Intimidazione ai danni dei Centro «Padre nostro», fondato da don Pino Pu-glisi. A pochi giorni dal 14° anniversario dell'uccisione del sacerdote - trucidato il 15 settembre del 1993 - qualcuno ha tagliato la rete di protezione di un terreno nella disponibilità del centro, che si trova in via Falsomiele, e ha reciso alcuni alberi da frutto. A denunciare l'episodio è stato il direttore del centro di Brancaccio, Maurizio Artale.
Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia «Piazza Verdi», gli stessi che stanno indagando su altri due episodi denunciati nei maggio e nel giugno scorsi dallo stesso Artale, il danneggiamento di un furgone ed un'automobile in uso ai volon-tari del centro.
I carabinieri hanno avviato immediatamente gli accertamenti e la sezione «scientifica» ha già effettuato i rilievi laddove sono stati tagliati gli alberi. Il terreno della borgata di Falsomiele è stato confiscato ad un esponente mafioso della zona ed affidato alla gestione del centro «Padre nostro». Nell'appezzamento di terreno vi sono decine di alberi da frutto e ortaggi. A curarne la manutenzione sono anche i ragazzi del centro «Padre nostro». La struttura di via Brancaccio è sfata fondata da don Pino Puglisi alla fine del 1991, e si occupa di assistenza agli anziani e di favorire il reinserimento nella società di ragazzi disagiati.
«Ancora una volta - ha detto il presidente del Centro, Antonino Di Liberto - il Centro risulta bersaglio di ignori. Proprio mentre ci apprestiamo a ricordare l'uccisione di don Puglisi qualcuno ci tiene ad evidenziare con questi gestì che i cambiamenti non sono una cosa facile».
«Siamo di fronte all'ennesimo atto di intimidazione ma i palermitani hanno imparato a combattere e a non farsi piegare dalla brutalità e dalla violenza». Con queste parole il sindaco Diego Cammarata, anche a nome dell'Amministrazione comunale, ha espresso solidarietà al direttore de! centro «Padre Nostro», Maurizio Artale.
Il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, ha detto che «nel momento in cui c'è un forte risveglio della società civile e una presa di coscienza del problema mafia in Sicilia, le cosche alzano il tiro cercando di intimorire quanti, concretamente, testimoniano ogni giorno il loro impegno per la legalità e per il riscatto della nostra terra».
Leone Zincales
![segnala pagina](css/immagini/icone/email3.png) |
Segnala |