PALERMO. Don Pino Puglisi oggi compirebbe 80 anni. Era nato, infatti, a Palermo il 15 settembre del 1937. La mafia, però, lo ha cancellato dalla vita terrena la sera del 15 settembre di 24 anni fa. Nel giorno del suo 50esimo compleanno. Ma non ne hanno cancellato la memoria, il ricordo, lo spirito, l’anima.
“Don Pino è in mezzo a noi – sottolinea Maurizio Artale, presidente del Centro di accoglienza “Padre nostro” onlus – ci segue, ci osserva, è la nostra guida”. Oggi si concludono gli eventi organizzati per ricordare il martirio del Beato Puglisi. Le iniziative sono organizzate dal tavolo permanente, presieduto dall’arcivescovo Corrado Lorefice, con i rappresentanti degli “Amici di 3P” del Centro Padre Nostro, della parrocchia San Gaetano e dell’Ufficio pastorale diocesano. Oggi alle 10, i ragazzi delle scuole porteranno i fiori sulla tomba di “3P” all’interno della Cattedrale, e alle 18 sarà celebrata la Santa Messa, presieduta dal presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti.
Commemorando don Puglisi, il cardinale Bassetti ha detto: “La mafia non è una criminalità comune, ma un’organizzazione feroce e, allo stesso tempo, una forma di ateismo che si colora di tinte neopagane e di blasfeme citazioni cristiane. La mafia è inequivocabilmente fonte di morte. Morte della società, morte del territorio, morte dell’anima delle persone”.
“Sarebbe riduttivo”, ha spiegato il cardinale Bassetti in un articolo di spalla in prima pagina dell’Osservatore romano, parlare di don Pino solo come un “ prete antimafia: egli è stato innanzitutto un prete, che “annunciava Cristo e il suo amore che salva”; è stato un prete che “abitava il territorio. Abitava le periferie, viveva le frontiere”, ci “viveva quotidianamente”, e lo faceva “senza paura”.
“Perché la paura – ha ricordato il presidente dei vescovi italiani – porta alla morte, il coraggio porta alla vita”. Padre Puglisi, aggiunge il porporato, “è stato un prete che faceva paura alla mafia perché predicava l’amore nei territori dominati dalla malavita e smascherava l’orrore, la menzogna e la blasfemia che si celava dietro al codice d’onore mafioso. Don Pino è stato, inoltre, un martire” ed è stato “un figlio della Chiesa che parla”.
In questi giorni, nella Casa museo del beato Giuseppe Puglisi, in piazza Anita Garibaldi 5, è stata istallata l’opera “Rinascere dal dolore”, voluta dall’Associazagione musei ecclesiastici italiani, mentre ieri sera si è svolta la fiaccolata che è partita da via Torremuzza e che ha raggiunto la Cattedrale.
Leone Zingales
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