Palermo | 25/04/2024 | 12:35:14
Pagina Facebook Pagina Youtube Instagram Google Plus
Centro di Accoglienza Padre Nostro - ETS
Fondato dal Beato Giuseppe Puglisi il 16 luglio 1991. Eretto in ente morale con D.M. del 22.09.1999
Centro di Accoglienza Padre Nostro Onlus

Vincenzo Cernigliaro era stato arrestato per un cumulo di sentenze tutte per lo stesso reato. Pena dimezzata al pirata dei CD. Il tribunale: la condanna a dieci anni non è giustificata

data articolo 07/01/2003 autore La Repubblica categoria articolo RASSEGNA
 
torna indietro
Articolo de La Repubblica
Articolo de La Repubblica
VINCENZO Cernigliaro, il "pirata" che vendeva musica taroccata su un carretto siciliano, non dovrà più restare in carcere sino al 2012. Gli avevano notificato un cumulo di pene, 10 anni e 6 mesi, per quelle venti sentenze collezionate tutte per i cd fasulli. Il caso aveva suscitato subito scalpore, e la storia aveva fatto il giro d'Italia. Oggi, a dieci anni, non vengono condannati neanche gli imputati di mafia. Adesso, anche un giudice dice che quella condanna per il "pirata" è spropositata: nei giorni scorsi, Salvatore Barresi ha esaminato l'istanza di Cernigliaro e del suo avvocato, Giovanni Di Benedetto; ha ascoltato le loro ragioni che chiedevano l'applicazione della cosiddetta "continuazione" fra i reati. Così, il magistrato della quinta sezione del tribunale ha ridotto la pena da scontare di 5 anni e 6 mesi. L'udienza conclusiva è stata celebrata venerdì mattina: nel pomeriggio, il magistrato ha depositato il suo provvedimento. Il nuovo fine pena per Vincenzo Cernigliaro è il 2007. Ma il suo difensore preannuncia già una nuova istanza. E il "pirata" fa sapere dal carcere che adesso spera nell'indultino. il provvedimento che verrà discusso alla Camera il 16 gennaio. "Siamo contenti -dice la moglie di Cernigliaro, Maria Rosa Zacchino - ma al contempo, anche un po' disorientati: cinque anni restano comunque una pena davvero elevata per un ambulante che vendeva cd e rnusicassette per mantenere la sua famiglia. Per questo, continueremo a batterci. Non srnetterò di chiedere per mio marito". Intanto, Cernigliaro è all'Ucciardone. Ma non ci resterà per molto: la sua pena dovrà scontarla a Favignana. "Un'altra ingiustizia -dice la moglie, che per adesso vive a Brancaccio con la famiglia di sua sorella-Con quali soldi potremo permetterci i viaggi a Trapani?". A casa dell' ambulante di musicassette c'è comunque aria di festa in questi giorni: "Voglio ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini -dice la signora -dopo gli articoli e la mia partecipazione al programma della Rai "Ballarò", la solidarietà si è fatta sentire concretamente. Una persona ha anche inviato in carcere a mio marito un vaglia postale con alcune centinaia di euro. Voglio davvero ringraziare tutti". Doppia festa a casa Cernigliaro anche perché l'ultimo arrivato della coppia, il piccolo Manuel, di quattro mesi, ha lottato fra la vita e la morte in questi giorni, all'Ospedale dei Bambini. "Voglio attendere mio marito per battezzarlo, Come potrebbe non esserci, dice Maria Rosa Zacchino. In cella, Vincenzo Cernigliaro continua a dipingere. E la sua passione. Nell'intervista a Repubblica di qualche settimana fa, raccontò del suo grande sogno: "Quando sarò fuori da qui, vorrei potermi perfezionare nel disegno e lavorare in una bottega artigiana". I carretti siciliani, con le gesta d Orlando e dei paladini di Francia, sono ormai una sua specialità. Al Centro Padre Nostro, a Brancaccio, i volontari hanno già dato la loro disponibilità per accogliere il "pirata" in affiancamento.

segnala pagina Segnala