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Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Mafia, il centro «Padre Nostro» ancora nel mirino

data articolo 08/09/2007 autore Avvenire categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo di Avvenire
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Qualcuno si è introdotto in un fondo di ottomila metri quadrati, da cui si accede solo at-traverso un cancello elettrico, e ha tagliato diciassette alberi con una sega elettrica. Ma nessuno ha visto o sentito niente. Eppure tutti sanno clic quel terreno coltivato a nespoli e agrumi nella borgata di Ciaculli appartiene al centro Padre Nostro, fondato da don Pino Puglisi nel cuore del regno mafioso di Michele Greco. Un avvertimento ordinato dall'alto o un semplice atto vandalico? (Ili inquirenti stanno seguendo tutte le piste, stanno interrogando gli operatori e i volontari del centro, ma a una settimana dalle celebrazioni del 14° anniversario dell'uccisione del parroco di Brancaccio, questo segnale diventa ancora più inquietante. A scoprire l'ennesimo danneggiamento è stato Maurizio Artale, responsabile del centro. Ai carabinieri della stazione Brancaccio ha raccontato di aver trovato la recinzione del terreno divelta e 17 alberi abbattuti. Nessuno del centro si era recato nel fondo dal 30 luglio scorso, ma, secondo Artale, il raid non sarebbe avvenuto più di un paio di giorni fa, visto che le parli tagliale sono ancora verdi. Dei fusti abbattuti non c'è traccia, «sembra che sia stata l'opera di qualcuno che aveva bisogno di fare una scorta di legna per l'inverno -commenta Antonino Di Liberto, presidente del centro Padre Nostro -, I segnali sembrano proprio questi. La cosa strana è che e stato scelto proprio questo terreno e non un altro, visto che tutti sanno che è di proprietà del centro. Perché accendere i riflettori su que­sta cosa che, invece, sarebbe passala sotto silenzio se avesse riguardato un qualsiasi altro giardino», li terreno è nei pressi di una struttura di proiezione per mamme e bambini che il contro Padre Nostro gestisce insieme con le tre sedi dell'associazione nei quartieri Brancaccio, Zen e Falsomiele. Centoventi tra operatori e volontari, più 70 giovani del servizio civile assistono centinaia di bambini e famiglie bisognose, che bussano alle por te del centro per chiedere di aiuto. «Siamo sereni - continua Di Liberto -, perchè alla fine la gente ci considera un punto di riferimento, sa che di noi si può fidare». Ma seguire l'esempio di don Puglisi, far continuare a vivere l'opera daini fondata, forse, da ancora fastidio. Subito sono giunti numerosi attestati di solidarietà da più parti politiche. A cominciare dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti, che esprime sentimenti di «solidarietà, unitamente all'augurio per il prosieguo dell'impegno del Centro Padre Nostro nel contrasto alla criminalità maliosa, condotto - nel solco della preziosa testimonianza di Don Puglisi attraverso l'affermazione di una cultura in grado di coniugare i valori della legalità, della tutela dei diritti e della giustizia sociale». Il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, ha bollato l'episodio come «un fatto odioso», il sindaco di Palermo Diego Cammarata ha invitato «a non darla vinta a chi vorrebbe una Palermo poco reattiva e succube del potere mafioso». Il vicepresidente della commissione Antimafia, Beppe Lumia, ha aggiunto: «È necessario che le istituzioni alzino la guardia e diano un segnale forte a chi tenta di fermare un cammino prezioso di promozione della legalità e di contrasto a Cosa nostra». Alessandra Turrisi

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