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Brancaccio, padre Golesano lascia la guida della parrocchia

L’AVVICENDAMENTO. Nella comunità di Brancaccio arriva don Maurizio Francoforte che ha già maturato una lunga esperienza allo Zen e alla Zisa.

data articolo 24/09/2008 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia
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(altu) Un nuovo sacerdote alla guida della parrocchia di don Puglisi. La notizia era nell’aria da alcune settimane ma l’arcivescovo l’ha ufficializzata ai due protagonisti solo ieri. Dopo 15 anni, don Mario Golesano lascia San Gaetano, la comunità di Brancaccio che ha cominciato a guidare subito dopo l’uccisione di don Pino Puglisi. Al suo posto arriverà don Maurizio Francoforte, che ha gia maturato una lunga esperienza in quartieri complessi come lo Zen e la Zisa. Una nomina che non giunge improvvisa, visto il tono di commiato dell’ultima lettera pubblicata da don Golesano sui Giornale di Sicilia in occasione del 15° anniversario della morte di don Puglisi «il mio mandato era già scaduto cinque anni fa, ma il cardinale De Giorgi decise di prorogarlo – spiega don Mario-. Adesso l’arcivescovo ha deciso che 15 anni sono abbastanza. Io sono tranquillissimo, perché ho sempre pensato che il sacerdozio è da vivere nella chiesa cattolica, in qualunque luogo». Don Golesano, 59 anni, è stato destinato alla parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, in via Bentivegna, ma una parte del suo cuore resterà a Brancaccio: «I rapporti costruiti con le famiglie continueranno. E poi restano le opere sociali, come il Parlamento sociale della Regione e la fondazione Padre Puglisi, che continuerò a guidare». A San Gaetano arriverà don Maurizio Francoforte, 46 anni, fino a questo momento parroco di Santo Stefano alla Zisa. Ordinato sacerdote sei anni fa, ha svolto la sua missione per un periodo anche a San Filippo Neri allo Zen, tenendo sempre presente l’esempio di don Puglisi, di cui adesso, per volontà dell’arcivescovo Paolo Romeo, continuerà l’opera. Proprio il giorno dell’ordinazione don Maurizio, costatando il cospicuo numero di giovani arrivati al sacerdozio, disse: «Siamo in tanti, è vero. Forse è stato l’esempio di don Pino Puglisi, negli anni successivi alla sua morte, a spingere tanti giovani a seguire Cristo». Quasi una profezia, che don Maurizio si prepara ad affrontare con la mitezza che lo contraddistingue. Raggiunto ieri, subito dopo la diffusione della notizia della nomina, il nuovo parroco di Brancaccio sgombra il campo da polemiche: «Ho sempre cercato di non mettere radici nei luoghi in cui sono stato inviato. La mia vita è a disposizione della Chiesa di Palermo». E non vuole dire nulla sui nodi che si troverà a sciogliere a Brancaccio, primo fra tutti il rapporto tra parrocchia e il centro Padre nostro, fondato da don Puglisi perché fosse una costola della parrocchia impegnata in attività pastorali e di promozione umana. Nel 2003 don Golesano si dimise dalla carica di presidente del “Padre nostro”, in aperto dissenso con la gestione del centro. Un dissidio culminato quest’anno in una “separazione in casa” per le manifestazioni in ricordo di don Puglisi, con conseguenti malumori mostrati dall’attuale presidente del centro, Maurizio Artale, per l’annullamento della tradizionale fiaccolata della memoria. Da alcune fonti, sembra che l’arcivescovo voglia riportare il centro Padre nostro sotto le insegne della diocesi di Palermo e potrebbe essere proprio don Francoforte a guidare questa fase di cambiamento. Al suo successore don Golesano augura di «essere contento di venire a lavorare a Brancaccio, una realtà che è cresciuta molto e che non sarà difficile amare. Proprio come l’ho amata io». Alessandra Turrisi

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