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Pina, 79 anni: promossa a pieni voti. Sette casalinghe di Brancaccio ottengono la licenza media grazie ai corsi al Centro Padre Nostro.

data articolo 04/07/2002 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia
Articolo del Giornale di Sicilia
Sono arrivati in gruppo, di notte, hanno scavalcato la cancellata. E poi con un punteruolo, forse un cacciavite e un tubo di ferro, ma anche con una grossa pietra, hanno divelto porte, scardinato infissi, abbattuto un vetro. Sono andati via portandosi qualche souvenir sacro e poco più di 500 euro destinati ai poveri. Gli spiccioli li hanno prelevati dalla cassetta dell'elemosina della cappella. La basilica della Magione, uno dei luoghi simbolo della città, la parrocchia di Falcone e Borsellino, nel cuore della Kalsa, ha invece resistito all'assalto. Per provare ad entrare in chiesa i ladri hanno anche attaccato senza successo un portale del 600 che dà sul chiostro interno. Con il punteruolo hanno portato via i decori in rilievo, danneggiandoli, ma senza riuscire a bucare l'armatura. La sesta incursione in una chiesa in venti giorni è un raid vandalico come gli altri ma che questa volta si conclude con un furto. Il parroco della Magione, don Giacomo Ribaldo, pensa all'opera di " Un gruppo di tossici ". Ha qualche indizio per sostenerlo. " Qualcuno e' venuto a chiedere soldi di recente. Glieli ho negati. Gli ho proposto di consegnare il giornale che produciamo noi per guadagnarseli, ma è andato via visibilmente contrariato ". Tuttavia la sequenza degli episodi rinfocola la convinzione che non si tratti di eventi isolati. " Penso che proprio sull'onda dello scalpore suscitato da queste storie, qualcuno ne abbia approfittato -spiega padre Ribaldo -anche se non escludo che dietro tutto possa esserci un messaggio mafioso ". Quale che sia la matrice dell'incursione alla Magione, scoperta intorno alle 8 di ieri con l'arrivo del giardiniere che cura il parco e il chiostro, sembra l'opera di sprovveduti. Che hanno agito con pochi arnesi e poca approssimazione. Alcune delle porte, sebbene difesi solo da serrature modeste, hanno resistito. E allora la rabbia degli scassinatori si e' scaricata sul legno degli infissi. Allo stesso modo e' andato in frantumi il vetro che era stato sistemato a protezione del portone esterno della basilica, contro il quale i vandali hanno lanciato un pesante masso. Della quattro porte esterne, quelle che si trovano su un fianco dell'atrio e che immettono negli uffici parrocchiali e nella cappella, solo una non ha ceduto. La prima, sulla sinistra, si apre sul locale dove Rosetta Zerbo Pennino, volontaria alla Magione custodiva i risparmi da destinare ai poveri del quartiere e una serie di acconti per l'attività della chiesa: 500 euro. " Erano banconote -spiega Rosetta Zerbo Pennino - e ciascuna aveva allegato un appunto con la destinazione delle somme. Hanno lasciato i foglietti e hanno preso i soldi ". L'incursione deve essere durata parecchio tempo. I ladri hanno aperto un locale dove era allestita una mostra mercato di opere a carattere religioso ma non hanno toccato nulla. Poco più in là, un espositore con dei souvenir per i turisti. Dagli scaffali mancano solo alcune collane. Nell'ufficio del parroco cassetti aperti e armadi rovesciati, ma non manca nulla. Nella cappella attigua gli arredi sono intatti. Nessuna profanazione nel tabernacolo ma solo una cassette delle offerte maldestramente aperta per prelevare i pochi spiccioli che conteneva. Il sopralluogo della scientifica della polizia ha permesso di rintracciare parecchie impronte digitali, segno che i ladri hanno agito senza adottare nessuna precauzione. Sul tubo di ferro abbandonato e sulla tovaglia in uno dei tavoli rovistati alcune vistose tracce di sangue. Forse qualcuno si e' ferito probabilmente con il vetro del portone mandato in mille pezzi. In procura il fascicolo sul raid di piazza Magione e' finito insieme con gli altri relative agli episodi susseguitisi negli ultimi cinque giorni. Vicende che si riteneva isolate e che da martedì, dopo la devastazione nella parrocchia di San Gaetano a Brancaccio, cui e' seguita, l'indomani quella nella chiesa di Maria Santissima del Carmelo a Croceverde giardini si tende a riconsiderare. Dal suo ufficio nella vicina chiesa di Santa Caterina, su via Garibaldi, padre Giacomo Ribaldo ha molto da recriminare: " Mi sorprende che sulle ragioni si interroghino i giornalisti e invece nessuno delle forze dell'ordine mi abbia finora chiesto che cosa penso.e pure io a proposito del raid alla Magione ho presente persone precise e non fantasmi. Del resto siamo abbastanza abbandonati: avevo chiesto maggiore vigilanza ma non e' accaduto nulla".

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