Palermo | 17/07/2024 | 09:28:07
Pagina Facebook Pagina Youtube Instagram Google Plus
Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

De Giorni commemora il martirio: «Cosa nostra, struttura di peccato»

L’omelia del Cardinale: «Lui ha annunciato il Vangelo»

data articolo 16/09/2006 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
torna indietro
Articolo del Giornale di Sicilia
Articolo del Giornale di Sicilia
La Chiesa è contro la mafia, sempre e comunque, perché «agisce da perversa struttura di peccato, ami umana e antievangelica, tanto più subdola e pericolosa quanto più si ammanta o si circonda di segni e di riferimenti religiosi». Il cardinale Salvatore De Giorgi apre il nuovo anno pastorale e sgombrai( campo da qualsiasi insinuazione su una presunta freddezza dell'episcopato e del clero in tema di lotta alla mafia. E sceglie di farlo nel giorno in cui la città commemora don Pino Puglisi. Il parroco di Brancaccio divenuto scomodo a Cosa Nostra fu un «coraggioso testimone della verità del Vangelo, sacerdote impegnato nell'annunciarlo e nell'invitare i fratelli a vivere onestamente, ad amare Dio e il prossimo, come fu definito da Giovanni Paolo II», ricorda l'arcivescovo ai fedeli riuniti in cattedrale. Un sacerdote che il popolo considera già un martire, anche se ('iter per la beatificazione è ancora in corso. «Il riconoscimento ufficiale del suo martirio da parte della Chiesa - aggiunge il cardinale De Giorgi - sarebbe come la conferma uffi ciale della grandezza morale e spirituale di un sacer­dote fedele ed esemplare, autentico testimone di Gesù Cristo e annunciatore della speranza cristiana soprattutto in mezzo alle nuove generazioni, sarebbe anche il sigillo della perenne attualità del suo messaggio, che con la voce del sangue invita tutti al coraggio, alla coerenza, alla fortezza, alla santa audacia nell'esercizio sia del ministero sacerdotale come di ogni altro servizio nella Chiesa, per il trionfo delle forze del bene su tutte le aggressioni e le perversioni del male». Eppure sarebbe riduttivo parlare di don Puglisi come prete-antimafia. «3P», come amichevolmente lo appellavano gli amici sintetizzando il suo nome, combatteva Cosa nostra e la mentalità mafiosa, ma «con le armi proprie dell'azione pastorale ­sottolinea l'arcivescovo -: la testimonianza personale di sacerdote secondo il cuore di Dio, la preghiera, l'evangelizzazione, la formazione e la mobilitazione delle coscienze soprattutto giovanili, l'amore privilegiato per gli ultimi, la denuncia del male, l'imito alla conversione del cuore. E stata questa la strategia pastorale di padre Puglisi. Ed è questa la strategia pastorale indicata con chiarezza dall'episcopato siciliano e da me costantemente ribadita. E così che si costruisce la speranza». Ieri sera, dopo la celebrazione in cattedrale, una «marcia della pace» ha attraversato Brancaccio. Alessandra Turriti

segnala pagina Segnala