Nell’enciclica Caritas in veritate, cosi come in una recente lettera alla Diocesi di Roma, Papa Benedetto XVI ha fatto riferimento alla responsabilità educativa, che, pur essendo attribuita a soggetti specifici (genitori, educatori, insegnanti), è diffusa in tutta la comunicazione, perché ha come finalità la formazione delle persone, che rappresentano il futuro della società.
Nondimeno, dalle agenzie educative transitano gli individui in crescita e ciò determina la possibilità di una straordinaria formazione individuale e collettiva.
L’aggiornamento degli insegnanti sulle tematiche della comunicazione e della relazione educativa è sempre un’esperienza significativa, anche per il formatore, perché si lavora non sulla teoria, ma sulle esperienze concrete. In particolare, il ruolo dell’insegnante di Religione Cattolica si colloca nel punto di convergenza tra la funzione della comunità cristiana e quella della scuola nell’assolvimento della responsabilità educativa. In questo caso, infatti, l’autorevolezza deriva direttamente dai contenuti dell’insegnamento, ma deve innestarsi sul terreno dell’accoglienza delle istanze e delle problematiche dei giovani e costruire spazi di crescita comune.
Il Corso di formazione il docente di Religione Cattolica tra l’annuncio evangelico e la comunicazione educativa ha rappresentato un’occasione per riflettere sul fatto che insegnare è possibile solo assumendo l’atteggiamento di chi desidera imparare insieme al discente. Tuttavia un atteggiamento oggi diffuso nell’adulto educatore sembra connotato da un segno opposto, favorito dalla spinta della società verso l’individualismo e la promozione di modalità di comunicazione educativa inefficaci. Il processo didattico, che in sé è finalizzato a favorire l’acquisizione di contenuti e/o competenze, e le dinamiche dell’apprendimento possono essere analizzati solo in connessione alla sfera relazionale in cui hanno luogo. Il modello della comunicazione considera l’insegnamento e l’apprendimento come sottosistemi di un più ampio sistema, ovvero aspetti interagenti di un processo di comunicativorelazionale. La trasmissione di conoscenze costituisce un “evento relazionale ”, un processo complesso, nel quale, al di là del fatto che uno dei poli della relazione trasmette dei contenuti, che l’altro polo deve apprendere, entrambi gli attori sono fortemente coinvolti e messi in gioco in una relazione di scambio, nella quale entrambi danno e ricevono qualcosa, dalla quale entrambi usciranno arricchiti e trasformati.
La dinamica educativa, in quanto dinamica relazionale, si basa sulla comunicazione, ma chi esercita la funzione educativa tende, spesso, a dare tale aspetto per scontato. Una tra le finalità della formazione degli insegnanti è l’acquisizione della capacità di comunicare sulla comunicazione, di riflettere sulle proprie modalità comunicative. Tale atteggiamento di autocritica è fondamentale affinché l’educatore possa individuare eventuali errori comunicativi, assumendo un atteggiamento di disponibilità ed apertura. In tal senso, l’opera di Padre Pino Puglisi e la sua attenzione per la comunicazione e l’ascolto rappresentano un’insostituibile lezione.
Maria Pia Avara
Centro di Accoglienza Padre Nostro
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