Un nuovo asilo e una nuova comunità d’accoglienza per i ragazzi in difficoltà saranno i «segni di speranza» che scandiranno le celebrazioni per il 27° anniversario del martirio di padre Pino Puglisi, il sacerdote beato di Palermo ucciso dalla mafia. Era il 15 settembre 1993 quando il parroco di Brancaccio, il quartiere fortino di Cosa Nostra, veniva assassinato davanti alla porta di casa dai sicari dei fratelli Graviano. Il Centro Padre Nostro, che il prete aveva fondato e che continua a trasformare in realtà la rivoluzione evangelica di Puglisi, ha sfidato la pandemia e, seppur in forma ridotta, ha voluto che le manifestazioni in onore del primo beato vittima della criminalità organizzata si portassero dietro un doppio “dono” per la città. Il primo è l’apertura di un micronido in via Belmonte Chiavelli intitolato a padre Puglisi. «Come Centro – racconta il presidente Maurizio Artale – abbiamo recuperato una struttura in disuso e l’abbiamo trasformata in un paradiso educativo. Don Pino invitava a partire dai bambini per cambiare la mentalità e per combattere l’illegalità diffusa». Non è ancora l’asilo sognato dal sacerdote, quello nel suo quartiere Branaccio. Perché il plesso inaugurato ieri non si trova nell’agglomerato del beato. «L’inizio dei lavori per l’asilo di Brancaccio a cui anche Avvenire e i suoi lettori hanno contribuito – spiega Artale – ha subìto un freno a causa del coronavirus. Attendiamo che il Comune pubblichi il bando per l’appalto». Intanto però il Centro ha realizzato una comunità alloggio per minori in situazioni di disagio che si trova a Termini Imerese e che verrà aperta venerdì 25 settembre. «Porterà il nome non solo di padre Pino ma anche di santa Rosa Venerini – dice il presidente – perché è ospitata in un’ex casa delle Maestre Pie Venerini che collaborano con noi. Si tratta di un nuovo servizio a favore dei più fragili e deboli». Non ci sarà, invece, la fiaccolata per il prete del sorriso che di solito si svolge alla vigilia del martirio. Però lunedì sono previsti due momenti di riflessione: una meditazione nella parrocchia di Santa Maria della Pietà; e un dialogo con Pierluigi Castagnetti sulla radicalità che unisce don Puglisi e Giuseppe Dossetti nella piazzetta dedicata a padre Pino. Martedì, giorno in cui il sacerdote venne ucciso, l’arcivescovo di Palerno, Corrado Lorefice, presiederà alle 18 in Cattedrale la Messa in memoria del beato la cui tomba si trova proprio nel Duomo dove al termine della celebrazione verrà deposto un “fiore per 3P”. «Di solito erano duemila i bambini che rendevano omaggio a don Puglisi – riferisce Artale. Quest’anno il gesto resta, ma diventa simbolico». In programma anche la proiezione del docufilm “The smile of 3P” nel carcere dell’Ucciardone e nella casa circondariale Pagliarelli. «Se la frase che ha contrassegnato i mesi della fase acuta del virus è stata “Tutto andrà bene” – conclude il presidente del Centro – siamo convinti che lo slogan ben riassuma la visione di fiducia di padre Pino e il suo impegno sociale ispirato al Vangelo».
di Giacomo Gambassi
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