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Disperati, Criminali e mafiosi: chi scommette sulla rivolta. I sindaci del Sud: se lo Stato non si sbriga, lascia il campo libero ai gruppi violenti

SPECULATORI L'Italia allo stremo e gli approfittatori

data articolo 31/03/2020 autore Il Fatto Quotidiano categoria articolo RASSEGNA
 
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Disperati, Criminali e mafiosi: chi scommette sulla rivolta. I sindaci del Sud: se lo Stato non si sbriga, lascia il campo libero ai gruppi violenti
Articolo de Il Fatto Quotidiano

"Allora picciotti nuatri dobbiamo mettere in conto che se scenniamo giù 'a galera ne facciamo. Chistu e poco ma è sicuro. Pecchè se tutti dentro il supermercato di Zamparini (Conca D'oro, grande centro commerciale di Palermo) e mettiamo le macchine a fare barriera vediamo se gli sbirri entrano da dentro. Possiamo rompere le corna pure al Signore".

Questo audio, finora inedito, è circolato giovedì a Palermo nelle chat che programmavano l'assalto ai supermercati. In dialetto un signore descrive il piano e mette in conto le conseguenze: la galera. Per fortuna c'era la Polizia ad aspettarli. Nulla è successo. Poi è arrivato il decreto Conte con i 400 milioni da spargere subito. Poco più di una pioggerella nel deserto.

La Polizia, dopo che altri audio simili sono stati trasmessi da Le Iene sul web e da In mezz'ora in tv domenica, ha emesso un inedito comunicato su Facebook e Twitter che offre uno specchio dei tempi duri. La Polizia ricorda a tutti che l'incitamento alla violenza sui social, è un reato gravissimo.

Disperati, Criminali e mafiosi: chi scommette sulla rivolta

I sindaci del Sud: se lo Stato non si sbriga, lascia il campo libero ai gruppi violenti

A BENEVENTO il 25 marzo la signora Veronica, che campava grazie a un bar chiuso come tutti da settimane, registra un audio diretto al sindaco Clemente Mastella (ne farà altri) che circola nei social e poi su un sito locale. L'audio è sconvolgente: "Sindaco Mastella, stamattina ho raccolto 5 mila firme di persone senza stipendio fisso, mamme di figli che non sanno come mettere il pasto a tavola. Tu stai inguaiato. Se ti trovamm innanz ci magnamm pur' a te. Le saracinesche non le abbiamo potute aprire. Aspettiamo il 3 aprile. Se non succede nulla, il 4 mattina con queste 5 mila persone abbiamo preparato i bastoni di ferro, andiamo a fare la spesa a modo nostro al Carrefour. Entriamo, prendiamo la spesa per i figli e ci ritiriamo. Quindi o scendi a patti con noi ... perché queste famiglie si puzzano di fame".

Mastella al Fatto racconta di essere ancora scosso poiché il video circola ancora: "Questa signora fomenta e la Polizia non riesce a bloccare il video virale". In realtà la Polizia ha già identificato e denunciato la signora. Poi Mastella aggiunge: "Va detto che la situazione è terribile. La fame e la rabbia sono reali. Qui è saltata l'economia del sommerso, quella che io chiamo l'economia del vicolo. Io sto usando la ditta che serviva i pasti alle scuole per servire i pasti alla popolazione. Con i soldi del comune, nonostante sia dissestato, ho dato 250 euro a testa a 400 famiglie. Con i soldi del Governo vorrei farli arrivare a 700 famiglie. Con questi soldi al massimo arrivo a coprire due mesi, ma a Benevento sono migliaia quelli che hanno bisogno".

LA SITUAZIONE più delicata è forse a Palermo. Alcuni temono ci sia la mano della mafia dietro i messaggi whatsapp. Il sindaco Leoluca Orlando spiega: "La cosa preoccupante sono questi audio virali che eccitano agli assembramenti. É un cosa nuova. A Palermo siamo di fronte a una situazione da economia di guerra. Il nostro Banco Alimentare di solito serve a 600 persone. Abbiamo richieste per 9 mila persone! Non solo ambulanti e commercianti in nero. Ci sono pure i proprietari di bed and breakfast, la piccola borghesia che non arriva a fine mese. La Questura dice che non ci sono quasi più reati. Bene ma quelli che vivono commettendo reati come vanno avanti? Magari arruolano dei disperarti che registrano i messaggi sui social. Se non arriva il medico, la gente va dallo stregone".

Il Centro di Accoglienza Padre Nostro di Maurizio Artale è un termometro del territorio. "Abbiamo più del doppio delle famiglie da seguire nei quartieri dove abbiamo i nostri centri: Brancaccio, Falsomiele e Zen. Non solo ambulanti ma molti lavoratori edili in nero. Da 26 anni conosco questi tre quartieri e siamo in fase di vera emergenza". Artale sta cercando si sopperire ai bisogni nuovi: "Per la prima volta devo pagare le bollette per evitare il distacco della luce alle famiglie. Ci aiuta il Rotary con 5 mila euro e la Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze con 20 pacchi spesa fino a fine maggio. I bisognosi vedono questo impegno e questo controlla l'esasperazione. Qualcuno ha apprezzato invece gli incitamenti audio alla violenza andati in onda in tv e abbiamo avuto una discussione su questo". La situazione più difficile allo Zen: "C'è stato l'episodio del rider derubato: gli hanno preso 80 euro e la spesa che portava. La ditta non consegna più aggravando l'isolamento del territorio". Però Artale non vede la mano della mafia: "Non ci credo assolutamente. Questa è violenza che monta sul disagio. Dobbiamo dare risposte. Il decreto di Conte è importante ma bisogna spiegare che per far arrivare i buoni servono giorni". Il sindaco Orlando spiega: "A Palermo spettano 5,2 milioni. Non daremo soldi ma beni alimentari attraverso un sistema elettronico sul telefonino che poi si usa per pagare con carta d'identità e codice fiscale".

UN'ALTRA città monitorata con attenzione è Napoli. Anche se il sindaco sembra più ottimista sulla possibilità che la situazione degeneri e la camorra ne approfitti. "Il rischio è concreto", spiega Luigi De Magistris: "Bisogna vedere chi è più rapido ed efficace. Noi stiamo intervenendo con il Banco alimentare di mutuo soccorso e Giuseppe Conte ha dato un buon segnale. Napoli avrà 7,3 milioni sui 400 milioni totali. Però anche usurai e criminalità organizzata non stanno fermi. Dobbiamo sfamare noi le persone prima che arrivi questa gente. Io con i sette milioni posso reggere un mese e mezzo massimo due mesi. Non si va oltre".

Marco Lillo

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