Palermo | 26/04/2024 | 05:38:20
Pagina Facebook Pagina Youtube Instagram Google Plus
Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Don Pino, l'asilo diventa realtà

Prende forma a Palermo, nel quartiere Brancaccio, il progetto di un "nido" dedicato al prete ucciso. «Sarà una struttura sostenibile e all'avanguardia, verrà incontro ai bisogni delle famiglie in difficoltà»

data articolo 20/12/2019 autore Avvenire categoria articolo RASSEGNA
 
torna indietro
Don Pino, l'asilo diventa realtà
Articolo pubblicato da Avvenire

L’iniziativa

Presentato il «rendering» della struttura: sarà un edificio di legno, con un tetto verde, avrà finestre di colore diverso per rompere la monotonia del grigio dei casermoni.

Ospiterà 60 alunni da zero a tre anni.

Il Fatto

Un’idea condivisa da tanti.

È il 2018, quando in occasione del 25° anniversario dell’assassinio del Beato Padre Pino Puglisi, viene lanciato il progetto di costruire un asilo nido a Brancaccio, il quartiere di Palermo dove il sacerdote beato è nato e dove è stato ucciso dalla mafia. A proporre l’idea il Centro Padre Nostro voluto dal prete martire e la Fondazione Giovanni Paolo II con il sostegno di Avvenire.

Durante la visita di Papa Francesco a Palermo nel 2018, il Pontefice benedice il progetto.

Don Pino, l’asilo diventa realtà

Prende forma a Palermo, nel quartiere Brancaccio, il progetto di un «nido» dedicato al prete ucciso «Sarà una struttura sostenibile e all’avanguardia, verrà incontro ai bisogni delle famiglie in difficoltà»

C’è già l’asilo nido sognato da padre Pino Puglisi per il quartiere dimenticato di Brancaccio a Palermo. Almeno in quelli che i tecnici chiamano «rendering», ossia nelle immagini virtuali allegate al progetto definitivo consegnato all’amministrazione comunale del capoluogo siciliano. In legno, con un «tetto» verde che copre il terrazzo-attico, avrà finestre ognuna di un colore diverso dall’altra che rompono la monotonia del grigio dei casermoni e il degrado che le palazzine «sgarrupate» lasciano trasparire. E la scuola porterà il nome del prete beato ucciso dalla mafia, primo martire delle cosche che la Chiesa ha riconosciuto. Padre Puglisi era nato qui. E ci è tornato da parroco per appena tre anni, prima di essere freddato nel 1993 da Cosa Nostra all’ingresso di casa.

Colpevole – agli occhi dei boss locali, i fratelli Graviano – di voler riscattare il quartiere con il Vangelo sotto braccio che traduceva in promozione umana e sociale. «E proprio dai bambini bisogna partire, sosteneva don Pino. Perché in un contesto che ancora soffre dell’oppressione malavitosa la prima sfida è quella educativa. Sono i piccoli che permettono di cambiare la mentalità e di realizzare quella “rivoluzione evangelica” cara al Beato», racconta Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro, il presidio che il sacerdote aveva fondato nell’agglomerato per contribuire a sconfiggere l’illegalità e l’emarginazione.

È il Centro che ha voluto realizzare «l’ultimo sogno di Padre Puglisi», come Artale definisce l’asilo che ospiterà 60 alunni da zero a tre anni. Con l’appoggio dei familiari del “prete del sorriso”. A cominciare dai fratelli che nel settembre 2018 avevano fatto a benedire il progetto a papa Francesco quando Bergoglio, nella sua visita a Palermo, si era fermato in preghiera nell’angolo di Brancaccio in cui il è era stato assassinato e aveva incontrato i parenti.

Più di tre milioni di euro il costo. In parte finanziato dallo Stato con il via libera del precedente governo Conte. Per costruire il plesso il Centro ha messo a punto una rete che coinvolge l’arcidiocesi di Palermo e la fondazione “Giovanni Paolo II”, la onlus toscana per lo sviluppo che da anni si impegna accanto a Brancaccio. Dagli uffici della fondazione è uscito il progetto. «Sarà una struttura all’avanguardia nel segno della sostenibilità, che intende venire incontro alle famiglie in difficoltà», spiega il direttore della “Giovanni Paolo II”, Angiolo Rossi. Un contributo fondamentale è arrivato dalla “comunità” di Avvenire: attraverso i fondi donati dai lettori e dalla stessa società editoriale Nei. «Adesso serve l’ultimo sforzo per completare il percorso e consentire che l’idea si concretizzi – fa sapere il vescovo Luciano Giovannetti, emerito di Fiesole e presidente della fondazione-. Nei volti dei ragazzi, specie quelli che vivono ai margini, riconosciamo il Bambino di Betlemme. Accogliendo l’Emmanuele, il Dio con noi, siamo chiamati a rendere la nostra società più umana, più degna dei bambini di oggi e di domani. E l’asilo è un segno».

Il terreno dove sorgerà la scuola è stato concesso dal Comune. Il Centro Padre Nostro si farà carico anche di parte delle spese di gestione. «Nonostante attacchi e minacce che non fermeranno mai la nostra azione – ammette Artale – il quartiere ha capito l’importanza dell’iniziativa ed è al nostro fianco». Il cantiere dovrebbe aprirsi nel 2020. E, annuncia il presidente, nel settembre 2021, all’inizio dell’anno scolastico, il plesso accoglierà i primi piccoli. «Padre Puglisi – conclude Artale – diceva che se ognuno va qualcosa si può fare molto. Noi ne siamo convinti». Così convinti che l’iniziativa “Oltre i margini: urban walking per le vie di Brancaccio” promossa in queste settimane per far scoprire la periferia di Palermo farà tappa anche nell’area dove nascerà l’asilo da cui il 28 e 29 dicembre partiranno due passeggiate di solidarietà. Camminate durante le quali è prevista  l’inaugurazione di quattro murales con le icone della Madonna del Soccorso e di don Puglisi che saluteranno chi entra e chi esce dall’ex fortino della mafia.

Ecco come si può contribuire

Un gesto concreto di solidarietà per realizzare l’ultimo sogno di padre Pino Puglisi, il prete siciliano ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 a Palermo. È il nuovo asilo nido per i bambini di Brancaccio, il quartiere dimenticato dove il sacerdote beato è stato assassinato. Si può contribuire attraverso: bonifico bancario intestato a fondazione Giovanni Paolo II utilizzando l’Iban IT84U0503403259000000160407 (va inserito anche l’indirizzo di chi versa nel campo causale); bollettino sul conto corrente postale n. 95695854 intestato a fondazione Giovanni Paolo II, via Roma, 3 – 52015 Pratovecchio Stia (AR). Causale: “Asilo Don Puglisi”, carta di credito o Paypal sul sito www.ipiccolidi3p.it.

di Giacomo Gambassi

tag avvenire tag asilo nido tag urban walking segnala pagina Segnala commenta articolo
Commenta