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PALERMO. Ricordato don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso a Palermo la sera del 15 settembre del 1993

Dal ricatto al riscatto è l’insegnamento Il presidente dell’Ars, Cascio «Per sconfiggere la mafia occorre restare uniti e non lasciarsi profanare dalla paura»

data articolo 16/09/2008 autore La Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo de La Sicilia
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PALERMO. Ci si riunisce per ricordare, ma si discutono anche di problemi quotidiani da affrontare con la concretezza delle piccole cose. Ed è li che si creano sempre divisioni. Il quindicesimo anniversario dell’assassinio di don Pino Puglisi, parroco di Brancaccio, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, nel giorno del suo 56^ compleanno, mentre rincasava è stato celebrato ieri a Palermo nelle aule istituzionali e in Cattedrale con una messa presieduta dall’Arcivescovo Romeo, il giorno dopo si raccolgono unioni d’intenti e qualche proposta per Brancaccio. Per ricordare la figura e l’azione del religioso che «morì sorridendo al suo assassino» nel ’93, come ricordato dal senatore Vizzini, bisogna «ripartire dall’impegno nelle realtà più esterne, garantendo istruzione, diritti servizi e legalità nelle aree di frontiera sociale», ha ribadito Lino Lenza, segretario regionale del Movimento per l’Autonomia. Ad ammazzare il parroco, un commando formato da Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone. A fare fuoco fu Salvatore Grigoli, detto «’u cacciaturi», su ordine dei boss del quartiere, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano. E’ stato proprio Salvatore Grigoli, arrestato nel 1997 dopo una lunga latitanza e dopo essere sfuggito a una trappola ordita dagli stessi mafiosi per ucciderlo, a fare luce sull’omicidio. Il killer, dopo avere confessato e chiamato in causa i complici. «A don Puglisi – afferma il Guardasigilli Alfano – non sono mancati né impegno né coraggio. E la sua fine cosi crudele attesta quanto egli abbia saputo colpire la mafia nel suo punto più debole, indicando a chi sbaglia la via per il riscatto morale e il ripudio delle logiche criminali. Non si illudano gli assassini di oggi e di ieri: per una voce stroncata con un colpo alla nuca, altre migliaia si sono alzate, libere e unite nel gridare con forza il loro no alla mafia, alla violenza e alla morte». E il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio: «Don Pino Puglisi, ci ha lasciato una testimonianza coraggiosa di lotta alla mafia» dice il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, «e ci ha insegnato che per sconfiggerla occorre restare tutti uniti e non lasciarsi sopraffare dalla paura. Sulla scorta del suo esempio dobbiamo proseguire compatti in questa lotta per conquistare un futuro di libertà e di benessere». Il vicepresidente della Regione siciliana, Titti Bufardeci ha aggiunto: «Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto: sono passati quindici anni dal martirio di don Pino Puglisi, ma la sua testimonianza resta attuale». «Per sconfiggere il cancro della criminalità organizzata, occorre la forza della compattezza», afferma Alfano. E invece è emersa anche l’incomprensibile situazione da separati in casa tra gli operatori locali. A causa di dissapori tra il presidente del Centro «Padre nostro», Maurizio Artale e il nuovo parroco di Brancaccio don Mario Golesano, è saltata infatti la tradizionale fiaccolata per le strade di quartiere, dove si e svolta un concerto di Antonello Manco con letture di Vito Zingales. E né rappresentanti del Centro di accoglienza né quelli della parrocchia hanno presenziato alla seduta del Consiglio della II Circoscrizione interamente dedicata alla figura del sacerdote. Su questa divisione interna è intervenuto il segretario di presidenza della Camera dei deputati, Pippo Fallica: «Sarebbe opportuno anteporre ai dissapori fra le associazioni il forte messaggio di pace e giustizia che don Pino ha sempre manifestato». E per stimolare l’unione delle singole forze, è stata anche proposta dal consigliere Tomaselli l’istituzione di una commissione di legalità e senso civico per unire la politica al terzo settore del sociale, per un’azione sinergica sul territorio. Marco Bisanti

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