Palermo | 06/05/2024 | 06:08:11
Pagina Facebook Pagina Youtube Instagram Google Plus
Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Lettera aperta dei centri socio educativi di palermo

Alla città e non solo,... non soli

data articolo 02/03/2010 autore Centri Socio Educativi di Pale categoria articolo RASSEGNA
 
torna indietro
Lettera aperta dei Rappresentanti ed operatori dei Centri Socio Educativi di Palermo
Lettera aperta dei Rappresentanti ed operatori dei Centri Socio Educativi di Palermo
Dal primo gennaio oltre tremila ragazzi, oltre trecento operatori sociali, animatori, educatori, psicologi impegnati negli oltre trenta centri socio educativi di Palermo sono stati abbandonati al loro destino dal Comune di Palermo. Sono state chiuse le convenzioni in attesa che venisse completata la nuova assegnazione dei servizi, lasciando alla responsabilità degli enti e degli operatori l’accoglienza dei bambini e dei ragazzi. Ad oggi nulla si sa sui tempi previsti dalla commissione per completare il lavoro di valutazione dei progetti. Siamo a quasi novanta giorni dalla data di scadenza del bando e le informazioni che ci giungono sono sconfortanti: la commissione non si incontra da settimane. E’ tutto bloccato. Da chi, perché? Il gruppo tecnico istituzionale che “supporta” il Sindaco nella gestione del Piano Infanzia e dei fondi ministeriali attribuiti ai sensi della Legge 285/97 (costituito oltre che dal Comune di Palermo, da rappresentanti dell’Azienda Sanitaria, della Giustizia Minorile, della Scuola, della Prefettura e del Terzo settore) ha più volte deliberato sull’importanza dell’azione dei Centri Socio Educativi e sulla necessità di garantire la continuità ai servizi nel frattempo che vengano individuati gli enti attuatori che gestiranno i centri. Il Comune di Palermo, nella persona dell’Assessore ai Servizi Sociali, si era impegnato a trovare delle soluzioni utili a garantire una continuità dei servizi. Ci siamo fidati, ma ad oggi i buoni propositi e gli impegni sono stati tutti disattesi. Le attività dei Centri in questi due mesi sono comunque andate avanti sulle “spalle” degli enti e degli operatori. La nostra buona volontà, il nostro impegno, le nostre risorse non bastano più. Giorno dopo giorno le attività vengono ridotte, alcuni centri hanno già chiuso. E’ inverosimile. E’ inverosimile in un momento come questo. E’ inverosimile nel momento in cui la crisi economica sta facendo perdere centinaia di posti di lavoro, sta indebolendo le economie familiari. E’ inverosimile nel “bel mezzo” dell’anno scolastico, nel momento in cui i nostri sforzi educativi avrebbero dovuto trovare il massimo dell’impegno per sostenere i fragili percorsi di scolarizzazione dei bambini e dei ragazzi che frequentano i nostri centri, molti dei quali “inviati” dai servizi sociali del territorio, dai servizi sanitari, dai servizi della giustizia minorile, dal tribunale per i minorenni. E’ inverosimile nel momento in cui la scuola vive una grande difficoltà nel far fronte al proprio impegno con risorse sempre più esigue e con tempi sempre più ridotti. E’ inverosimile in un momento in cui il disagio, la devianza e la criminalità minorile sono in fortissima crescita, in un momento in cui stanno riprendendo reati commessi da minori caratterizzati da una violenza sempre maggiore, ma anche da un incremento di reati direttamente connessi con l’acquisizione immediata di risorse economiche utili anche al sostegno personale e familiare. Non dare continuità all’azione dei centri in attesa dell’esito del bando di affidamento dei nuovi servizi sta spegnendo i motori dell’impegno educativo territoriale, e questo non è e non può essere un fatto privato. La nostra presenza sul territorio era ed è espressione dei principi costituzionali della solidarietà, dell’eguaglianza, della sussidiarietà e dell’esigibilità dei diritti fondamentali dell’Infanzia. Si rischia di delegittimare, depotenziare e distruggere presidi sociali ed istituzionali essenziali per il territorio e soprattutto per i territori più difficili della città. Si rischia di disperdere un patrimonio incalcolabile, il capitale sociale creato dai centri in quest’ultimo decennio: relazioni, reti, professionalità, storie, iniziative, processi. Un danno che diventa, ogni giorno che passa, sempre più irreversibile. La scelta di sospendere l’attività dei centri socio educativi al 31 dicembre è stata una scelta gravissima, con gravissime ripercussioni sociali, scolastiche, educative. La nostra responsabilità sociale ci ha portato a garantire, facendo sforzi grandissimi, le attività dei centri. Nonostante la situazione abbiamo avviato il campionato cittadino di calcio che coinvolge ventiquattro centri ed oltre quattrocento ragazzi e stiamo lavorando sulla programmazione di iniziative artistiche, culturali, sociali. Abbiamo aspettato con pazienza e fiducia l’attenzione, il sostegno e l’iniziativa del Comune di Palermo. Oggi la situazione è insostenibile, da soli non ce la facciamo più. Lasciamo queste riflessioni e queste parole a chi vuol raccoglierle, a chi vuol rifletterci su, a chi vuol capire cosa abbiamo fatto e cosa stiamo facendo nei quartieri della città, a chi vuol farle proprie, a chi vuol impegnarsi per favorire delle soluzioni. Chiediamo al Sindaco, alla Giunta ed al Consiglio Comunale di farsi carico del problema, di accelerare i lavori della commissione di valutazione e di riattivare istituzionalmente i centri in questo periodo di “vacatio”. Chiediamo al Presidente ed alla giunta regionale di intervenire nei modi e nelle forme che riterrà opportune, sia nel sollecitare il Comune di Palermo nel prendere iniziative, sia nel sostenere direttamente i Centri Socio Educativi. Chiediamo solidarietà e sostegno a tutti cittadini, alle Istituzioni, alle Chiese, ai Sindacati, agli Operatori sociali, sanitari ed educativi, agli Insegnanti, alla Stampa, a tutte le persone attente ai bisogni dell'infanzia e dei giovani. Palermo, 2 marzo 2010 Rappresentanti ed operatori dei Centri Socio Educativi di Palermo

segnala pagina Segnala