Palermo | 27/04/2024 | 03:55:19
Pagina Facebook Pagina Youtube Instagram Google Plus
Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Pioggia di solidarietà dopo l'ultimo atto di intimidazione

L'obiettore aggredito non andrà via La polizia: "Indagini a tutto campo"

data articolo 13/09/2003 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
torna indietro
Articolo del Giornale di Sicilia
Articolo del Giornale di Sicilia
L'obiettore inseguito giovedì da due malviventi non lascerà il Centro Padre Nostro: si apre con questa buona notizia il giorno dopo le intimidazioni subite dal comitato di accoglienza fondato da don Pino Puglisi. E se ieri è stato il giorno della solidarietà al centro, espressa dal ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia, dal senatore dei Ds Costantino Garaffa e dal presidente dell'Antimafia Roberto Centaro, intanto il commissariato di polizia di Brancaccio ha fatto partire le indagini sull'episodio di giovedì: al momento non viene esclusa l'ipotesi di un segnale mafioso. "A Brancaccio stiamo sempre con gli occhi aperti su quello che succede, sia nei momenti di serenità apparente che quando si verificano episodi che lasciano pensare che questa fase sia finita". A parlare è Vittorio Gusmano, il dirigente del commissariato, che ieri ha preferito non commentare nello specifico la questione: "In questo momento -prosegue Gusmano -non abbiamo ancora nulla in mano. Cerchiamo di capire il motivo di questa vicenda, ma non possiamo ancora commentare. Di certo, non escludiamo nessuna ipotesi". Ad ogni modo, a Brancaccio il clima sembra essere tornato quello della tensione, e se la premessa è ancora una volta "non abbiamo elementi", Gusmano fa riferimento anche agli omicidi che si sono verificati nella zona. Per trovare i due casi più eclatanti, non è necessaria molta memoria: basta tornare al 31 maggio per ricordare l'uccisione di Rosario Scarantino e al 30 agosto per il caso, ancora più intricato, che riguarda la morte dell'incensurato Antonio Pelicane. Intanto, ieri La loggia ha scritto a don Mario Golesano per testimoniare l'impegno del governo sul fronte della lotta alla mafia: "La sconfitta di ogni forma di crimine organizzato-si legge nel testo della missiva -rappresenta un principale obiettivo della nostra azione". Solidarietà al Centro Padre Nostro è arrivata anche dal diessino Garraffa: "E' l'ennesimo avvertimento -commenta il senatore -ma non deve in alcuna maniera fare abbassare la guardia". Il presidente della commissione Antimafia Roberto, invece, è tornato sulla questione dell'annullo commemorativo: "Mi sarebbe piaciuto – afferma -che la parola mafia fosse presente nel testo. L'eccessiva burocrazia rischia di creare questi inconvenienti". Cl.Re. Associazione Intercondominiale Il ricordo di Puglisi anche con una festa A metà fra uno spettacolo e un incontro di testimonianza: nasce come una "festa gioiosa" per ricordare padre Puglisi e tramandare la sua esperienza l'iniziativa organizzata per domani alle 17 dall'Associazione Intercondominiale (i vecchi collaboratori di don Pino) e dalla rete interculturale"Ali per volare". Presentata dal messaggero di pace Unicef e referente di Ali per volare Rino Martinez, che alternerà le sue canzoni d'impegno sociale agli interventi di chi ha conosciuto don Pino, la manifestazione avrà luogo nel piazzale di via Biondo, all'angolo con via Hazon. Nel programma, le testimonianze della prime responsabile del Centro Padre Nostro, suor Carolina, di don Baldassare Meli, Rita Borsellino, Biagio Conte, Pino Martinez e Gregorio Porcaro dell'Intercondominiale e Francesco Palazzo della scuola di formazione etico-politica "Giovanni Falcone". Al termine dell'iniziativa, a cui saranno presenti anche il presidente e il capogruppo dei Ds in commissione Antimafia Roberto Centaro e Giuseppe Lumia, ci sarà una messa celebrata da don Mario Golesano e don Meli. Intanto, Pino Martinez torna sulle intimidazioni al Centro Padre Nostro: 2I mafiosi – dice -vogliono dimostrare che sono loro a controllare il territorio. La nostra è una lotta per la dignità, e per ottenerla c'è un prezzo da pagare. Ma se andiamo avanti, le istituzioni non potranno fare a meno di stare al nostro fianco". Cl. Re.

segnala pagina Segnala