Palermo. Il 15 settembre dcl 1993 un sicario di Cosa Nostra, Salvatore Grigoli, uccise
Don Pino Puglisi. Sono passati undici anni dall'omicidio. L'11 settembre scorso, nel
corso di una manifestazione, il procuratore Piero Grasso parlando di don Pino ha
detto: "Mi sconvolse leggere dalle carte processuali del sorriso e della frase "me
l'aspettavo", che segnarono gli ultimi momenti della vita di don Puglisi. Ml Sono
chiesto perché uccidere quel prete, poi ho capito che nostra 4cmeva una possibile
infiltrazione di investigatori nel centro da lui fondato. Ma non era così, avevano
davanti ~ un prete che faceva bene il suo lavoro", in alcune testimonianze traspare la
forte impronta di un uomo che Cosa Nostra ha ucciso ma che non potrà mai
cancellare. A tal proposito un giovane di Brancaccio ha affermato che Don Puglisi
"rappresentato la chiave di svolta per il quartiere". "Egli si inserisce - ha aggiunto -
pienamente nei movimenti della società civile palermitana di quegli anni. Ma la Diocesi
di Palermo non è stata in grado di fare un discorso unitario nella lotta contro la mafia".
Uno stretto collaboratore Gregorio Porcaro suo vice negli ultimi anni, ha voluto
puntualizzare che "non si limitava soltanto a stimolare nell'altro la conoscenza del
proprio io, ma si metteva in gioco coltivando la ricerca di se stesso nel processo
relazionale. Ecco il metodo Pugliesi. Un metodo che rischia di perdersi, sopraffatto
dalla marea politica e mafiosa che che tende a far sparire le tracce di non violenza
lasciate su un territorio che era violento e che forse è tornato ad esserlo".
Marco Cappella
![segnala pagina](css/immagini/icone/email3.png) |
Segnala |