Nessuno disponibile a fare giocare «i figli dei figli dei bambini di Puglisi». È la dura accusa del presidente del Centro Padre Nostro, Maurizio Artale, a pochi giorni dall’avvio delle manifestazioni per ricordare il 18° anniversario della morte del parroco di Brancaccio, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. In occasione dei vent’anni della fondazione del centro «abbiamo realizzato uno dei suoi sogni: un campo di calcetto per i bambini di Brancaccio a Brancaccio. È un centro polivalente sportivo con annesso parco giochi – sottolinea Artale -ma a due mesi dalla sua inaugurazione non ho visto nessun abitante di Brancaccio, nessun collaboratore, men che meno qualche amico di Pino Puglisi, che abbia dato la sua disponibilità per far giocare questi bambini. I bambini di Brancaccio sono rimasti ancora una volta orfani, con loro giocano i volontari del Centro Padre Nostro che non hanno conosciuto personalmente la santità di quel piccolo prete di borgata: questi volontari sono “gente di fuori”, così ci chiamano a Brancaccio per identificarci». Uno sfogo che arriva pochi giorni prima delle manifestazioni per ricordare la testimonianza di Puglisi. Tra i momenti più significativi la messa che il cardinale Paolo Romeo presiederà il 15 settembre in Cattedrale alle 18 e quello stesso giorno, alla 10 l’apertura dell’anno scolastico regionale all’istituto comprensivo Puglisi a Brancaccio. Fra gli altri appuntamenti, il 12 settembre, alle 18, una messa al centro polivalente di via San Ciro, presieduta da don Maurizio Francoforte; il 13, alle 10, un omaggio floreale sulla tomba di padre Puglisi a Sant’Orsola, e alle 17 l’inaugurazione della mostra fotografica 13 Coins e proiezione del docu- film di Luciano Perbellini e Valeria Lo Meo, nella sala convegni regionale di via Magliocco 64; il 14 settembre, alle 21, la fiaccolata a partire da piazzale Anita Garibaldi, luogo dell’assassinio di don Pino, con la riflessione finale di don Francesco Stabile al centro polivalente. Alessandra Turrisi

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