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IL CASO. Nella chiesa di padre Puglisi arriva un nuovo parroco

La diaspora di Brancaccio trasferito don Golesano

data articolo 24/09/2008 autore La Repubblica categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo de La Repubblica
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Brancaccio ha un nuovo parroco, don Maurizio Francoforte, nominato dall' arcivescovo Paolo Romeo. Don Mario Golesano lascia così San Gaetano per la chiesa di San Pietro e Paolo, in via Bentivegna: quindici anni nella trincea di Brancaccio, si era offerto volontario dopo l' assassinio di don Pino Puglisi. Arrivò con un gruppo di giovani di buona volontà. Ma da tempo gli eredi del parroco ucciso erano divisi. Don Maurizio Francoforte è stato sino a ieri parroco di Santo Stefano Protomartire, in piazza Zisa, un' altra trincea di Palermo. «è un gran lavoratore -dice chi lo conosce - ha tanta pazienza e soprattutto parla senza troppi fronzoli». Per l' arcivescovo Romeo, è la persona giusta per mettere pace a Brancaccio. Da troppo tempo, ormai, vanno avanti pesanti polemiche fra gli eredi di don Pino Puglisi. Da un lato, l' ormai ex parroco Golesano; dall' altro, i volontari del centro Padre nostro creato da Puglisi per diventare braccio operativo della parrocchia nella grande periferia oltre l' Oreto. Le polemiche erano culminate nel 2003, con le dimissioni di Mario Golesano dalla presidenza del centro. Con una lettera riservata, il sacerdote spiegava all' allora cardinale Salvatore De Giorgi il suo dissenso sul metodo di lavoro dei volontari. «Sono un parroco, non un amministratore», annotava polemicamente, pur ribadendo «l' affetto» per i suoi giovani. Dopo la lettera, seguirono anche interventi pubblici, dall' altare, e persino in una seduta del consiglio di circoscrizione: «Me ne sono andato perché al centro girano troppi soldi», andava dicendo Golesano. Chiamati in causa, i vertici del centro - il vice presidente Antonio Di Liberto e il responsabile Maurizio Artale -chiesero anche loro udienza al cardinale: contestavano a don Golesano di aver dedicato poco tempo alle attività del Padre Nostro, criticavano soprattutto la sua scelta di fare il consulente di un presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, indagato per storie di mafia. Al termine dell' incontro con il cardinale, i volontari sollecitavano la nomina di un nuovo presidente per il centro. Ma dalla curia non è mai arrivata alcuna decisione. Fino ai giorni scorsi. Ufficialmente, senza entrare nel merito della polemica. Il mandato del parroco Golesano era scaduto. Il vescovo Romeo sta procedendo a diversi movimenti in diocesi. Quale occasione migliore per risolvere una questione che era ormai diventata imbarazzante per la chiesa del martire di Brancaccio. In molti si aspettavano un annuncio da parte di Romeo nella messa in cattedrale per Puglisi, il 15 settembre. Ma nei giorni precedenti, la lunga polemica era tornata sulle pagine dei giornali. L' annuncio in cattedrale del nuovo incarico per don Golesano sarebbe suonato come una punizione. Peraltro, ancora quest' anno, le manifestazioni in ricordo del sacerdote ucciso dalla mafia avevano avuto un doppio calendario. Parrocchia e centro Padre Nostro non hanno mai ritrovato una strada comune. Anzi, a giugno, il consiglio direttivo del centro ha votato un presidente, Maurizio Artale. Che non è dunque il parroco di San Gaetano, come voleva don Puglisi. Artale ha detto a Repubblica: «All' arcivescovo Romeo abbiamo assicurato che nel momento in cui a Brancaccio dovesse arrivare un nuovo parroco ci dimetteremo immediatamente. La nostra è stata una piccola forzatura, ma a fin di bene, per lanciare un allarme. Brancaccio è tornata ad essere in una situazione sociale drammatica. Il centro assiste 600 famiglie e sostiene tantissimi giovani in situazioni difficili. L' associazione Onlus che porta avanti queste iniziative ha bisogno di un presidente. In passato -spiegava ancora Artale - in curia ci è stato detto: "Bisogna avere pazienza, attendere". Ma di tempo a disposizione, a Brancaccio, non ce n' è più». Don Golesano ormai parroco in centro città resta comunque uno degli eredi di don Puglisi. Non solo per il suo impegno nel quartiere, ma anche perché continua ad animare la fondazione che porta il nome di Pino Puglisi. Purtroppo, pure questa iniziativa è stata al centro di polemiche. Anche fuori la comunità ecclesiale. La città si è divisa fra i sostenitori di Golesano e quelli di Artale. Nella scuola media di Brancaccio intitolata a Puglisi, la fondazione aveva trovato sede. Poi, l' anno scorso, una delibera del consiglio d' istituto era suonata come un' ingiunzione di sfratto. Poi, revocato dal nuovo preside, Vincenzo Di Figlia, che è tornato ad accogliere Golesano e a bacchettare i professori critici con il parroco. Il professore di religione Domenico Buccheri non ha gradito e la questione è finita nei giorni scorsi in tribunale: imputato, il preside, querelato dal docente. Il giudice di pace ha invitato le parti a conciliare. Ma, al momento, non sembrano esserci spazi. E il preside chiama a sua difesa proprio Mario Golesano. Salvo Palazzolo

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