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Giovane parroco minacciato a Palermo

data articolo 16/09/2009 autore Avvenire categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo di Avvenire
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Un parroco minacciato con spranghe e bastoni, scuole prese di mira da bande di vandali, un attentato incendiario a chi, attraverso il teatro, crede nel recupero dei detenuti. Il giorno in cui si celebra il sedicesimo anniversario dell’omicidio di don Pino Puglisi si respira un clima pesante a Palermo. Le armi della mafia non insanguinano più molto spesso le strade, ma le ingiustizie sociali continuano ad affliggerla. Così, sedici anni dopo, «padre Puglisi ci invita ad interrogarci senza precostituiti sui bisogni del territorio – afferma l’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo – e ad affrontarli con coraggiosa generosità. Interpella la nostra azione sociale e pastorale. In particolare, rivolge un accurato appello alle istituzioni, preposte a garantire, il bene comune, la dignità degli uomini e delle donne, i loro più elementari diritti. Tanto più che il territorio sembra essere ancora gravato da fenomeni di illegalità e di violenza criminale, che lo abbruttiscono e lo opprimono, minacciando la pacifica convivenza e offendendo gravemente quanti si sforzano di cercare pace e giustizia. Padre Puglisi sembra piuttosto volere indicare la strada del servizio all’uomo, del rispetto della sua vocazione di figlio di Dio, a immagine e somiglianza del Creatore». E’ il messaggio che il pastore della Chiesa di Palermo pronuncia durante la celebrazione in cattedrale per «fare memoria della barbara e sacrile uccisione, per mano mafiosa» del parroco di Brancaccio, «modello di presbitero appassionatamente innamorato di Cristo, della Chiesa e del bene delle anime». Una messa concelebrata con l’arcivescovo di Monreale, Salvatore Di Cristina, e l’ausiliare di Palermo, Carmelo Cuttitta, e molti sacerdoti della diocesi. Presente il presidente del Senato, Renato Schifani, nelle veci di Capo dello Stato in assenza di Napolitano impegnato in un viaggio in estremo oriente. Schifani ricorda l’impegno dello Stato nella lotta alla mafia, che «non è un ma le incurabile, è un cancro e mi auguro che tutte le forze politiche siano sempre unite nell’approvare provvedimenti rigorosi per combattere Cosa nostra». Ma la catena di attentati e intimidazioni non si ferma. Dopo il danneggiamento alla struttura polisportiva del Centro Padre Nostro, uno degli ultimi episodi riguarda il tentativo di aggressione al parroco di San Filippo Neri (ex Zen). Don Miguel Pertini, il parroco arrivato allo Zen da un anno, cinque giorni fa è stato accerchiato e minacciato al punto che è stato necessario l’intervento della polizia. L’episodio risale a giovedì scorso ma solo ieri ne è stata data la notizia. L’interessato non vuole rilasciare dichiarazioni, ma il vicario di zona, don Michele Polizzi, ha fatto sentire la vicinanza della Chiesa palermitana a questo sacerdote in trincea. Sempre ieri sono state scoperte finestre danneggiate nella sede dell’istituto comprensivo Padre Puglisi a Brancaccio. E domenica notte nel mirino è finita Villa Pantelleria, una residenza della Piana dei Colli confiscata alla mafia e assegnata a un gruppo teatrale. Alessandra Turrisi

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