VINCENZO Cernigliaro, il "pirata" che vendeva musica taroccata su un carretto siciliano, non dovrà più restare in carcere sino al 2012. Gli avevano notificato un cumulo di pene, 10 anni e 6 mesi, per quelle venti sentenze collezionate tutte per i cd fasulli. Il caso aveva suscitato subito scalpore, e la storia aveva fatto il giro d'Italia. Oggi, a dieci anni, non vengono condannati neanche gli imputati di mafia.
Adesso, anche un giudice dice che quella condanna per il "pirata" è spropositata: nei giorni scorsi, Salvatore Barresi ha esaminato l'istanza di Cernigliaro e del suo avvocato, Giovanni Di Benedetto; ha ascoltato le loro ragioni che chiedevano l'applicazione della cosiddetta "continuazione" fra i reati. Così, il magistrato della quinta sezione del tribunale ha ridotto la pena da scontare di 5 anni e 6 mesi. L'udienza conclusiva è stata celebrata venerdì mattina: nel pomeriggio, il magistrato ha depositato il suo provvedimento.
Il nuovo fine pena per Vincenzo Cernigliaro è il 2007. Ma il suo difensore preannuncia già una nuova istanza. E il "pirata" fa sapere dal carcere che adesso spera nell'indultino. il provvedimento che verrà discusso alla Camera il 16 gennaio.
"Siamo contenti -dice la moglie di Cernigliaro, Maria Rosa Zacchino - ma al contempo, anche un po' disorientati: cinque anni restano comunque una pena davvero elevata per un ambulante che vendeva cd e rnusicassette per mantenere la sua famiglia. Per questo, continueremo a batterci. Non srnetterò di chiedere per mio marito".
Intanto, Cernigliaro è all'Ucciardone. Ma non ci resterà per molto: la sua pena dovrà scontarla a Favignana. "Un'altra ingiustizia -dice la moglie, che per adesso vive a Brancaccio con la famiglia di sua sorella-Con quali soldi potremo permetterci i viaggi a Trapani?". A casa dell' ambulante di musicassette c'è comunque aria di festa in questi giorni: "Voglio ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini -dice la signora -dopo gli articoli e la mia partecipazione al programma della Rai "Ballarò", la solidarietà si è fatta sentire concretamente. Una persona ha anche inviato in carcere a mio marito un vaglia postale con alcune centinaia di euro. Voglio davvero ringraziare tutti". Doppia festa a casa Cernigliaro anche perché l'ultimo arrivato della coppia, il piccolo Manuel, di quattro mesi, ha lottato fra la vita e la morte in questi giorni, all'Ospedale dei Bambini. "Voglio attendere mio marito per battezzarlo, Come potrebbe non esserci, dice Maria Rosa Zacchino.
In cella, Vincenzo Cernigliaro continua a dipingere. E la sua passione. Nell'intervista a Repubblica di qualche settimana fa, raccontò del suo grande sogno: "Quando sarò fuori da qui, vorrei potermi perfezionare nel disegno e lavorare in una bottega artigiana". I carretti siciliani, con le gesta d Orlando e dei paladini di Francia, sono ormai una sua specialità. Al Centro Padre Nostro, a Brancaccio, i volontari hanno già dato la loro disponibilità per accogliere il "pirata" in affiancamento.
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