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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Ecco l’avanzata dei nuovi poveri nella città che offre sempre meno

La diffusa insufficienza economica e le attività di sostegno messe in campo dalle organizzazioni Viaggio tra giovani e anziani, cassonetti in cui frugare e tentativi di assistenza

data articolo 19/06/2012 autore Quotidiano di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Quotidiano di Sicilia
Articolo del Quotidiano di Sicilia
Palermo - Nella Palermo ei nostri giorni, sembra essere ritorna ti, per un numero sempre più crescente di persone , al periodo del dopoguerra. Sono passa ti più di sessant’anni da allora , eppure , i segni di una diffusa insufficienza e conomica si fanno fortemente sentire. La crisi, questa parola che racchiude i sé il senso di una nuova povertà, si è affaccia ta prepotentemente nella vita quotidiana della nostra città , e con lei sono salta te tutte le certezze di un benessere a volte più ostentato che reale. Non c’è postazione di raccolta di rifiuti in città, che non vede avvicinarsi quotidianamente dispera ti, in cerca di qualsiasi cosa si può riutilizzare e forse rivendere, nei tantissimi merca tini di robe ve cchie improvvisa ti, dissemina ti lungo i marciapiedi della città. Non solo anziani ma anche giovani che , dispera ti per la mancanza cronica di lavoro, si adattano a questa nuova “a ttività”. Le foto presenti nell’articolo confermano queste due facce della medaglia. Un giovane che raccoglie abiti smessi (via Vincenzo Marini zona villaggio S.Rosalia) e un anziano che osserva cosa può prelevare dal vicino contenitore (piazza Nascè , a due passi dalla via Libertà). Due zone me tralmente opposte della città ma accomuna te da un unico comune denomina tore: le nuove povertà. Sicuramente la nuova amministrazione comunale a firma O rlando , dovrà mettere mano, e in maniera de cisa al portafogli, per ridare un minimo di dignità sociale ai molti che, forse da troppo tempo , sono dimentica ti o ancor peggio abbandonati. I contenitori della raccolta indifferenzia ta sono spe sso, dalle pagine del nostro giornale , intenzionati all’opinione pubblica perché non svuota ti e stracolmi. Per queste persone i contenitori, diventano un mezzo per sbarcare il lunario. Osservare queste scene di sofferenza morale non fa sicuramente bene a chi le annota e riferisce, ma in eguale misura, devono servire da monito e sprone per chi si appre sta a governare questa città. Per saperne di più abbiamo incontrato Maurizio Artale , pre sidente del Centro d’Accoglienza Padre Nostro fondato da Padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia. “Da più di tre anni - riferisce Artale - si rivolgono al Centro i cosidde tti nuovi poveri, in pratica chi riusciva , fino a poco tempo fa, a sbarcare il lunario con un nucleo familiare monoreddito. Oggi, non riesce più ad arrivare alla se conda se ttimana ! Oltre alla distribuzione di generi alimentari dei farmaci e del ma teriale didattico per la scuola dei loro figli, mettiamo a disposizione lo sportello d’inserimento lavora tivo che abbiamo crea to insieme all’Endo fap. Ci prendiamo cura degli anziani - prosegue il presidente - che, spesso, rimangono soli a casa dei loro figli conviventi, non potendo re tribuire più una badante che si prenda cura di loro. Un gruppo di psicologi garantisce loro un sostegno ne cessario per la nuova situazione in cui quel nucleo familiare si viene a trovare . Due mesi fa - conclude Artale -abbiamo dato ospitalità ad una mamma con due bambini, sfra tta ta di casa , che non aveva più dove vivere né cosa mangiare in quanto il marito non lavorava da sei mesi. Non è più tempo delle dichiarazioni d’intenti! C’è tanto da fare e da fare bene , nell’interesse non solo di un nuovo, auspicabile , risveglio e conomico della città intere , ma anche e soprattutto di un risveglio morale”. Parliamo di quel ne cessario risveglio , dopo un lungo periodo di le targo, per consentire ai “nuovi poveri” di riprendere a vivere una vita de corosa . Claudio Di Gesù

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