I centri famiglia gestiti dall’associazione Padre Nostro prima erano tre, adesso – causa mancanza di fondi – soltanto due. Tra Brancaccio e Falsomiele i volontari e gli assistenti sociali aiutano 140 anziani, oltre a 600 famiglie, Zen compreso. Oltre alle attività ludiche e ricreative ci sono sportelli psicologici, assistenza legale, recuperi scolastici, corsi di teatro e di informatica, colonie estive. E le emergenze dei senzatetto. «Ci sono – spiega Maurizio Artale – tanti locali abbandonati. Basterebbe poco per sistemarli, invece restano cosi, chiusi e fatiscenti mentre la gente continua a chiedere una casa».
Dal Comune, da quando sei mesi fa è iniziata la battaglia, nessuna comunicazione: «Ci bocciano sistematicamente tutti i progetti, siamo diventati scomodi. E cercano di far vedere che si interessano agli indigenti, parlando magari del bonus famiglia. Un bonus che un indigente, senza un lavoro e con problemi penali, non potrà mai ottenere»
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