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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Lpu. "Adesso sogno di sposarmi"

Parla Giovanni Mangano, detenuto in semilibertà da sette anni impegnato al Centro Padre Nostro di Palermo. "L’impegno al Centro mi da la forza di aiutare tanti compagni di detenzione"

data articolo 25/05/2012 autore Redattore Sociale categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo di Redattore Sociale
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PALERMO – Nel 2006 è stato accolto presso il Centro di accoglienza Padre Nostro per lo svolgimento di piccoli incarichi, adesso, è tra le persone più impegna te in territorio difficile come quello di Brancaccio. Giovanni Mangano, ha 69 anni, è un geometra che, condanna to per truffa a 15 anni e mezzo di carcere, adesso ,deve scontare gli ultimi quattro anni; da due anni è in semilibertà per buona condotta e da quando opera all’interno del Centro Padre Nostro la sua vita è cambiata. All’interno del Centro di Accoglienza ha conosciuto pure la compagna della vita che spera presto di sposare non appena finirà di scontare la pena. “Sono impegnato tutto il giorno al centro nello svolgimento di diverse a ttività e la sera mi ritiro insieme ad altri 40 detenuti semiliberi, impegnati in altre realtà, al carcere Pagliarelli – racconta Mangano -. Mi interesso un po’ di tutto, dalla pulizia dei locali, alla cura dei giardini alle piccole riparazioni. Dopo che finirò di scontare la pena , la mia scelta è quella di rimanere a collaborare da volontario in una realtà che mi ha accolto subito con un grande calore familiare. In verità il mio desiderio è quello di riuscire a scontare solo gli ultimi tre anni per ottenere l’ultimo anno l’affidamento ai servizi sociali e potere riprendere in mano finalmente la mia vita che si è interrotta 15 anni fa”. All’interno della Casa circondariale Pagliarelli Giovanni Mangano cerca di aiutare alcuni de tenuti in difficoltà, sopra ttutto quelli che non sanno leggere e scrivere, a stilare le istanze di cui hanno bisogno . "L'impegno al Centro , mi da la forza di aiutare in carcere tanti compagni di de tenzione. Dopo avere cammina to sul filo del rasoio per buona parte della mia vita, l’esperienza al centro Padre Nostro mi ha caricato, infatti, di grande umanità che rie sco poi a trasmettere in carcere ai detenuti, sopra ttutto ai più giovani, che facilmente cadono in preda a forme di scoraggiamento, cercando di trasmettere la fiducia e la speranza di andare avanti. Per il mio futuro sogno di sposarmi e di continuare a dare una mano alle famiglie di Brancaccio". ''Sono felice di stare a contatto con le famiglie di Brancaccio che hanno tanti problemi perché a ttraverso il mio contributo sono riuscito a fare del bene, coltivando a poco a poco ogni giorno quella che sarà la mia libertà. In tutti questi anni ho capito quanto è importante aiutare chi è più bisognoso di te e nel mio piccolo sono diventato anche una risorsa per le famiglie che si avvicinano al Centro Padre Nostro . Il carcere è pieno di detenuti che aspettano di potere rendersi utile per la società come in questi anni sto facendo io – aggiunge -. Mi ritengo molto fortuna to rispetto a tanti altri compagni di de tenzione, che non sono messi nelle condizioni di fare questo percorso. Lo Stato deve riconoscere , in tutti modi e le forme , la possibilità a chi ha sbaglia to di riprendere in mano la propria vita, intraprendendo un percorso alternativo al carcere . Che utilità può avere lo Stato di fare stare tutto il giorno i detenuti senza fare niente. In carcere il problema è proprio riuscire ad impegnare mente e corpo altrimenti esci di senno. Poi sappiamo bene che chi sconta tutta la pena in carcere ha purtroppo buone probabilità di tornare di nuovo a delinquere, ritornando punto e daccapo". Mangano racconta anche qualche aspetto della sua detenzione carceraria. “Nel 2007 sono stato per un anno in una cella con otto posti le tto di 25 metri quadrati soffrendo quello che si può immaginare. Adesso mi trovo in un ‘cubicolo’, una stanza per due persone di 8 mt che assegnano a chi è più anziano e si è distinto per la buona condotta e questo mi rende più sereno”. Dopo la conversazione, uscendo dalla sede centrale del Centro Padre Nostro, che si trova di fronte alla chiesa di San Gaetano, dove operò p. Pino Pugliesi, raggiungiamo a piedi insieme, il centro sportivo polivalente, dove troviamo ad accoglierci quattro persone, dedite ai lavori di pubblica utilità, impegna te a curare le aree verdi dei servizi sportivi del centro, frequentati da oltre 150 giovani del quartiere (se t) © Copyright Redattore Sociale

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