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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

A poche ore dalla fiaccolata danneggiata la struttura polivalente e rubate alcune attrezzature

Raid al centro Padre Nostro nel giorno di don Puglisi

data articolo 15/09/2009 autore La Repubblica categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo de La Repubblica
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PRIMA delle fiaccole in ricordo di don Pino Puglisi sono arrivate le spranghe al centro polivalente sportivo di via San Ciro. Con 24 ore di anticipo. Devastando quello che doveva essere il luogo simbolo della rinascita di Brancaccio. È stato divelto il portone in ferro degli uffici, è stato abbattuto un tramezzo, sono stati rubati gli attrezzi e alcuni ponteggi utilizzati dalla ditta che sta sistemando la struttura. «Hanno voluto ribadire che a Brancaccio ci sono anche loro», dice il presidente del centro Padre Nostro Maurizio Artale, mentre cammina dentro la sera di Brancaccio, con una fiaccola in mano. «Vorrebbero intimorirci -sussurra -non ci riusciranno neanche questa volta». Ma nella strada verso il centro polivalente ci sono appena 150 persone. Sono volontari del centro fondato da don Pino e parrocchiani di San Gaetano. Il quartiere preferisce tenere serrande e persiane sbarrate al passaggio delle fiaccole. Anche nella piazza Anita Garibaldi, dove fu ucciso Puglisi, non c' è un solo lenzuolo di quelli che sventolavano l' anno dopo l' assassinio del parroco. «Il raid di domenica notte al centro polivalente sembra aver raggiunto l' obiettivo - analizza Antonio Di Liberto, vice presidente del centro Padre Nostro -la vera finalità non era il furto, ma diffondere ancora un messaggio di paura». Saranno anche poche cento fiaccole, ma a piazza Garibaldi fanno una gran luce, perché non c' è un solo lampione che funzioni. «Vogliamo riaccendere la speranza a Brancaccio», dice al megafono il nuovo parroco, Maurizio Francoforte. E intanto un gruppo di ragazzotti in moto scorrazza minaccioso e presidia il percorso. Via Amedeo d' Aosta, corso dei Mille, via Brancaccio. Il centro polivalente era uno dei sogni di don Pino Puglisi: fino al giorno della morte aveva partecipato a una riunione in prefettura, assieme ai rappresentanti del comitato intercondominiale di via Azolino Hazon, per sollecitare l' istituzione dei tanti servizi che mancavano nel quartiere. Nei giorni precedenti, Puglisi aveva guidato la delegazione al Comune, al Provveditorato agli Studi, alla Ausl. Dopo tanti anni di richieste, solo due anni fa il Comune ha offerto un finanziamento di 400 mila euro per realizzare il centro sportivo sul terreno donato al centro Padre Nostro dalle suore missionarie di padre Kolbe. Ma quei soldi non possono essere utilizzati perché il Consiglio comunale non ha ancora approvato il cambio di destinazione d' uso dell' area, che si estende per seimila metri quadrati. L' ennesimo appuntamento per discuterne è domani. «Dovrebbe essere la volta buona - dice Artale - qui, in gioco, non c' è soltanto la realizzazione di tre campi da gioco, ma l' affermazione di un principio di legalità. Però Palermo sembra distratta, Brancaccio resta una periferia». Salvo Palazzolo

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