«Ma se adesso qui si respira un po’, non è un caso, no: tu sei qui tra noi». Così recita la canzone autografa che i ragazzi del Centro «Padre nostro» di Brancaccio hanno intonato ieri alla memoria di padre Pino Puglisi, di cui oggi ricorre il XV anniversario dell’assassinio. Nell’ambito delle giornate dedicate al ricordo del religioso il Centro polivalente sportivo ha ospitato anche l’esibizione delle fanfare di carabinieri, Associazione nazionale bersaglieri e Banda musicale della Croce rossa.
Ancor prima dell’euforia musicale, un messaggio, del Capo dello Stato esprimeva «apprezzamento per l’iniziativa che rinnova l’eredita ideale di uno fra i simboli più alti della lotta alla mafia». Ma per costruire il rifiuto sociale delle organizzazioni malavitose, bisogna affrontare una congenita mancanza di fondi per strutture e attrezzature adeguate. «Lunedi scorso abbiamo dovuto chiudere una delle nostre tre case famiglia; «la Coccinella» ha raccontato Tommaso, uno degli operatori del Centro. Il cui presidente, Maurizio Artale, ha lamentato: «il Comune non ci paga le rette dallo scorso gennaio». Per oggi è prevista una messa in Cattedrale alle 18 presieduta dall’Arcivescovo Romeo.
Marco Bisanti
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