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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Il centro di don Puglisi nel mirino anche nel giorno del suo ricordo

Via San Ciro. Ancora un'incursione dei vandali nei locali di Brancaccio. Porte divelte e muri interni distrutti. «Noi cittadini dobbiamo essere i primi a controllare i nostri quartieri», ha detto Artale.

data articolo 15/09/2009 autore Epolis Palermo categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo di Epolis
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Terminano oggi le manifestazioni nel ricordo di don Pino Puglisi, il parroco ucciso dalla mafia sedici anni fa a Brancaccio, ma non finiscono le incursioni dei vandali nel Centro Padre Nostro, fondato dal sacerdote in uno dei quartieri più critici del capoluogo siciliano. Si tratta dell’ ennesimo raid dei vandali e stavolta proprio alla vigilia del giorno in cui ricorre il sedicesimo anniversario della morte, avvenuta per il suo sedic esimo compleanno. Il parroco antimafia pagò così il suo coraggio e la voglia di rinascita di chi condivideva le sue idee e ancora oggi, il centro da lui fondato non ha pace. Proprio mentre erano in corso le iniziative per ricordare il sacerdote infatti, i vandali hanno preso nuovamente di mira i locali che si trovano a Brancaccio, dove ieri sera si è tra l’altro conclusa la fiaccolata: il portone che dà accesso ai locali è stato scassinato e approfittando del buio della notte qualcuno è entrato indisturbato, col chiaro obiettivo di distruggere tutto quello che incontrava. E così la porta del magazzino che fa parte del centro polivalente sportivo è stata trovata divelta e un muro interno è stato scoperto abbattuto. In più, i malviventi avrebbero rubato alcuni attrezzi utilizzati da una ditta edile che sta attualmente effettuando dei lavori nella struttura e in particolare, sarebbero stati portati via una carriola e un paio di utensili. A rendere nota ieri la vicenda è stato il presidente del centro fondato da don Puglisi, Maurizio Artale, che conamarezza ha fatto un appello a tutti i cittadini: «È essenziale mantenere alta l’attenzione, perché l’intera città è formata da quartieri e non possiamo dare il compito di controllarli soltanto alle pur volenterose forze dell’ordine. Noi viviamo in quei quartieri - ha detto Artale - e proprio a noi spetta la prima azione di monitoraggio e di riqualificazione ambientale». E tra le parole del presidente del centro non è mancato il riferimento a quelle del sacerdote ucciso: «Puglisi ci ha esortato a fare ognuno la nostra parte – ha sottolineato -e ora io vi chiedo di indignarvi di fronte all’ultimo gesto che offende la memoria di un martire». Come ha detto Artale, è stato soltanto “l’ultimo” gesto, perché il raid di due notti fa è stato soltanto uno dei tanti che si sono verificati negli ultimi anni. Basti pensare infatti, che tra la fine di febbraio e i primi di marzo, il centro è finito nel mirino dei vandali per due volte consecutive, danneggiando il citofono e distruggendo le grate che proteggono i fari dell’illuminazione. «Come ogni anno -ha concluso Artale – alla vigilia delle manifestazioni organizzate per l'anniversario del martirio del sacerdote si registrano episodi davvero inquietanti. Noi siamo impegnati a commemorare padre Pino Puglisi e loro ci ricordano che sono sempre presenti e che ci stanno con il fiato sul collo, ma non ci lasciamo intimorire. Per fare ciò serve l’impegno di tutti, di tutta la popolazione per l’affermazione della legalità. Non serve soltanto ricordare una volta l’anno Padre Puglisi per mettersi la coscienza a posto». Nel frattempo le celebrazioni di ieri sono continuate proprio con la fiaccolata dal tema “Finché non sorge come stella la sua giustizia”: il corteo è partito da piazzale Anita Garibaldi per poi raggiungere proprio il centro polivalente sportivo di via San Ciro, accanto alla sede del Centro Padre Nostro.

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