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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Nuovissimo Cinemissimo Paradisissimo

Comunicato stampa

data articolo 10/09/2010 autore Maurizio Artale categoria articolo COMUNICATI
 
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“Vedere un film è bello, ma il vero piacere è stato quello di aver rivisto, dopo tanto tempo, il cielo stellato!”. Basterebbe questa semplice frase espressa da un detenuto a dare un senso all’iniziativa messa in atto dall’associazione di volontariato “Centro Padre Nostro” e della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia Sicilia in collaborazione con la direzione della Casa circondariale “Pagliarelli”. In un periodo durante il quale si parla tanto di sovraffollamento delle carceri, di condizioni disumane dei detenuti, i volontari del Centro creato da Padre Pino Puglisi hanno offerto l’ opportunità di vivere qualche ora relax a coloro che sono obbligati a stare dietro le sbarre 24 ore su 24. “Nuovissimo Cinemissimo Paradisissimo”, è stato il titolo del cineforum organizzato grazie alla disponibilità della direttrice della casa circondariale “Pagliarelli”, dottoressa Francesca Vazzana, ed alla preziosa collaborazione della Polizia Penitenziaria; dal 9 al 27 agosto nel cortile passeggio del carcere dove i detenuti fruiscono dell’ora d’aria si sono susseguite proiezioni di film con l’unica finalità di regalare due ore di svago a coloro che, sono costretti a vivere reclusi spesso in condizioni disumane; è stato un piccolo segno per cercare di sorridere alla vita, anche soltanto guardando le stelle. Film per lo più comici (Salemme ha vinto su tutti), hanno dato un senso diverso alle serate di queste persone, che grazie ai volontari del “Centro Padre Nostro”e della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Sicilia si sono sentiti veramente al cinema-arena, con la degustazione di un gelato nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo. Il personale di polizia penitenziaria si è impegnato al massimo per permettere a tutti la partecipazione alla manifestazione, garantendo il servizio d’ordine fino alle 23. Non è stato da meno l’impegno profuso dagli educatori della casa circondariale “Pagliarelli” coordinati dal dott. Nicola Sposito. L’iniziativa ha riscosso il consenso di tutti i detenuti, i quali non hanno lesinato i ringraziamenti sia ai volontari che agli operatori (educatrici, agenti penitenziari) che hanno dedicato quest’ultima parte di agosto alla manifestazione; i film sono stati proiettati in tutte e 15 le sezioni al fine di permettere alle persone recluse di godere della manifestazione. Considerato il successo, anche coloro che appartengono al circuito penitenziario di alta sicurezza hanno avuto la possibilità di partecipare alla manifestazione (in cinque specifiche serate, dal 6 al 10 settembre). Un’iniziativa sicuramente lodevole che non ha l’obiettivo di risolvere i problemi delle carceri italiane, ma soltanto dare un segno di solidarietà ed allo stesso tempo di supporto a coloro che, spesso, espiano la loro pena in ambienti non consoni alla vita di un essere umano. Attualmente nel secondo carcere di Palermo (avviato nel 1995) sono recluse 1300 persone, quasi il doppio di quanto ne dovrebbe contenere, al punto che coloro che dividono la stanza possono usufruire della doccia soltanto una volta ogni tre giorni ed in base a turni prestabiliti; molto spesso, al fine di riscaldare l’acqua e lavarsi giornalmente i carcerati sono costretti ad infilare le bottiglie all’interno delle sbarre delle finestre per sfruttare il calore del sole. La frase con la quale un detenuto ha ringraziato la direttrice del carcere (che abbiamo menzionato all’inizio), riflette l’importanza sociale dell’iniziativa, che ha permesso di donare ai reclusi due ore di “normalità” all’interno di una vita fatta di costrizioni e sofferenza. Ovviamente tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la sensibilità della dottoressa Vazzana, la quale ha sposato subito il progetto promosso dal presidente del Centro Padre Nostro e della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Sicilia, Maurizio Artale, dicendosi altresì pronta a sostenere in futuro altre iniziative di questo tipo che hanno il solo obiettivo di promuovere condizioni di vivibilità per le persone all’interno del penitenziario. Il carcere, in teoria, dovrebbe avere una doppia funzione sociale: da un lato punire chi ha commesso un reato nei confronti della collettività e dall’altro rieducare i detenuti affinché a fine pena possano reintegrarsi nella società civile con uno spirito ed un animo diverso; il cineforum, nel suo piccolo, può contribuire a raggiungere quest’obiettivo. La manifestazione, che si è svolta a ridosso del XVII anniversario dell’uccisione del Servo di Dio Padre Pino Puglisi, è servita anche a ricordare il sacrificio compiuto dal parroco di Brancaccio, che ha pagato con la vita pur di indirizzare verso un percorso di legalità gli abitanti del popoloso quartiere palermitano. La degna chiusura del cineforum, infatti, si avrà giorno 18 settembre nel teatro della casa circondariale Pagliarelli quando, alla presenza dell’arcivescovo Paolo Romeo e del Provveditore dell’amministrazione penitenziaria, Orazio Faramo e il Prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, verrà proiettato il film-tv “Brancaccio” che racconta la vita e l’opera di padre Puglisi. In quell’occasione la direzione della Casa Circondariale farà partecipare alcuni detenuti(circa 250) che saranno ammessi alla visione del film, permettendo loro di godere di qualche ora di socialità ed allo stesso tempo di riflettere sul sacrificio del parroco palermitano. Alla proiezione, organizzata sempre dai volontari del Centro Padre Nostro, parteciperanno: l’Arcivescovo di Palermo, S.E. Paolo Romeo, il Prefetto di Palermo S.E. Giuseppe Caruso, il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Dott. Orazio Faramo, la Direttrice del Pagliarelli, la Dott.ssa Francesca Vazzana, il regista Gianfranco Albano e l’attore Ugo Dighiero (che interpretò Padre Puglisi) i quali testimonieranno in presa diretta sulle sensazioni vissute durante la realizzazione della pellicola. Matteo Stornanti Maurizio Artale

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