Reti e canestri sono al loro posto, pronti ad accogliere i ragazzi di un quartiere che non ha mai avuto uno spazio gioco. Ma qualcuno vuole rinviare il coronamento di questo sogno, che poi era anche quello di don Pino Puglisi. E per sabotare l’apertura del nuovo centro sportivo polivalente di Brancaccio., ha deciso di rubare i cavi elettrici dell’impianto di illuminazione dei campetti, che saranno inaugurati il prossimo 31 maggio. Il furto dei fili di rame è avvenuto la scorsa notte. Di buon mattino i responsabili del centro sono arrivati ai campetti con elettricisti e tecnici per provare gli impianti di illuminazione e irrigazione e non funzionava niente. Maurizio Artale, il presidente del Centro Padre Nostro, che nei giorni scorsi, proprio mentre si commemoravano le vittime della strage di Capaci, aveva notato alcuni fili tranciati, ha provato a controllare i pozzetti e ha scoperto il furto. ‹‹A questi poveri disperati dico che non c’è bisogno di rubare i cavi elettrici per guadagnare qualche euro per sfamare la propria famiglia – afferma Artale provocatoriamente -. Basta che vi presentate al Centro di accoglienza Padre Nostro in via Brancaccio 461, e vi promettiamo che troveremo una soluzione alternativa, tranne che il problema non sia quello di guadagnare qualche euro per mangiare, ma sia quello di confermare la presenza costante e asfitica della mafia radicata sin nel midollo degli abitanti di Brancaccio e nel 90% dei cittadini palermitani››. E assicura: “Noi rifaremo l’impianto elettrico, il 31 maggio alle 10.30 inaugureremo il centro polivalente sportivo. Non ci prenderete né per stanchezza né per paura. Abbiate il coraggio di affrontarci non necessariamente alla luce del sole, ma anche alla luce dei campi di calcetto e del parco giochi padre Pino Puglisi e padre Massimiliano Kolbe di Brancaccio”. Il Centro Padre Nostro dà appuntamento al giorno dell’inaugurazione, alla quale parteciperanno il cardinale Paolo Romeo, il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il Sindaco Diego Cammarata, il questore Nicola Zito, l’assessore regionale alla Famiglia Andrea Piraino, il generale dei Carabinieri Teo Luzi. Alessandra Turrisi

Segnala