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Opere pubbliche, secondo atto il tram non č il primo desiderio

Pronti una serie di emendamenti: dalla linea tra via Libertā e via Roma al nuovo asilo di Brancaccio i nodi da sciogliere.
Torna oggi in Consiglio il piano triennale 2020-22 bocciato ad aprile

data articolo 22/09/2021 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Opere pubbliche, secondo atto il  tram non č il primo desiderio
Il rendering di via Libertā con una linea del tram; sopra Fabrizio Ferrandelli di +Europa e Viviana Lo Monaco del M5S

Il viatico ricomincia e già la strada sembra disseminata di ostacoli. Il Piano triennale delle opere pubbliche 2020/2022 già bocciato ad aprile in Consiglio torna con lo stesso identico vestito a riproporsi nella seduta di oggi, con la quale l’Amministrazione si da una seconda chance per l’approvazione della delibera che sbloccherebbe fondi e gare d’appalto già previste, per esempio, nell’elenco annuale ora 2021. Di tutto ciò che l’opposizione aveva chiesto per avere più chiari gli orizzonti, dagli approfondimenti a varia documentazione, pare non sia arrivato nulla: repetita che in questo caso però non giova, come traspare dagli umori alla vigilia della seduta di Sala delle Lapidi. Che già oggi possa arrivare un via libera appare più che improbabile. È già pronta, al contrario, una pioggia di emendamenti, sette al momento, ma potrebbero aggiungersene altri nel corso della discussione. «Posso solo ribadire che con la bocciatura di sei mesi fa si è perso tempo prezioso - dice Valentina Chinnici, di Avanti insieme -. Speriamo che gli uffici del Comune possono recuperare». Intanto, continua la paralisi di cantieri e sviluppo. Il grande pomo della discordia è la linea A del tram, quella che percorrerebbe via Roma e via Libertà e che si vorrebbe stralciata dal progetto delle tre tratte complessive finanziate con oltre 270 milioni.

«Sembra che in questo piano l’unica vera attenzione sia centrata sulle nuove tratte del tram, rispetto alle quali proporremo un emendamento che prevede per esempio il completamento della tratta Basile - Stazione d’Orleans- dice Fabrizio Ferrandelli, di +Europa -. Non comprendiamo il motivo per cui si dovrebbe fare una linea del tram in via Libertà e in via Roma, che sono già perfettamente servite dal bus 101. Bisogna pensare anche alla sostenibilità dell’opera che una volta fatta ha costi di gestione e manutenzione, visto che quelle già esistenti hanno una perdita di 10 milioni l’anno. Eppoi significa 4 anni almeno di cantieri, come se già non bastassero quelli che ancora non sono stati chiusi».

Che sarà «una guerra» lo dice chiaramente Giulia Argiroffi, di Oso: «Chiederemo che venga avviata l’operazione verità sugli impegni di spesa che si dovevano rispettare entro il 31 dicembre del 2020. I soldi c’erano e non è certo colpa del Consiglio se non sono stati usati. Il Piano che dobbiamo approvare è quello 2020-2022 quindi le opere del 2019 devono essere definitamente cancellate». Mimmo Russo, di Fdi, parla di vizio di forma. «Manca un allegato che ricostruisce la storia degli interventi già previsti nell’elenco annuale del 2019 e che dovrebbero transitare in quello del 2020. Nella delibera la pagina è vuota, sarà un errore di stampa...». «È una vicenda tutta da approfondire - commentano Igor Gelarda e Marianna Caronia, della Lega - Non vogliamo bloccare le opere pubbliche di questa città, ma non vogliamo neanche che qualcuno spacci come responsabilità del consiglio quelle sue personali, cioè di una assoluta incapacità di programmazione».

Il M5S ha chiesto la trattazione del piano. «Siamo consapevoli della necessità della discussione e dell’approvazione di questo piano affinché si dia avvio alle procedure amministrative necessarie per i finanziamenti delle opere - spiega Viviana Lo Monaco. Abbiamo fatto anche due proposte di emendamento sull’asilo di Brancaccio e sul dragaggio del porto della Bandita. Il problema del tram? Possiamo scegliere e decidere insieme come consiglio comunale tenuto conto che non è chiaramente una priorità, come invece il contratto di manutenzione delle strade o il forno crematorio. Su questo il consiglio si è espresso in maniera chiara e quindi se vogliamo stralciare la linea del tram dall’elenco annuale lo possiamo fare tranquillamente con una firma».

di Connie Transirico

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