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Il questore: lo Stato non abbandona Brancaccio

data articolo 30/05/2002 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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Articolo del Giornale di Sicilia
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"Lo Stato non abbandona nessuno e qui a Brancaccio l'attenzione della polizia è e sarà sempre costante e alta". Non è solo simbolica la presenza del Questore Francesco Cirillo nella chiesa di S. Gaetano devastata dai teppisti Lunedì notte. Lo dice lui stesso dopo l'incontro con padre Mario Golesano, quindi aggiunge: "Riporteremo la legalità in questo quartiere facendo rispettare le leggi". Cirillo ha visitato la chiesa e la sacrestia, si è appartato alcuni minuti con il successore di padre Puglisi, ha promesso che gli uomini della squadra mobile cercheranno di individuare i responsabili del raid teppistico. "Un raid dal forte valore simbolico", dicono in coro il colonnello Riccardo Amato comandante provinciale dei carabinieri, e il Procuratore Aggiunto Sergio Lari. I vandali non hanno rubato niente, evidentemente volevano dare al loro passaggio una chiara connotazione minacciosa. Difficile dire se l'episodio di Brancaccio è quello nelle chiese di via Ciaculli e di via Decollati (furti e vandalismi anche qui) siano collegati. "In questo momento ­dice il questore - non vi sono elementi che lo facciano pensare". Continua intanto la pioggia di solidarietà a Golesano e agli operatori del Centro Padre Nostro. "Quest'intimidazione -si legge in una nota firmata da padre Turturro, altro prete di frontiera impegnato in un quartiere difficile come Borgo Vecchio -non ci piega ma ci fortifica". Solidarietà anche in un documento approvato Martedì sera all'unanimità del consiglio provinciale. Il presidente Dario Falzone convocherà una seduta proprio a Brancaccio. "E' palese - scrivono i consiglieri della IV circoscrizione -che l'azione di recupero della legalità viene contrastata da chi vuole contrastare a gestire il territorio a proprio uso e consumo sperando che le minacce facciano desistere dall'impegno intrapreso da padre Puglisi per il riscatto del territorio". L'Assessore Regionale agli Enti Locali e ai Servizi Sociali, Antonio D'Aquino: "siamo certi che il vile atto intimidatorio di Lunedì notte non farà arretrare di un passo la coraggiosa attività portata avanti da don Golesano in un quartiere difficile come Brancaccio". "E' possibile che nessuno abbia visto o sentito niente?", si chiede Giuseppe Scianò, del "F. Frunti nazziunali sicilianu". "Occorre dare - si legge in una nota -una risposta ferma ed incisiva da parte delle forze dell'ordine e della società civile". Solidarietà anche da Enzo Galioto, coordinatore cittadino di Forza Italia, di Guido Galipò, responsabile palermitano di Forza Italia per le politiche giovanili, di Marco Martorana, capogruppo di Forza Italia alla II circoscrizione, e di Sergio Riccobono, commissario di Forza Italia giovani Palermo. "Segnale gravissimo che non può essere sottovalutato -dice Francesco Forgiane, presidente del gruppo parlamentare di rifondazione comunista all'Assemblea Regionale Siciliana e componente della commissione regionale antimafia -. Rifondazione comunista è vicina e solidale a padre Mario Golesano e a tutti coloro che a Brancaccio tentano quotidianamente di fare prevalere la cultura della legalità sulla morsa mafiosa". F.Ma

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