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Padre Nostro, luce su un raid «Gli alberi tagliati per errore»

Brancaccio. Un giovane confessa: «Lavoravo nel terreno vicino e ho sconfinato». Oggi al centro di don Pino si riunirà la giunta regionale

data articolo 12/09/2007 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia
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Lunedì pomeriggio il questore Giuseppe Caruso aveva invitato alla cautela. «Prima di ricondurre gli attentati al centro padre nostro alla criminalità organizzata occorre un'attenta analisi», aveva spiegato al termine della riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza in prefettura. Come dire, attenti a dire che le intimidazioni (gli alberi tagliati e lo stereo dato alle fiamme nel campo di calcetto) portino la firma della mafia. Ieri svolta importante nelle indagini. La polizia ha individuato il giovane che la scorsa settimana ha tagliato gli alberi in un terreno di pertinenza dei volontari del centro fondato da padre Puglisi. Si tratta di un incensurato di 22 anni che con la mafia non ha proprio niente a che vedere. È stato lui stesso ad ammettere di avere tagliato gli alberi, aggiungendo pure di averlo fatto per errore. Giovedì, questo il suo racconto, era stato incaricato di tagliare alcuni alberi —per ricavarne legna—dal proprietario dì un terreno agricolo adiacente a quello gestito dai volontari di Bran­caccio: un compito che aveva portato a termine facendo però un errore, sconfinando cioè nel terreno attiguo e tagliando così anche gli alberi del centro padre nostro. «Non mi sono accorto di avere superato i limiti della proprietà», ha spiegato agli agenti. Caso chiuso, dunque, e pure con una certa soddisfazione «per la conferma — così si legge in una nota della Questura — delle valuta/ioni formulate nel corso del comitato per l'ordine e la sicurezza circa la matrice non mafiosa dell'episodio». Resta alta comunque l'attenzione delle forze dell'ordine a Brancaccio. Domenica scorsa padre Mario Golesano aveva lanciato il suo grido d'allarme focalizzando l'attenzione sull'assenza delle istituzioni. La risposta del prefetto Giosué Marino era stata immediata, il questore Caruso aveva assicurato una maggiore presenza di poliziotti nel quartiere, mentre il sindaco Cammarata aveva promesso la realizzazione del centro polivalente in un terreno di tremila metri quadrati in via San Ciro. Una risposta, seppure parziale, alle richieste dello stesso Golesano e dei volontari che ogni giorno lavorano per strappare i ragazzi dalle mani della criminalità organizzata. I problemi del quartiere sono molteplici e difficili. Da anni i ragazzi chiedono la realizzazione di un centro per anziani, e resta sempre in ballo la situazione degli scantinati di via Azolino Hazon. «Non sappiamo contro chi dobbiamo combattere questa guerra», aveva detto Golesano dopo l'incendio nel campo di calcetto. La sicurezza va dì pari passo con servizi e infrastrutture, aveva aggiunto in un'intervista al Giornale di Sicilia il sostituto procuratore della Oda Maurizio De Lucia. Oggi giornata importante al centro padre nostro. Alle dieci si riunisce in via straordinaria la giunta regionale per decisione del presidente della Regione Salvatore Cuffaro; nel pomeriggio (alle 16) conferenza stampa per illustrare le iniziative per celebrare U quattordicesimo anniversario della morte di padre Puglisi. F.MA.

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