Siamo al decimo anno di pubblicazione di Informacaritas Palermo. La Redazione rinnovata del periodico della Caritas Diocesana ha valutato positivamente il servizio svolto da questo strumento di comunicazione, che fin dalla sua nascita aveva dichiarato di volere svolgere la semplice funzione di “formare informando”. Da alcuni anni Informacaritas di fatto si è trasformato in uno strumento di comunicazione più ampia e completa. Non sono mancati gli approfondimenti sul magistero sociale della Chiesa e su alcuni temi fondamentali del contesto socio-ecclesiale di questo nostro tempo, quali, ad esempio, quelli sulla sfida educativa, sulla crisi economica, sulle emergenze sociali della casa e del lavoro, sulle povertà antiche e nuove, sull’educazione alla mondialità, … Lo sguardo della Caritas si e spostato sempre più dal vissuto proprio alle dinamiche della carità diffusa nel tempo e nella storia, qui ed ora, secondo i molteplici carismi che lo Spirito continuamente suscita. È maturata sempre più l’esigenza di approfondire i temi della giustizia e della legalità, dei diritti umani, della pace e dell’ambiente, nel contesto della nostra Città e della nostra Regione. Ci ha sempre accompagnato la certezza che la Chiesa ha un suo ruolo profetico al quale non potrà mai abdicare, ma che deve risultare sempre più evidente nel servizio verso le persone dei nostri territori e nelle nostre periferie, mettendo al primo posto la promozione dell’uomo e del bene comune. Uno sguardo sempre più approfondito è stato rivolto alla condizione del mondo giovanile e della famiglia, cercando di contribuire a preparare un futuro migliore per gli uomini e le donne della nostra terra. Sostenuti sempre dalla speranza, che mai può abbandonare chi sta a contatto con i disperati, ci siamo spesso chiesto verso dove stiamo andando e che certamente si può fare di più e meglio. Ecco perchè, a distanza di dieci anni dal suo esordio, questo periodico vuole lanciare forte l’appello che fu di P. Pino Puglisi “Se ognuno fa qualcosa”, assumendo queste sue parole come nuova testata dell’Informacaritas Palermo. L’espressione di P. Puglisi esprime bene il suo pensiero rispetto alla speranza che deve animare la costruzione di una nuova società, nel senso che quel “se” non intende cedere a un pessimismo disfattista, quanto piuttosto intende proclamare che “certamente” c’è qualcuno che fa qualcosa. Ma ancor di più P. Puglisi intendeva fare un forte appello alla coscienza personale capace di impegno responsabile. Il “fare” è poi l’unica opzione possibile per chi intende superare la sterilità delle parole dette, che rimangono vuote e senza frutto se non sono in grado di incarnazione vera nel vissuto della persona e della storia. La prospettiva non è quella del fare individuale che rimane azione isolata e occasionale, ma del fare comunitario, che risulta dall’azione sinergica di più soggetti che si completano e si integrano nel realizzare qualcosa che ha bisogno di convivere con quanto l’altro pure si impegna a fare per il bene comune. Possiamo dire che il “se ognuno fa qualcosa” può rappresentare come la regola aurea di ogni percorso di legalità, che suppone il superamento della delega all’impegno degli altri per promuovere ogni cambiamento, il quale può accadere solo se non si cede alla tentazione di un superamento magico della complessità delle problematiche. Abbiamo bisogno di rinnovare forte il nostro impegno, quello della Caritas diocesana dentro tutta la Chiesa di Palermo, per dire che ce la possiamo fare, ma attraverso un impegno di animazione della carità senza disgiungerla dalla giustizia. Ce la possiamo fare a uscire dalla rassegnazione di fronte alla complessità dei problemi vecchi e nuovi, con il metodo che ci è proprio, quello della pedagogia dei fatti che si accompagna alla verità delle parole. E allora voglio augurare che il decennale di “SE OGNUNO FA QUALCOSA – INFORMACARITAS PALERMO” sappia fare “la carità nella verità”, assumendo fin da adesso il forte impegno di preparare la prossima Settimana sociale di Reggio Calabria e contribuendo alla scrittura dell’Agenda della speranza dei cattolici italiani. La Quaresima e la Pasqua saranno il tempo favorevole per crescere nella consapevolezza della CONDIVISIONE con i poveri.

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