A Brancaccio l’hanno fatto di nuovo, hanno rubato e vandalizzato un luogo destinato
alla crescita sana dei bambini. Proprio all’indomani delle manifestazione per ricordare i
vent’anni della strage di Capaci, quasi a volere lanciare un messaggio ben preciso,
hanno derubato il centro polivalente sportivo aperto un anno fa. «Chi ha divelto
quelle porte e rubato sembra dirci: “Voi gridate, sfilate in cortei umani. Noi vi diciamo
che siamo ancora qui e che controlliamo il territorio”» afferma il presidente del Centro
Padre Nostro, Maurizio Atale.
La scorsa notte, qualcuno è entrato nel centro polivalente «Padre Pino Pugliesi &
Padre Massimeliano Kolbe», inaugurato il 31 maggio 2011, e ha scardinato porte e
finestre, ha frugato nei cassetti, ha rubato una stampante–fotocopiatrice, un
decespugliatore, un tagliaerba, una cassetta degli attrezzi, materiale di cancelleria,
una webcam e anche lo scudetto del Palermo donato ai bambini della società Palermo
calcio.
«Questo centro è stato voluto fortemente dal parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia
e a custodirlo non sono bastati neanche gli ex Pip affidati al C entro Padre Nostro dalla
Regione siciliana» si rammarica Artale, che il 23 maggio aveva portato trenta
adolescenti e voltari sugli salti dello stadio Barbera per la Partita del cuore e gridare
«no» alla mafia. Poi si svolge al nuovo sindaco: «Ti prego di continuare l’opera di
normalizzazione iniziata dal Servo di Dio padre Pino Pugliesi, riprendi il discorso
interrotto nel 2000 con i bambini di Brancaccio, che per conoscere la normalità tu
portasti nella tranquillissima Svizzera presso il Kinderdof Pestalozzi».
|
Segnala |