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Patti chiari: Voto all'unanimità del consiglio comunale: i locali scandalo di via Hazon ospiteranno strutture sociali.

Brancaccio: Scantinati, c'è il si all'acquisto

data articolo 02/10/2003 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia
Articolo del Giornale di Sicilia
Era considerato una sorte di avamposto della mafia nel cuore di uno dei quartieri più a rischio della città. E il suo recupero fu una delle battaglie di frontiera combattute da padre Puglisi, parroco di Brancaccio. Gli scantinati di quel palazzone di via Azolino Hazon erano una tappa fissa per documentaristi e affini, chiamati a raccontare di quel quartiere di periferia impregnato dell'acre odore delle cosche, simbolo di degrado, incuria, illegalità. Pochi giorni dopo il decimo anniversario dell'uccisione di don Pino per mano mafiosa, quella battaglia sembra avere in qualche modo ottenuto un successo: scantinati e piano rialzato saranno acquistati dal Comune, che spazzerà via tonnellate di rifiuti e angoli reconditi buoni per ladri e spacciatori, per farne sede di un centro sociale, di un posto di polizia, di uffici circoscrizionali e ancora di un autoparco per i vigili urbani e di parcheggio per i residenti. Il si del consiglio comunale è arrivato martedì sera ed è stato un si unanime, centrosinistra compreso (anzi, il capogruppo di Primavera siciliana, Emilio Arcuri, ha chiesto e ottenuto l'esecuzione immediata del provvedimento, che di fatto riduce ulteriormente i tempi). L'aula ha così battezzato la trattativa privata che Palazzo delle Aquile dovrà avviare con il curatore fallimentare dell'Ingar la società che risale al costruttore Giovanni Pilo. Esiste già un mutuo da 580 mila euro, adesso il giudice dovrà sottoporre l'offerta al parere dei creditori privilegiati della Ingar, quindi fisserà i termini entro cui potranno essere presentate eventuali offerte superiori. Passaggio, quest'ultimo, più formale che sostanziale, visto che di certo quei locali sono tutt'altro che appetibili per un privato. Per il Comune si tratta dunque di un impegno rispettato, visto che lo aveva assunto proprio il sindaco Diego Cammarata nel corso del forum dell'iniziativa "Patti chiari", tenuto a Brancaccio lo scorso marzo. "Sono estremamente soddisfatto-afferma ora il sindaco -per la celerità con cui il Consiglio ha varato questa importante delibera, che avevamo proposto dopo aver superato, in appena un anno, tutti i problemi tecnici mai risolti negli anni passati. La riqualificazione dei locali di via Hazon rientra fra le molte iniziative che questa amministrazione sta portando avanti per combattere il degrado nelle periferie. Si tratta, inoltre, di un contributo reale e concreto alla lotta alla criminalità e all'affermazione della cultura della legalità". Questo provvedimento-ha spiegato l'assessore alle Infrastrutture, Lorenzo Ceraulo-è il frutto di una serie di incontri nel corso dei quali abbiamo individuato, con la partecipazione dei rappresentanti e degli operatori sociali della circoscrizione, gli interventi di riqualificazione più idonei e funzionali. In tal senso va sottolineato l'importanza della presenza dei vigili urbani, prevista dal piano d'uso dei locali. Per quanto riguarda la stima, abbiamo già ottenuto un assenso di massima dagli organi che curano la procedura fallimentare. A votare a favore della delibera anche il presidente del consiglio comunale, Toto Cordaro:"E' un atto di grande significato simbolico, oltre che amministrativo – sottolinea -nell'ambito delle politiche di riqualificazione e sviluppo delle periferie, E per rimarcarne la forte valenza sociale ho voluto, eccezionalmente, esprimere un voto a favorevole invece della consueta astensione tecnica. La lunga battaglia di don Puglisi Con il si del Consiglio il Comune comprerà a circa un miliardo di lire (480.000)i magazzini di via Hazon. Al tempo di Leoluca Orlando si stava per acquistare i locali per tre. Poi l'acquisto sfumò e non se ne fece più nulla. Ora l'acquisto del complesso degradato sembra proprio a portata di mano. Fu una battaglia perduta per don pugliesi. "Sono infatti passati dieci anni per averli. Grazie al sindaco Cammarata e al presidente Toto Cordaro -dicono Maurizio Artale e Pino Martinez, rispettivamente dal Centro Padre Nostro e dall'Associazione intercondominiale Brancaccio. Ora vedremo la trafila per bonificarli e occorre trovare finanziamenti per la ristrutturazione: ci mettiamo la firma-concludono i due con una battuta -per la consegna tra altri cinque anni". La storia era iniziata nel 1986, anno in cui la curatela Ingar li aveva offerti al Comune. Quasi un ventennio, ormai, con i magazzini sede dell'illegalità, mentre sulla scena della città passano sindaci, assessori, preti martiri, killer, gente coraggiosa di Brancaccio. Dal '91 don Pino si fa le scale e l'anticamera dell'assessore Vincenzo Inzerillo, degli assessori al Patrimonio Giacomo Affaticato e Simona Vicari. Le promesse, le attese nelle segreterie dei sindaci, don Pino di fronte ad Aldo Rizzo, di fronte a Manlio Orobello. Nel' 93, dopo l'omicidio del parroco, il prefetto ordina di murare gli ingressi dello scantinato. Da allora ancora dieci anni, e sempre a periodi alterni l'acqua esce dalle fognature, i ragazzini giocano tra liquami e rifiuti-scrivono i funzionari del Comune in un verbale del 2002-e l'allagamento avviene periodicamente, nonostante lo spurgo del pozzo fognario di questo fabbricato che ha 73 alloggi di cui 66 di proprietà comunale". Di sera via Hazon è un posto pericoloso, i magazzini sono luogo di traffici illeciti, scrivono i funzionari nel verbale. Il curatore fallimentare del gruppo Pilo, l'avvocato Vito Valenti, elenca tre perizie e due delibere pronte per l'acquisto, l'ultima è andata in Consiglio il 18 maggio del '95 ma non è stata mai votata. Ieri il si, a merito della giunta di centrodestra di Diego Cammarata, il sindaco che si è impegnato anche durante il forum "Patti chiari" che il Giornale di Sicilia ha tenuto a Brancaccio. Per il direttore del Centro Padre Nostro, Maurizio Artale, è il premio alla nostra tenacia e a chi come noi crede nelle istituzioni che sono l'unica speranza della gente onesta, come ci ha insegnato don Pino. Chiediamo che nei magazzini venga anche realizzato un centro per minori gestito da tutte le associazioni di Brancaccio". "Siamo stati i primi a chiedere a Cammarata di acquistare gli scantinati-dice Martinez-ci aspettiamo che nei locali abbia sede anche un gruppo di operatori che promuova il rilancio turistico di Brancaccio". Soddisfazione anche negli uffici della Circoscrizione, l'ex presidente Pasquale Terrani, consigliere comunale di Forza Italia, e l'attuale presidente Santro Terrani, assicurano che in tempi brevi i locali potranno essere usati, c'è l'impegno del sindaco. Delia Parrinello

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