Il Centro Padre Nostro denuncia il degrado e la permanenza di liquami nei magazzini-scandalo di via Hazon. Sono i locali vicino alla parrocchia di San Gaetano a brancaccio, i magazzini per i quali don Pino Puglisi si è battuto prima di essere ucciso. I volontari chiedono al sindaco Diego Cammarata di presentarsi il 15 settembre, decimo anniversario del delitto, con in mano la delibera del consiglio comunale che rende operativo l'acquisto: Maurizio Artale, direttore del Centro, dice che gli operatori "non hanno alcuna intenzione di abbassare la guardia" e chiede all'intero consiglio comunale "un segno di volontà: l'acquisto dei magazzini e il loro riuso sono un atto dovuto alla memoria di don Pino". Ma la lunga vicenda si complica e viene ostacolata proprio dai tempi lenti della burocrazia e dalle difficoltà politiche del Consiglio. La delibera del piano d'uso dei magazzini-dove sono previsti centri aggregazione e un parco auto della polizia municipale – dopo aver fatto tappa ai lavori pubblici dell'assessore Lorenzo Ceraulo, è ora al Patrimonio retto dall'assessore Calogero Corrao. E qui viene istruita, per la necessità di avviare un procedimento di mutuo. Il Comune, infatti, non ha fondi per l'acquisto: servono cinquecentomila euro, la cifra già concordata con il curatore fallimentare dei magazzini (appartenuti al costruttore Pilo), e bisogna quindi ricorrere a un mutuo. Il Consiglio ora deve dare il via libera con un suo voto, ma il mutuo va inserito nell'assestamento del bilancio: tra tutte queste tappe, quindi, i tempi restano molto lunghi. Nel frattempo fervono i preparativi per celebrare l'anniversario del delitto Puglisi, ma verrebbe a mancare il risultato più atteso, l'acquisto dei magazzini. Il sindaco Cammarata si era impegnato in questo senso durante il forum dei "Patti chiari" che il Giornale di Sicilia ha tenuto a Brancaccio. A metà giugno l'assessore Ceraulo aveva promesso l'invio del piano d'uso in Consiglio. "Il settore Lavori pubblici ha licenziato la delibero del piano d'uso -ora spiega l'assessore -e l'ha passata al Patrimonio, che deve istruire il mutuo". Dal patrimonio, Corrao spiega che il problema non è tanto il piano d'uso, "per il quale si farà un progetto esecutivo, ma far rientrare il mutuo nell'assestamento del bilancio e farlo votare al Consiglio che è quello che è, con i suoi tempi e le sue difficoltà". "La politica -dice corrao -potrebbe allungare l'attesa. Il Patrimonio ha fatto la sua parte, la delibera per il mutuo è pronta e sarà inviata al consiglio comunale la settimana prossima". L'accordo sul prezzo con la curatela fallimentare è arrivato dopo sedici anni di trattative. All'accordo hanno anche lavorato Pino Martinez e Mario Romano, componenti dell'Associazine intercondominiale che nel'93 sosteneva l'impegno di don Pino Puglisi per il quartiere. Ora che il prezzo è fatto, i magazzini di via Hazon attendono il voto del Consiglio entro il prossimo 15 settembre.
D.P
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