriamo di stringere amicizia con loro. A pranzo alcuni di noi hanno conosciuto Luca, un ragazzo molto simpatico e socievole, che ci ha spiegato le differenze tra la sua città, La Spezia, e dove viveva prima, Bari, e ci ha anche spiegato il suo ruolo sulla nave: il segnalatore di bordo e sta in plancia. Altri ragazzi, mentre lavavano i piatti, hanno conosciuto Laura, un’operatrice della nave e durante questi tre giorni hanno stretto amicizia. Angela, l’altra operatrice della nave, è molto simpatica e sempre disponibile con tutti, e mette sempre allegria. Abbiamo anche fatto una recita dove abbiamo interpretato Angela, Claudia e il Nostromo; ci siamo divertiti tantissimo. Dopo la recita siamo rimasti a raccontare barzellette e tra le risate abbiamo preso molta confidenza con alcuni dell’equipaggio, per esempio il Nostromo che scherza sempre e fa fare anche ginnastica e ci fa ballare. Anche l’infermiere Massimiliano è molto simpatico e socievole, aiuta tutti ed è un vero gentiluomo. Bruno, il cuoco, è molto scherzoso e ad alcuni dei ragazzi ha insegnato come tagliare le verdure. Gianni invece è molto chiacchierone, gli piace scherzare; oggi, mentre salivamo a riva, ci incoraggiava. Il clima creato a bordo è quello di vecchi amici. Maria, Deborah, Francesco, Salvatore Differenza tra terra e mare La cosa principale che si fa a bordo è collaborare con l’equipaggio. Cominciamo ad allontanarci dalla costa, non sentiamo più il caos che ci circonda giornalmente, e mano a mano vediamo i palazzi più piccoli sino a scomparire. Quando cominciamo a visitare la nave notiamo che le cabine e i bagni sono piccoli e poco confortevoli in confronto a quelli di casa nostra. Dopo un po’ fuori cominciamo a notare il panorama che non è come casa nostra e notiamo il blu del mare e l’azzurro del cielo. Arrivati al tardo pomeriggio si nota la bellezza del tramonto perché si unisce l’arancio e il blu. Passando poche ore ci siamo resi conto che a bordo ci sono delle regole da rispettare, ad esempio: - Non potere usare i cellulari durante le attività per parlare con i nostri cari; - Stare in fila durante i pasti; - Rispettare il riciclaggio che è una cosa essenziale a mare e si dividono in quattro contenitori: umido, carta, vetro e plastica. Quando abbiamo fatto il bagno è stato bellissimo perché a distanza dalla costa l’acqua è cristallina. Anche se molti di noi hanno sofferto il mal di mare è valsa la pena fare questa bella esperienza. Nunzio, Tony, Laura Il Cerchio Magico E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po’… così citava una famosa canzone, ma in realtà seduta nel salone insieme ai ragazzi posso dire che la vita a bordo è tutt’altro che noiosa. Momenti di frenesia a quiete si alternano cosicché le giornate scorrano molto velocemente. La “prima volta” non si scorda mai si dice ed è la verità. La musica riecheggia nel salone e la penna scorre velocemente e libera sul foglio. Sentimenti, voci, impressioni, tutto si fonde e mi viene naturale pensare all’armonia, a quanto piccole esperienze possano far crescere ancora un po’ tutti loro, tutti noi, a quanto nonostante alcuni di noi non siano stati proprio “bene” stiamo cercando di adattarci, di vivere un vissuto, un quotidiano diverso dal nostro, dove le regole sono ferree, dove ogni membro è indispensabile l’uno per l’altro, dove ognuno di noi è un punto, un punto fermo per formare un cerchio, questo cerchio magico che ci ha accolti e guidati più o meno dolcemente in questa nostra avventura. Antonella

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