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Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Dal carcere alla seconda vita. Un mestiere per ricominciare

La storia. Sessanta ex detenuti hanno imparato a fare i fornai, i cuochi o a riciclare i rifiuti. Impastano il pane, friggono i calzoni, raccolgono i rifiuti grazie a corsi di formazione da 820 ore. Ci sono pure quelli che lavorano stando in “esecuzione penale esterna.

data articolo 24/10/2011 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia
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La loro nuova vita comincia impastando il pane, friggendo i calzoni o raccogliendo porta a porta i rifiuti da riciclare. Unmodo per dareun calcio a quelle vecchia, fatta di denunce e manette, di sbarre eregole violate. Si chiama «Second life» ilnuovoinizio di una sessantina tra carcerati ed ex detenuti, che, grazie a un progetto per l’inclusione sociale, finanziato con il Fondo sociale europeo, sono riusciti a imparare un mestiere da mettere a frutto in un futuro lavorativo lontano dall’illegalità. E pazienza se nel loro passato ci sono macchie che sarà difficile cancellare, loro ce la vogliono mettere tutta. La carrellata dei reati commessi da questi omoni col grembiule da cuoco o con la divisa da operatore ecologico è vastissima, dalle truffe alle rapine, dalla vendita di cd falsi allo spaccio di droga, ma la voglia di ricominciarenon conosce ostacoli. Giovanni Mangano, 68 anni e ultimi 4 da scontare in regime di semilibertà, è il «papà» del drappello di detenuti coinvolti nel progetto curato dal Curs (Compagnia universitari ricerche sociali) col coinvolgimento del carcere Pagliarelli e l’Ufficio esecuzione penale esterna di Palermo. «Quando sono uscito dal carcere con l’indulto ero disperato, non sapevo dove andare a dormire e trovai l’accoglienza del Centro Padre Nostro- racconta Mangano-. Con loro ho cominciato questo percorso e questo corso per addetti alla ristorazione ci ha permesso diimparare a fare di tutto, rosticceria mignon, biscotti, sfoglie. Adesso siamo in grado di lavorare ovunque». Una competenza raggiunta grazie a cento ore di formazione e 720 ore di work-experience in aziende palermitane, per imparare un mestiere. Quindici persone in esecuzione penale esterna hanno seguito il corso per addetto alla ristorazione al Cot di Brancaccio e nei vari punti vendita di Savoca,altri quindici, pure in semilibertà, sono stati assegnati all’Amia per il riciclo dei rifiuti, mentre 15 detenuti del Pagliarelli hanno svolto il corso di addetto alla ristorazione in carcere e altri 15 stranieri quello di operatore per la mediazione culturale sempre alla casa circondariale. Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro, li conosce uno a uno, «alcuni da ragazzini, quando venivano a Brancaccio alle nostre colonie, altri da adulti incontrati in carcere o affidati alla nostra struttura». «Adesso li aiuteremo a sfruttare il ventaglio di opportunità che ci sono sul mercato-assicura Angelo Livreri Console, presidente del Curs- ma anche a servirsi delle agevolazioni per l’autoimprenditorialità. Le competenze che hanno acquisito vanno sfruttate per costruirsi un nuovo futuro». Se lo augurano davvero Domenico Abbate, 37 anni, arrestato per spaccio (), Nunzio Cannariato, 33 anni, e Nicola Chianello, 39 anni, 4 figli a testa. «Speriamo di trovaresubito un lavoro in qualche azienda del settore della ristorazione-dicono-.Abbiamo guadagnato circa 500 euro al mese per otto mesi, adesso è difficile non avere più nulla e non sapere come tirare avanti». Riccardo Gentile, 41 anni, ha scontato la sua pena per aver contraffatto e venduto cd musicali, ha lavorato con l’Amia per la raccolta differenziata e nelle isole ecologiche. «Quando abbiamo finito, erano tutti dispiaciuti-confida-. Ci siamo trovati benissimo». Un progetto che, assieme all’Unione degli assessorati, è stato possibile esportare anche in Romania, «dove saranno create due imprese sociali nel campo della ristorazione e della pasticceria per 20 detenuti,in attesa che trovino lavoro all’esterno», spiega Rodica Popa, capofila dell’amministrazione penitenziaria rumena, giunta a Palermo per la presentazione dei risultati finale raggiunti dal progetto siciliano.

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