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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

La casa ed il giardino del boss ora li usano giovani e anziani

BRANCACCIO. Il presidente della Provincia ha consegnato le chiavi al successore di don Puglisi I bambini vi potranno giocare e gli anziani passeggiare o leggere un giornale. Avanti: «Un atto anche simbolico». li cardinale Romeo: «Le piccole cose cambiano il volto delle città».

data articolo 31/05/2011 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia
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C’è un giardino con rose e siepi, protetto dai pericoli della strada, in cui i bambini potranno giocare, gli anziani passeggiare e leggere il giornale. Nel cuore di Brancaccio c’è un’altro piccolo bene confiscato a Cosa nostra, che torna a vivere nel segno della legalità. I locali del piano terra di via Brancaccio 256, appartenuti a un uomo della cosca del quartiere, Giovanni Montalbano, sono stati assegnati dalla Provincia alla Curia arcivescovile. Si tratta di un appartamento, proprio di fronte al Centro Padre Nostro, di circa cento metri quadrati, con un giardino di trecento metri quadrati sui retro, che confina con la sacrestia della parrocchia di San Gaetano, terra di missione di don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla ma fia il 15 settembre 1993. E per uno strano caso della storia quel bene confiscato a Cosa nostra è stato consegnato nelle mani dell’attuale successore di don Puglisi, don Maurizio Francoforte, che ne farà uno spazio aggregativo per giovani e anziani. «Creeremo uno luogo nel quale si possa socializzare - ha spiegato il parroco di San Gaetano, dove i ragazzi possano essere d’aiuto l’uno per l’altro, dove si trasmettano valori sani». La Provincia donerà al centro due computer, che saranno utilizzati dalla parrocchia per la realizzazione di un giornalino del quartiere. Tanta l’emozione tra i presenti, al momento della consegna delle chiavi tra il presidente della Provincia, Giovanni Avanti, ed il cardinale Paolo Romeo. Presente anche l’assessore provinciale ai beni confiscati, Pietro Alongi. «Questa consegna è innanzitutto un atto simbolico -afferma Avanti - che non può non farci pensare a padre Pino Puglisi, al suo impegno nella lotta contro la criminalità e al fatto che la sua parrocchia fosse accanto all’abitazione di un mafioso. Oggi ripristiniamo il naturale ordine delle cose, consegnando proprio a questa stessa parroc­chia uno spazio che ci è stato assegnato un palo di mesi fa e che potrà diventare un luogo di aggregazione a disposizione di tutti nel quartiere». La Curia, che lo scorso anno aveva acquistato il primo piano per dotare finalmente la parrocchia di una canonica, aveva chiesto anche questa parte dell’ immobile. «Nello stile di don Puglisi” se ognuno fa qualcosa” -spiega il cardinale Romeo -, non sono i grandi progetti che cambieranno il volto della città. Azioni come queste sono piccole luci che si accendono che, se messe in rete, possono creare una bella realtà e dare a tutti segnali di speranza». «Il seme della lotta alla mafia comincia a dare i suoi frutti aggiunge l’assessore Alongi - e questo immobile è un messaggio di concretezza nel contrasto a Cosa nostra». E oggi sarà un altro giorno di festa per Brancaccio. Alle 10,30, in occasione del ventennale della fondazione del Centro Padre Nostro, sarà inaugurato il Centro polivalente sportivo di Brancaccio, in via San Ciro 21. Un altro dei sogni di don Puglisi si realizza. Alessandra Turrisi

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