ALLA vigilia di Pasqua esprimono la loro solidarietà alle famiglie che da oltre una settimana occupano abusivamente i loro locali dell' Insula 3 nel quartiere Zen 2. E hanno intenzione di portare cibo e vestiti per arginare la precarietà almeno in questi giorni di festa. Ma allo stesso tempo rivendicano con fermezza gli spazi in cui dovrebbero portare avanti progetti per il territorio: dalle donne agli adolescenti, dai bambini agli anziani. Si tratta del centro di accoglienza Padre Nostro e delle associazioni Lab Zen 2 e Handala che non possono accedere nei loro magazzini regolarmente assegnati dall' Istituto autonomo case popolari. «Comprendiamo - dice Maurizio Artale del centro Padre Nostro -la difficile situazione in cui si trovano queste famiglie. Siamo disposti a portare il loro problema e le loro necessità su tutti i tavoli istituzionali, perché sono loro che devono farsi carico dei ceti deboli e delle fasce più disagiate. Ma allo stesso tempo noi dobbiamo andare avanti con il nostro operato sul territorio». Il centro Padre Nostro ha lasciato temporaneamente a disposizione della famiglia Romito che occupa il magazzino le sedie, i tavoli, gli armadi e le cassettiere che servivano per arredare la sede. Nel magazzino, però, non c' è modo di cucinare: «Con mia moglie-dice Mimmo Romito-mangiamo da giorni pane e latte. Siamo disperati. Queste persone sono state gentili con noi, ma sarà davvero triste stare qui da soli il giorno di Pasqua, soprattutto per i nostri figli. Ovviamente non possiamo lasciare neanche per un minuto questo posto. Abbiamo paura che ce lo tolgono o che lo occupano altre famiglie che dormono qui fuori».
Caudia Brunetto
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